Il Convivio Lo sfogo degli Angeli haiku di Rina Pandolfo (ed. Venilia, Montemerlo-PD 2000)  
Rina Pandolfo

La peculiarità di questa silloge di poesie haiku è fornita dal suo essere composto da una varietà di elementi che, pur mantenendo una loro autonomia e forza singolare, costituiscono un unico libro e sono cuciti dal leitmotiv di base: la presenza di queste guide eteree che sono, appunto, gli angeli. Ognuno dei centouno trittici di versi costituiscono un unico puzzle, quasi come tutte le passioni e le emozioni espresse lo sono dell’intera esistenza umana. Il silenzio, l’oscurità, il vuoto, il dolore, il nulla, la solitudine sono tra i più importanti temi trattati in questa raccolta che si rivela quale esplosione di sentimenti. La lettura tutta d’un fiato prima, e le numerose riletture successive alle quali siamo costretti per intenderne profondamente il messaggio, ci lasciano la sensazione d’aver assistito ad uno sfogo da parte di queste creature-guida che stanno intorno a noi e che conoscono tutti i pensieri più nascosti e le paure più recondite della stirpe umana. “Angeli” è un grido in cui viene messa a nudo davanti ai nostri occhi la realtà quotidiana, una realtà che non solo viene svelata, ma che deve anche essere ricercata nei frammezzi bianchi, negli spazi vuoti. I versi della Pandolfo rivelano un indiscutibile talento poetico e un’indubbia perizia nella scansione sillabica (5/7/5) e nel “fare haiku” («buttar giù come birilli inutili tutti gli orpelli del nostro vivere quotidiano…», Stefano Valentini). La scelta del genere poetico risulta senza dubbio azzeccata, data l’estrema moralità di questa raccolta in cui gli angeli si presentano quali unici superstiti di quella parte spirituale di cui l’uomo è fatto, ma di cui spesso si dimentica.

Maria Enza Giannetto