Il Convivio Carmela Parlato, ricordi e nostalgia in Obblighi del cuore, (Ed Lalli, Firenze 1984)  
Carmela Parlato

Ricordi e nostalgia di tempi e luoghi dell’infanzia, di persone care scomparse... Di quando, bambina felice, ‘correva tra le siepi di biancospino’ e lanciava in aria ‘la sua voce d’argento’; della nonna che traboccava d’amore per tutti... Consigli, suggerimenti, riflessioni, sagge conclusio-ni... Rimproveri indiretti, senza ira, a chi non ascolta il cuore... Vari gli argomenti trattati: i problemi dell’uomo, i suoi stati d’animo, la sua lotta per la sopravvivenza; problemi razziali (Il canto di Bessie), problemi sociali (Jnis Joplin)... Canti elegiaci le sue poesie, lamenti più che versi leggeri che fanno volare su ali di farfalle... E poi l’amore. La storia d’amore, col suo epilogo, è così concentrata: «Il nostro amore era fatto / di pena scontrosa, / di un rancore che avevamo / ricacciato molto a fondo / e che risaliva a galla...». Già il titolo, “Obblighi d’amore”, lascia intuire la natura del sentimento, che vero amore non è perché fatto di rancore, intrighi, sotterfugi, ostilità, diffidenza, mancanza di fiducia... Un amore pesante, difficile da sopportare, un amore verso il quale «il cuore ha degli obblighi». Un amore, vero amore, è dolce soffrire, è procedere in sintonia anche attraverso scontri frequenti, è sapersi librare nell’azzurro, non è trascorrere la vita in lamentele, rimproveri e accuse reciproche. Amore è disinteresse, spirito d’abnegazione. Amore è quando si riesce a comunicare attraverso un filo magico che non è della terra ma di un’altra dimensione... Nei suoi versi l’autrice manifesta pacata rassegnazione, ma esprime le sue riflessioni e le sue motivazioni con un senso di amaro.

Antonia Izzi Rufo