Il Convivio Elisabetta Turano, la saggezza bucolica in Al di là di tutto (OTMA ed., Milano 2002)  
Elisabetta Turano

Il romanzo “Al di là di tutto” è la seconda fatica letteraria di Elisabetta Turano, poetessa e scrittrice contemporanea, la cui attività lavorativa (a capo del coordinamento delle varie attività di animazione volte ad alleggerire la decenza dei bambini ricoverati) ha sicuramente inciso notevolmente sulla sua attività artistica. Se però il primo libro della Turano nasce direttamente da queste esperienze, “Al di là di tutto” evade, almeno apparentemente, la realtà contem-poranea e la tristezza esistente per immergersi in un mondo immaginario e sognante. Apparentemente appunto, perché a dire il vero la forza e la saggezza del romanzo sembra essere destinato proprio a coloro che non vedono che il buio intorno a sé. Come afferma la stessa autrice, scenario narrativo può essere qualunque e nessuna delle isole greche, mentre il romanzo appare scrigno di tesori antichi e preziosissimi, con la saggezza tradizionale della civiltà contadina, che ha saputo instaurare con la natura un rapporto di fiducia, fedeltà e rispetto. Nella prefazione l’autrice stessa afferma: «L’unico luogo uguale per tutti è la culla della libertà. Leggere un libro a volte è come spiccare il volo verso la liberta». Ed in effetti il romanzo ci libera dalla realtà quotidiana e ci fa tuffare nel mito in una realtà bucolica e semplice in cui viene riscoperto il piacere delle piccole cose. A dare ulteriore forza all’opera, nonché a fornirvi un varietà maggiore, contribuiscono i frammezzi lirici in cui viene espressa tutta la saggezza del passato e che tanto ci ricordano gli scrittori della mitologia classica.

Maria Enza GIannetto