Bruno Bartoletti: Mi dilaga nell’animo la selva


Bruno Bartoletti, quasi una vita intera spesa per la scuola, gli studi, la poesia, è nato a Montetiffi di Sogliano al Rubicone (FO), dove tuttora risiede. Laureatosi nel 1967 in Materie Letterarie, presso l’Università di Genova, con una tesi su Giovanni Pascoli, dopo una breve esperienza come assistente ordinario di letteratura italiana presso l’università degli studi di Torino, si è dedicato all’insegnamento svolgendo in seguito la funzione di preside negli istituti tecnici. Si iscrive nel novembre del 1977 all’Università d’Aix en Provence, per conseguire il Dottorato di ricerca del terzo ciclo d’Etudes Romanes, nella sezione d’Etudes Italienne, con uno studio sui “Miti e Simboli in Dino Campana”.
La poesia è stata sempre il soggetto principale dei suoi interessi, sia come studioso, sia come autore, ma solo da alcuni anni ha cercato di dare una organizzazione più completa ai suoi scritti, pubblicando nel 1997, per conto di Libroitaliano - Editrice Letteraria Internazionale, Ragusa, il suo primo volume dal titolo “Trasparenze - Frammenti di Memorie”, Premio selezione poesia 1996. È presente con nove liriche nell’antologia “Santarcangelo della poesia” uscita nel 1998, per conto di Luisè Editore, Rimini. È presente nell’antologia “Poeti nel Mondo” e nella relativa traduzione in inglese, Libroitaliano 1998, e in numerose altre antologie. Sue recensioni e disanima di alcuni testi sono apparse sulle riviste: La Rocca Poesia, Oggifuturo, La Nuova Tribuna Letteraria, Il Convivio, L’Alfiere. È inserito nel sito web: www.literary.it/ali/bruno.bartoletti e nell’Atlante Letterario Italiano. Dal 1997 ad oggi ha ricevuto numerosi e qualificati riconoscimenti nazionali e internazionali.
Ha pubblicato: Trasparenze, Frammenti di memorie, Ragusa 1997. Le Radici, Milano 2000. Parole di Ombre, Reggio Calabria 2001. Ha istituito il premio nazionale di poesia “Agostino Venanzio Reali”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Nell’anno in corso ha vinto il primo premio nel Concorso Nazionale di poesia “Il Golfo”, con la seguente lirica dal titolo “Mi dilaga nell’animo la selva”:

Mi dilaga nell’animo la selva
dei pensieri tra spigoli di mura
di questo borgo chiuso al suo silenzio.
Il freddo non dà tregua, taglia la macchia
brulla, scopre la montagna e scende
tra queste quattro case, screpola la pelle,
penetra. E oscure apparizioni lasciano
presagi incerti sulla selce ove gioca
un riflesso d’acqua e mutamenti.
Tempo che fu raccolgo dalle ceneri
del vento, grani di giorni uguali,
come uguale è questo sentimento
che preme come un lume sotterraneo
tra maceri di lacrime e di foglie.
Ciò che regna è un silenzio d’altri tempi,
di tenebre, di cose, oggetti sparsi
su una materia opaca, invisibile,
che il cuore non ravviva, muore.
Sono i piccoli specchi in cui si frangono
sembianze sconosciute, presagi
inafferrabili di cenere e di assenze,
è la parola oscura, senza voce,
eco perduta nella polvere e nel vento.
Il mio tormento è risorgere ogni istante,
tramutato, da queste oscure soglie,
è vivere e durare oltre quest’attimo.

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