Autoritratto  

Vincenzo Campobasso

Dritto più spanne, sano asciutto forte;
lunga mano robusta, passo ratto.
Diletto amico, odio i nemici a morte.
Raffinato, trivial, savio e pur matto.

Piccola fronte, profonde due rughe,
castana chioma; occhi dolci ribelli
che da luoghi angusti amano le fughe.
Maschio naso, esil labbro, denti belli.

Serio o faceto, canuto o bambino,
bugiardo o verace, buono o cattivo.
Ricco desco o frugal, chiedo buon vino.

Amo Venere e Nike, Pallas, Eros,
l’Erinni, la Pace, il Padre Gradivo:
cole chiama il greco bile e luce fos
 

 

Poesia Italiana