Silvio Craviotto, messaggio morale e umanitario in L’Eredità (Genova 2002)

 

Silvio Craviotto

Un testo autobiografico, una specie d’antologia in cui s’incontrano prosa e poesia e ricordi, tanti ricordi «sui fili magnetici della memoria»: il Natale (sottotitolo del testo) di una volta, anche con gli spari, ma spari di guerra, «colpi di fucili, crepiti di mitraglia, tuoni dell’antiaerea e alti schianti»; gli amici morti in mare («nel limo annegato del mare / dove voi non voleste riposare / dovete riposare»); la stupenda Liguria, «ove all’ulivo s’alterna il pino, il faggio e il castagneto, e ove giunge il profumo d’erica col vento di maestrale», una regione da contemplare «dal balcone del cielo» e «sullo specchio del mare»; il razzismo; gli animali do-mestici e randagi (Gatto Silvio e Micia Mao); avvenimenti storici di rilievo; gare sportive... e riflessioni profonde sull’esistenza umana, con «deduzioni amare». Le liriche, dedicate ad amici e parenti, riportano, in fondo, la data di composizione, come si trattasse di un diario. Nell’“Eredità” l’autore, oltre che elogiare la natura meravigliosa che circonda Varazze, spiega, con fierezza, quale il “Sommo Bene” lasciatogli dal padre: «l’assenza d’ogni invidia». Dai versi affiora tanto realismo e tutto sembra esposto in forma dialogica: il poeta parla non soltanto con gli uomini e gli animali ma anche con le cose che, nel loro linguaggio muto, sembrano dare rispo-ste intelligenti ed esaurienti. Molto significative le due poesie di Hölderlin, “Aridità” e “Giovinezza”. È questi un uomo, scrive Craviotto nel commento, «che sente la notte avvicinarsi ed avverte l’inutilità del rimpianto della primavera della vita e dell’infanzia felice». La lirica “Rosso”, di un anonimo varazzino, evidenzia il dramma superato di un giovane che viene respinto all’esame, con una riga rossa: un fallito marchiato col segno rosso... Ma rosso è anche il colore della vita, del sangue, dei vulcani, dell’amore, «unica forza che scalda i cuori». Chiudono il testo tre salmi biblici di «viva e pregnante attualità» che ebbero l’approvazione di Mons. Lafranconi (informa il poeta). Gli argomenti, esposti in forma chiara e scorrevole, richiedono, da parte del lettore, oltre che interesse, maturazione psicologica e spirito critico per essere compresi nel messaggio morale ed umanitario.

 

Antonia Izzi Rufo