Una tua solitudine serena  

Silvio Craviotto

Non c’è cosa più bella del silenzio
e della solitudine. Mi godo
il silenzio del mare ora ch’è inverno
e un fluire continuo di memorie,
di visioni e d’immagini. Ma ascolto
nell’aria immota il battito incessante
d’un orologio. Fuori, all’orizzonte,
salgono nubi erratiche: potresti
dirle monti, ghiacciai. Ma cosa importa
delle apparenze quando sai che tutto
è morgana, illusione, volontà
che preme alle tue porte e ti promette
premi che sono mera vanità?

È pur dolce in quest’ora in cui inizia
il crudo inverno essere vivi e sciogliere
un breve inno alla luce che, pur fievole,
visita i bui anfratti del tuo cuore
e anticipa visioni di serene
primavere. Tu sai che solamente
l’impossibile è vero, che reale
non è la strada piana ma il sentiero
aspro e sassoso, quello che s’inerpica
su per balze ove regna eterno gelo.
Resta, dunque, tu; sosta qui e concedi
a te stesso ed all’ombra che ti segue
un momento di tregua. E qui ricrea
in te un nuovo silenzio, una più vasta,
una “tua” solitudine serena.

 

Poesia Italiana