Dolce leale  

Gianfranco Critelli Gianfer

«Docile leale amichevole messaggio d’espirato impulso,
[d’artistico meato!
Alla decorosa persona Saverio Loiero, nuovamente...
con tenerezza di Ciceroniano Canto!»

In Aida d’Aprile
ove si andava sgrovigliando l’elettorale tornata Borghiana,
in una fatiscente dimora cattedratica,
finalmente! Potei Aristotelicamente interloquire!

Eri tu,
sui genericamente ascrivendo,
fasciato dall’alloro del penale dottorato,
rischiarare impulsare innata mia soffice innamorata
demostiana voce correlazione!
Di quel periodo Memoriale Universitario,
saggiamente suggellare
distinto Greco dialogizzare nostro innalzare!

Oggi, invece, a malincuore,
ti ritrovo mestamente seduto dietro smunta scrivania,
da disilluso melanconico Sindaco,
del desiato florido fu Borgo dell’ardore!

Grand’infuso propulsivo t’elargisco,
emotivo cenno d’alta ispirata,
smarrendomi nell’Amorevole Ideal Poesia,
sopraggiungendo a raccogliere affanni tuoi quotidiani,
simili all’Uomo,
all’affannoso screening della Lex Suprema!

Per grazie del divino richiamo docile audire di poetare,
orsù! Ardimentosa intellettiva,
alzati camminando adagiamente,
guidato dal Pio orizzonte di radioso tramonto,
potrai ridonare con umile tua intellighenzia,
quel meritante splendore!
Nella piccola poetica suggestione,
dal cuore di Cantore,
Janfer,
l’indocile amico vero, del tuo tempo!

 

Poesia Italiana