di Serena Careddu

Giovanni Di Girolamo, due sillogi poetiche: Arie, romanze e canzonette (ed. Menna, Avellino 2000) e Per Estella (ed. Tracce, 1995)

Giovanni Di Girolamo, spirito eclettico, proclive alla poesia, ma anche saggista e paroliere, ha trovato nella versificazione il balsamo adatto a lenire il dramma del di-stacco della figlioletta Stella. Nei versi c’è tutta l’angoscia, l’amarezza di un padre privato, violentemente, dell’affetto filiale. Con uno stile che lo gratifica, perché consono ai crismi metrici della poesia classica, ha composto gradevoli sonetti, dando dimostrazione di ottime capacità poetiche. Fa un certo senso positivo leggere le sue composizioni metricamente ineccepibili, quasi musicalmente gradevoli. Sono trenta sonetti che sottolineano il suo stato d’animo, le sensazioni, il rammarico per la dipartita di Stella, un diario accurato, non solo di eventi, ma soprattutto di circostanze vissute. Rimarchevole è la schiettezza espressiva, non vi si scorgono cenni di odio o di rancore, solo fiduciosa speranza che la piccola, anche se lontana, non dimentichi l’affetto paterno. Nei versi molta tristezza, passione, comprensione, rammarico ed un larvato perdono. Per l’offesa subita Giovanni di Girolamo sfoga tutta la sua amarezza nei versi che sottolineano ottime capacità creative, ampio possesso cognitivo, armoniosità. Il rimpianto di una vita che si prospettava felice, amareggiata da una fuga inspiegabile, quella della moglie ungherese che, forse assalita dalla nostalgia per la sua terra natale, dopo bre-ve soggiorno in Italia, è fuggita laggiù, portando con sé la figlioletta Stella. Dramma, questo, oggi assai diffuso da problematiche di diversità razziale, dramma che solitamente si ripercuote sui figli. Rapsodia ungherese è il canto della tristezza, e vocazione della felicità perduta, racconto di sogni infranti. È apprezzabile il fatto che pur essendo passati molti anni, egli non ha dimenticato, anzi l’attaccamento è aumentato. Struggente la rimembranza di momenti lieti. È straziante l’ultima terzina rivolta alla moglie: «Perciò, cara, ti sia questa preghiera: / matura un po’ di più e nostra figlia / fa sì che cresca e sana e vera…». Due parole anche su Giovanni di Girolamo autore di “Arie, Romanze, Canzonette”, una serie di esternazioni versificate compatibili con testi musicali. Infatti questo autore ha anche la passione di inserire su arie ben note suoi testi poetici. Un altro merito indiscusso di capacità creativa. La tematica è molto vasta e ricalca argo-menti di grande attualità, la gradevolezza e la verve poetica sono fuor di dubbio!