Guido Calogero, Etica, politica e filosofia estetica nel pensiero dell’esponente del moralismo assoluto: saggio di Luigi Gallo (Firenze, 2000)

Si tratta di un ampio ed approfondito saggio sul pensiero filosofico di Guido Calogero, quasi una forma di sintesi dei suoi scritti principali. Luigi Gallo mette in evidenza la coerenza dell’indagine condotta da questo filosofo tanto discusso, ma oggi in parte dimenticato, ed espone le sue posizioni rispetto ad altre correnti filosofiche coeve, quali soprattutto l’attualismo gentiliano e lo storicismo crociano. La teoretica di Calogero affronta i problemi della tradizione filosofica in una prospettiva nuova che non prescinde mai da interpretazioni etiche di impronta laica e immanentistica. Il cammino dell’uomo e della volontà umana, che si costruisce oltre ogni forma di particolarismo, si proietta altruisticamente nei rapporti interpersonali al di là della ‘finitezza’ di ognuno: questa posizione implica l’impegno nelle relazioni umane e nel mondo civile e porta inevitabilmente il filosofo ad affrontare il problema del diritto. Il pensiero di Calogero è esaminato anche da una visuale politica, non riducibile ad alcuna specifica formazione ma che affronta instancabilmente il problema fra giustizia e libertà, e di critica dell’arte, portando al rifiuto d’ogni forma di estetismo che esenti l’artista da un impegno di carattere etico. Il saggio, dal carattere didattico e ben costruito con un linguaggio discorsivo, che molto s’ispira alla chiarezza e alla lucidità degli scritti del pensatore, contribuisce a diffondere notevolmente lo studio e l’immagine del grande esponente del ‘moralismo assoluto’. «Le nostre osservazioni critiche avranno lo scopo di considerare da altre prospettive personali il contenuto del pensiero calogeriano – scrive Luigi Gallo nella prefazione – anche per ‘difenderlo’ da certe obiezioni che ci sono sembrate poco serene e prive di fondamento teoretico. E, in sede storica, cercheremo di mettere in evidenza la ‘posizione’ del Nostro nei confronti di altre correnti filosofiche, soprattutto dell’attualismo gentiliano e dello storicismo crociano. Così, conformemente al più profondo spirito della sua ricerca filosofica, noi abbiamo cercato di aprire, con Calogero, un fruttuoso colloquio, mettendo in evidenza il fatto che molte idee da lui enunciate possono essere considerate paradossali, non tanto per il loro contenuto, quanto per il temperamento polemico dell’autore, una polemica che non è legata a miseri motivi personali, ma ad una difesa calorosa d’idee nelle quali egli credeva fermamente».