- Carino Gambacorta, L’Abruzzo
nella letteratura nella storia nell’arte (edigrafital, Teramo,
maggio 1972). «Questa antologia è la prima rassegna di scritti sulla
storia culturale dell’Abruzzo. Ha pertanto un carattere documentario ed
interpretativo dal quale si dovrà necessariamente partire per più decisi
impegni filologici e monografici. Merito dell’autore è d’aver dominato
con intelligenza sicura un materiale secolare, non sempre facilmente
accessibile e comunque fuori dell’alta divulgazione... L’incontro tra
l’antico e il nuovo, assai più elegante che nelle altre città abruzzesi,
reca il sigillo d’una personalità gentile ed equilibrata, perfetta-mente
in linea con la nobiltà teramana. La stessa delicatezza di tocco rende
preziosa l’architettura di questo libro, che degnamente corona una
passione esercitata ininterrottamente per la cultura abruzzese e
testimoniata da altre pagine dello stesso autore» (Giovanni Pischedda).
Tra le altre opere ricevute di Carino Gambacorta:
Commemorazione di Giannina Milli (ed. Eco 1971); Giannina Milli
discorso di apertura delle celebrazioni; Alberto Pepi e Renato
Molinari (ed. Eco 1971); La mamma (antologia), (ed. Ceti);
Civitella del Tronto e le sue istituzioni creditizie (Teramo 1988);
Nicola Palma (estratto da “La voce pretuziana”); Memoriale del
1852 della università di Civitella del Tronto (estratto da “La voce
pretuziana”); L’università in Abruzzo (estratto da “La voce
pretuziana”); Su Carino Gambacorta: Ennio Firmini, Gambacorta
e i suoi scritti (Coop. Ars e Labor).
- Silvio Craviotto, Il ricordo
dell’Alba, (marzo 1992). «Per decenni, anzi da sempre, sognasti il
rinnovamento del tuo linguaggio, ritrovamento di te stesso attra-verso
il linguaggio».
- Silvio Craviotto, Il gioioso
tormento, (ed SMA, agosto 1997). «Scritto nello spirito del “Cantico
dei cantici”, i presenti sonetti sono un inno all’amore, anche sessuale,
nella sua pienezza umana».
- Francesco Alberto Giunta, Il
mediterraneo e la letteratura del continente africano (estratto
dalla rivista “Riscontri” a. XXIV, n.3). Si tratta di un breve saggio
che esamina la letteratura del continente africano, di autori noti e
poco noti. Dopo una premessa sul mediterraneo, fucina di civiltà e
cultura con Romani, Greci, Egizi, Etruschi e Cartaginesi, la letteratura
africana passa, in epoca più vicina a noi, da schemi imitativi di
un’Europa più acculturata a schemi e storie socioculturali propri, anche
se in qualche autore «persiste ancora il richiamo a scrittori di stile e
struttura europea o a quelli così vari e originali del continente
americano».
- Michele Fabbri, Apocalisse
23, Società editrice Il Ponte vecchio, Cesena 2003.
- Nino Agnello, Le belle
fabelle, Agrigento 2002; Neruda e Quasimodo, Quaderni di
arenaria, Palermo 2002.
- Nino Agnello, Il romanzo di
Empedocle, Provincia regionale di Agrigento, 2002.
- Ulises Varsovia, Atribularia,
Capitanía San Gall 2002 (Svizzera). Poesia in lingua spagnola.
- Jacques Canut, Éros
ordinaire, Carnets dixquinze, febbraio 2003 (Francia).
- Jacques Canut, Copie blanche
- 2, Carnets confidentiels, febbraio 2003 (Francia).
- Wanda Melfa, Il mio
diario... la mia vita, Il lunario, Assoro (EN) 1996.
- Salvatore Gucciardo, Pittore
galattico, Edizioni ferdinandea, Catania 2003.
- Humberto Del Maestro,
Magníficos, Brasile 1998.
- Premio Internazionale d’arte San
Valentino, febbraio 2003, San Giovanni Rotondo.
- Thereza Freire Vieira,
Implosão, romance, ed. Scortecci (Brasile)