di Pacifico Topa

Le riflessioni di Giuseppe Malerba in Spicchi di luna (edizioni Cannarsa, novembre 2002)

Giuseppe Malerba, con “Spicchi di luna”, offre un sintetico panorama di argute riflessioni, non nascondendo quel certo latente humour che è tipico di chi vede le cose che non vanno e vuol farlo notare. I testi delle libere creazioni sono prettamente attuali, sono profonde riflessioni umane e sociali e vertono sulle problematiche dell’esistenza, senza risparmiare frecciatine per certi modi di pensare e comportarsi non consoni ad un galateo sociale. “L’italiota” ne è la riprova. Qui si critica il fanatismo sportivo, trascurando problemi seri. A proposito dei poeti egli dice: «I poeti sono agnelli braccati dai rapaci». Lo scoramento per l’abbandono in cui versa il sud viene rivelato nella composizione “L’emigrante”: «La sporca coscienza di molti ancora frammenta / a vita di un mezzogiorno avvilito, non più disposto / a subire un’assistenza di comodo...». Egli è inflessibile contro i mali del secolo: l’anoressia, l’abuso del linguaggio: «un masso di voci intorno a noi...», e il destino: «la sorte ci prende per mano rivelandoci della vita / il percorso; poi, un giorno, fregandosene d’ogni vicenda»... ci abbandona; l’invasione degli extracomunitari: «nuovi schiavi ancora i mari solcano». Il decesso della mamma per il morbo di Alzheimer gli fa dire: «Un morbo squallido t’ha ogni giorno dissolto / i ricordi...». Cosa dire del cancro? È definito male oscuro che distrugge la vita. Malerba è attento e sensibile a queste crude realtà, ne fa argomento delle sue composizioni, con stile semplice per farsi capire da tutti; egli non sopporta gli infingimenti, le falsità, le frivolezze di una cultura superficiale, stigmatizza la pubblicità che rende schiavi e succubi di leggi di mercato non sempre etiche. Piacevole, nel finale, la descrizione di “Marcedusa”, un paesino sulle colline calabre che caratterizza una realtà.... «gente che vive in case per lo più arrangiate...». Più avanti... «un silenzio irreale / regna in quelle vie / battute dal vento di tramontana». Concludendo, questa silloge è uno spaccato di realtà e si propone, senza pretese eccessive, lo scopo di focalizzare modi di pensare, convinzioni e comportamenti dei nostri tempi.