di Angelo Manitta

La dimensione spirituale dell’amore, un volume di riflessioni religiose improntate sull’amore, di Giuseppe Piacenza (Team Editor, Milano 1999).

Il volume del pittore Giuseppe Piacenza, “La dimensione spirituale dell’amore”, ha una tematica del tutto particolare: quella religiosa nel senso stretto. L’autore si definisce innanzitutto uomo di fede, devoto, ma non bigotto. Nell’opera si intrecciano, in una integrazione perfetta, pitture a riflessioni religiose: «Un libro di scritti sul credere e sul vivere, accompagnati da dipinti di natura futuristica e simbolicamente votati più a fatti tecnologici che non a pensamenti alla ricerca della verità» scrive nella prefazione Donat Conenna. Oggetto principale della pittura sono elementi astrali o collegati con il cosmo: sole, luna, stelle e soprattutto il mezzo tecnologico per raggiungerli o esplorarli: l’astronave. Compaiono qui colori vivaci e limpidi, senza incertezze, ma soprattutto una tensione verso l’alto, verso il cielo, in uno spirito di ricerca ultrafanica e ultrasensoriale, mentre gli altri temi pittorici sono puramente occasionali e risalenti ad un primo periodo della vita artistica dell’autore. Ora la ricerca cosmica di Giuseppe Piacenza ha il sopravvento, una ricerca che volge verso l’interno, dal macrocosmo al microcosmo, quasi definizione plausibile.
L’opera è divisa in cinque parti. La prima ha come titolo “La Carità”. L’amore, in senso universale ma soprattutto religioso, è il concetto essenziale. Dall’amore verso Dio si passa all’amore verso il prossimo, quindi all’amore coniugale e infine, attraverso una gradatio sapiente e profonda, all’amore verso i nemici: la parte dell’amore certo più difficile e incomprensibile del cristianesimo. Nella seconda parte invece vengono presi in esame i valori dell’amore. Soprattutto si insiste sul valore della pace. La pace ha un duplice significato: sociale ed interiore. La pace interiore è il massi-mo della conquista. Essa, infatti, porta alla pacificazione con gli altri e alla gioia. Nella terza parte viene preso in esame il vivere odierno. La civiltà contemporanea è vista nei suoi ri-svolti religiosi e psicologici, oltre che nell’intrinseca capa-cità di amare. Senza l’amore il mondo non può esistere né sopravvivere. La quarta parte potrebbe sembrare la più avulsa e forse la meno comprensibile per il non cristiano. Viene trattato infatti il mistero dell’eucaristia. Ma se si pensa che questo è il mistero fondamentale della religione cristiana, si capisce bene perché Giuseppe Piacenza vi dedica un intero capitolo. Infine nella quinta parte vengono presentati al lettore alcuni testi critici. Il primo, di Pino Amatiello, analizza la profondità del messaggio e la sua ricerca interiore, il secondo, di Alessandro Tonarelli, volge alla ricerca delle prove tecniche dell’Assoluto e infine, quello di Marco Bonzini, evidenzia la modernità dell’uomo, quale Ulisse in continuo viaggio alla ricerca di se stesso e della propria identità spirituale e religiosa. Il testo di Giuseppe Piacenza è un volume che si fa leggere con molta piacevolezza, ed appare interessante per la visione religiosa da parte di un laico. «Non sarà inutile, alla chiusa della ricerca sulla dimensione spirituale dell’amore, affermare che, sì, c’è una forza misteriosa che fa girare il mondo, anzi l’universo. Questa forza si chiama Amore» conclude l’autore.