Il Convivio Rosa Spera |
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La terra non tradisce
Ad ogni alba schiude gemme d’oro turgide di stupori virginei come maree di lune sul cuore, rifulge oltre il vello brumoso di roridi inverni, si espande sovente in solchi fiorenti esaltando il senso dell’esistere. La terra non tradisce, frappone baluardi al disincanto racchiudendo segmenti di stagioni tra i riverberi del tempo che ci illude, nel suo grembo custodisce segreti di remoti respiri plasmando di ritmi suadenti l’arido affanno della corsa. Il suo effluvio sublimato dal vento evoca valenze di aratri che smuovevano gramigne dalle spighe, il passo superbo di chi effondeva sudore alacre impastato all’orgoglio roteando il fulcro del sentire sino a innalzare apici di preghiera. La terra non tradisce, dona linfa imbevuta di sole evocando l’eterno affatto degli avi assopiti all’ombra delle querce; io li rivedo ancora tra le zolle i rigogli del sangue di mio padre, rossi melograni di vita eccelsa tra cuspidi astruse d’un mondo estremo. Parole d’aria …E sono ancora qui, a dipingere grappoli di parole astratte su chiome di cielo, a dirigere flussi di vento burano verso arditi orizzonti affinché da enigmi latenti scocchi l’estro dell’ora. Sono qui, a spianar dune sommerse d’inerzia poiché rifulga dal grembo del giorno l’energia del volere, fiori perversi recido per riappropriarmi del respiro fuggiasco sconfinato nel tedio del nulla. E afferro al di là del pensiero un’oasi che schiude alchimie ove emerge il canto dell’essere, sfoglio la rosa vermiglia colta all’apice di sublimi recessi e ritorno genuflessa alla vita sorvolando i labirinti del tempo. E sono qui, ove il sentiero è irto di cuspidi e il fiume scorre su fondali melmosi verso ignoti strapiombi, ma nell’ansia che pervade il ritorno scolpisco parole d’aria su emergenti crepuscoli da offrire alla luna. |
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