Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

L’eterna favola ne Le belle fabelle di Nino Agnello (Siculgrafica, 2002)


La plaquette è una silloge d’incontri, tra le creature più disparate, affidata dall’autore al nipotino Francesco. Si tratta di favole che trattano di favole. Le creature fiabesche più conosciute, animali, personaggi e spazi bucolici, sono i protagonisti di questa silloge divisa in tre sezioni: favole, dialoghetti, apologhi. Si tratta di un dono offerto da un nonno che intende regalare al nipote una ricchezza infinita e senza prezzo: l’ingenua felicità di inventare delle favole, in un mondo che ormai sembra voler farne a meno. La sfida di queste poesie sta proprio nel fare di temi classici e tradizionali un argomento attuale, nel creare poesia da situazioni e stati d’animo ormai considerati superati, ma che in realtà sanno ancora parlare al cuore. L’intento è doppiamente arduo in quanto si parla di fiabe, proprio utilizzando le fiabe e lo stile ad esse legato. A ragione l’autore si chiede se è vero che esiste una sola età per le favole e se quindi non risultino artefatti quegli individui ormai maturi che si dedicano a una narrativa diversa da quella che la loro età “meriterebbe”. Il Nostro sembra però giungere alla conclusione che il poeta è colui che, come l’eterno bambino di pascoliana memoria, accorcia i tempi e tratta i secoli come anni, scrivendo delle favole che sono oggi «la poetica della saggezza». Una raccolta breve ma acuta e ricercata, dalla quale sembra si levi una profonda saggezza: «La vita per tutti è dovunque un’eterna favola da riscrivere con diversi protagonisti».

Maria Enza Giannetto