Il Convivio

 

 

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Fabio Banfi: L’enigma delle lepri (Ed. Otma, Milano 2003)


 

Fabio Banfi ha costruito, con “L’enigma delle lepri”, un romanzo estremamente singolare e che si fa leggere d’un fiato per il susseguirsi di colpi di scena e di azioni abbastanza insolite. Tra un fine settimana e l’altro, Luca Brandi (il protagonista della vicenda, ben orchestrata e curata nel segno di una crescente suspence) scopre alcuni accadimenti ed alcuni personaggi che hanno ben poco da spartite con la normalità, in più si ritrova, sempre e comunque, tra i piedi uno o più gruppi di lepri. Lo stesso accade per non poche persone che poi scompaiono dalla circolazione. Un enigma, dunque. Un enigma legato alla presenza di lepri. C’è da aggiungere che il tutto si complica ulteriormente - e fino ad assumere i connotati tipici di un thriller – allorquando Luca Brandi si imbatte con degli strani esseri notturni che, usando per l’appunto delle lepri, terrorizzano la gente e mettono a soqquadro l’equilibrio mentale non soltanto del personaggio - chiave della narrazione.

Si va avanti senza che l’enigma trovi una qualche via d’uscita finché Luca Brandi non assiste ad una delle varie uscite assassine correndo lui stesso il rischio di rimanerne vittima. Sul posto del misfatto si portano le forze dell’ordine, con le quali Luca Brandi era da tempo in collegamento ma che, comunque, sono obbligate ad implicare anche lo stesso Brandi quale indiziato in assassinio. Alla fine l’enigma si risolve ed i reali colpevoli vengono annientati e, com’era logico attendersi, non senza la messa in onda di altri momenti di suspense e con sullo sfondo la figura di Erika, la donna amata da Luca Brandi e che si era allontanata da lui. Fabio Banfi si dimostra fine conoscitore dei segreti che danno un tocco di singolarità e di colore alle narrazioni legate al genere suspense; ed in questo enigma srotola anche una scrittura calzante, vivida, moderna. E non ci sembra cosa di poco conto.

Fulvio Castellani