Il Convivio

 

 

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Agli Antipodi di Lida Benci Fragiacomo (Accademia Gli Etruschi, Livorno 2002)


Un viaggio affascinante e pedagogico, quello che ci consente di fare la scrittrice Lida Benci Fragiacomo con il suo pregevole volume “Agli Antipodi”. L’autrice mette in luce un mondo in cui la natura, il sentimento, il male e il bene si alternano e fanno da cornice alle due storie, “La cordata” e “Il carnevale del comichiere”, che, se pur apparentemente sotto l’aspetto narrativo all’opposto, si uniscono invece dando vita ad un percorso psicologico dei personaggi. Tant’è che l’autrice nella sua premessa scrive: «Oggi ho bisogno di far considerare / agli uomini i risultati, a volte /  di terribile, imprevedibile effetto, di certe scoperte; e, per contro, / l’efferatezza di estremi egoismi, / che fan tacere ogni aspetto di civiltà». E proprio le mille contraddizioni della civiltà diventano il substrato di una storia affascinante, che vede nel primo racconto, “La cordata”, come protagonista Bacìco, che, «pellegrino della vita» inizia un viaggio sotto la guida di un accompagnatore. Ma il viaggio, il pellegrino, la guida e poi infine la strada e la luce non sono altro che l’espressione tangibile della fede cristiana e dell’amore verso la natura, propri nell’autrice. Infatti il viaggio del protagonista, si snoda attraverso una natura rigogliosa e mondi fantastici, dove non mancano le avventure. L’ultima quella che poi lo condurrà, assieme a sette colleghi di “cordata”, verso un luogo dove la luce simbolo di Cristo gli dà la possibilità, anche se ormai privi di vista, di uscire da quel luogo che li teneva lontani dal mondo. E se di metafora si vuole parlare, i due capicordata sono gli unici che vedono e conducono i compagni in un’altra dimensione verso «la strada dell’eternità». Anche se apparentemente diversa nella trama, pur sempre il viaggio, il rapporto umano e gli affetti sono i temi predominanti del secondo racconto: “Il carnevale del comichiere”. Si tratta della storia di un uomo, cui il destino aveva assegnato il ruolo di far ridere, ma la perdita della nonna Celestina e del proprio Gatto lo spensero dentro, tanto da non poter salire più su quel palco come comichiere. Il volume è impreziosito di due poesie che rispettivamente incorniciano le due storie. La prima “Agli antipodi” pone il lettore a riflettere su uno dei problemi sociali più dibattuti: la situazione della donna in alcuni Paesi, dove per lei non vi sono diritti, ma solo umiliazioni, mentre le piccole fessure della reticella del burqa diventano il simbolo dall’annientamento dell’essere donna. Con i versi invece della poesia “Tentiamo insieme”, viene data completezza al pregevole volume, nonché al messaggio introduttivo sulla situazione della donna. Qui altro tema alquanto dibattuto, anche dalla Commissione mondiale per i diritti dell’uomo, è quello sull’atroce rito dell’infibulazione. Giovanni Mazzetti scrive: «Con i suoi versi, i suoi racconti, i suoi saggi, Lida Benci Fragiacomo, vuole esprimere i grandi sentimenti del suo animo di fronte agli avvenimenti tristi e lieti di ogni giorno, alla luce della fede in Dio che domina la sua esistenza, al di fuori della quale, la vita non troverebbe quella pienezza, quella gioia di vivere necessaria a percorrere il faticoso cammino». “Agli antipodi” è un volume che ben sottolinea il gemellaggio tra prosa e poesia, come affermava Wordsworth: “Non v’è e non vi può essere una differenza essenziale fra il linguaggio della prosa e la composizione poetica», ed è proprio questo che riesce a fare, con grande maestria culturale, Lida Benci Fragiacomo.

Enza Conti