Il Convivio

 
 
 
A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Loretta Bonucci : “Sulle ali del vento” (Ed. Pomezia-Notizie, 2003)


Ha alle spalle un nutrito curriculum, Loretta Bonucci, sia per quanto concerne i libri di poesia che quelli di fiabe e racconti per l’infanzia. Con “Sulle ali del vento” rinnova ora il suo feeling con la poesia mettendo in bella evidenza una nuova sventagliata di momenti lirici. Non conosce soste, pertanto, il suo osservare, il suo dire, il suo mettere in fila sensazioni raccolte a tu per tu con la natura e con l’uomo. Balzano, di conseguenza, in primo piano momenti di genuina partecipazione ai perché della vita e del sogno in un continuo catapultarsi in punta di piedi dentro il proprio io, prensile ed aperto alla riflessione, all’amore per il bello e per la semplicità. Non c’è artificio e ricerca forzata di cerebralismi alla moda nelle sue poesie. Tutto si muove e si agita con grazia e quasi con un sussurrare di vento primaverile.                Amando la semplicità ed il parlare schietto, Loretta Bonucci, mette così in fila quadretti dialoganti, dal respiro breve, leggero e vellutato. «La Bonucci - ha avuto modo di scrivere Adalgisa Biondi - si fa cullare dalla natura quasi si trattasse di una ‘madre’; e questa madre accompagna ogni momento della vita della poetessa». Per rendercene conto, basta leggere i seguenti versi: «I passeri sul tetto / godono gli ultimi / bagliori del sole / e il mio sguardo / si perde / verso ignote lontananze» (dalla poesia dal titolo “Sta per tramontare”). Loretta Bonucci giustamente si è saputa conquistare un posto tutto suo nel panorama delle lettere di casa nostra, e questo in virtù di una fantasia e di un lavorio mentale che, grazie anche ad un simpatico alternarsi di nostalgie e di speranze, ha richiamato su di sé l’attenzione di critici come Leonardo Se1vaggi, Adriana Mondo, Francesco Fiumara, Vincenzo Rossi e Maria Elena Di Stefano.

 

Fulvio Castellani