Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Giuseppe Fabiano: nell’arte una ragione di vita
di Orazio Tanelli


Nato e ChiaravalIe (Cosenza), Giuseppe Fabiano vive e lavora ad Imperia. Prescindendo dalle ben note vicende dolorose del suo percorso esistenziale, vogliamo qui concentrarci sulla sua tecnica pittorica ed i soggetti da lui dipinti. Questo libro di 176 pagine “Nell’arte una ragione di vita”, edito da Dominici Stampe, Imperia 2002, è una raccolta preziosa di testimonianze sull’attività artistica di Giuseppe Fabiano che per più di trenta anni si è dedicato al disegno ed alla pittura riscuotendo premi e riconoscimenti da numerose istituzioni qualificate. Molti critici si sono occupati di quest’artista autodidatta-figurativo, le cui opere sono state pubblicate anche su copertine di libri e di riviste letterarie.
In questo volume che veramente fa onore all’artista riscontriamo vari componenti della sua arte e svariati momenti della sua ispirazione. Tutti i soggetti sono rappresentati e dipinti con sfumature cromatiche raffinate che non escludono metafore simboliche e figurazioni umanistiche.
La componente tematica essenziale che predomina nei suoi dipinti il paesaggio nelle sue svariate forme e nelle metamorfosi naturalistiche che attirano l’attenzione del nostro pittore: 1e strade, gli alberi, i palazzi, i borghi, i vicoli di paesi, i rioni, 1e fontane, la marina, la tomba del Gigante, i castelli, il bosco con ruscelli, i funghi, le piante grasse, i boschi, il Lago di Garda, i terreni incolti, la strada nel bosco, Venezia, i ponti, le torri, le grotte di Catullo. Rientrano nell’espressione figurativa della forza primitiva della natura le palafitte, la vita sottomarina, la case della strega, la pesca del tonno, il mulino a Mumuriana (in copertina), Terreni incolti (nella quarta pagina di copertina).
Numerose sono pure le raffigurazioni degli animali e dei fiori che sono i soggetti congeniali a Giuseppe Fabiano: le farfalle, i gatti, i cigni, il mulo, i cavalli e poi i tulipani, le rose, i gigli e le betulle. Anche le varie rappresentazioni delle quattro stagioni (primavera, estate, autunno, inverno) rientrano nella tematica paesaggistica e sono caratterizzate dalla presenza di alberi giganteschi e secolari immersi in una natura non contaminata dalla civiltà del cemento.
Un’altra componente della pittura di Giuseppe Fabiano è l’arte sacra che contiene la sua spiritualità ed una certa trascendenza metafisica, le varie chiese, il Duomo di Imperia, i conventi, le cappelle, Maria SS. della Pietra, San Francesco e il lupo di Gubbio, Gesù (xilografia, 35 x 50), Gesù che moltiplica i pani, il Crocifisso. In quest’ottica naturalistica e religiosa si situano anche le poesie di Roberto Guglielmo che illustrano il subconscio dell’arte di Fabiano e ne rivelano le profonde aspirazioni mistiche ed escatologiche.
Le novità di questo libro consiste nei disegni dei personaggi storici, della politica, dell’arte e della letteratura, eseguiti alcuni in china ed altri in carboncino. La fisionomia di ogni personaggio è così evidente che non ci sarebbe bisogno neppure di scriverci il nome, Vittorio Emanuele, Giacomo Matteotti, Karl Marx, Benito Mussolini, Aldo Moro, Alcide De Gasperi, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Verdi, Raf Vallone, Eduardo de Filippo, Totò, Peppino De Filippo, Giulietta Masina, Giuseppe Stalin, Gabriele D’Annunzio ed il dipinto di Giovanni Paolo II.