Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Michele Frenna e l’arte del mosaico nel saggio di Orazio Tanelli
di Angelo Manitta


Se la scultura è l’arte del togliere per eccellenza, se la pittura è l’arte dell’aggiungere, del sovrapporre e del mescolare colori a colori, se l’architettura è un complesso intrecciare di linee e curve, il mosaico è l’arte dell’accostare frammenti di colori per offrire al fruitore un’immagine che, presa tassello per tassello, è insignificante, ma che nel suo complesso presenta magnifiche ed imponenti visioni coloristiche. Forse uno dei complessi musaicali più noti al mondo è la villa romana di Piazza Armerina (EN) del IV sec. d.C. Ma se il Veneto o Roma sono stati nel Medioevo e nel Rinascimento la patria del mosaico, anche la Sicilia continua a darne ampi esempi con artisti come Michele Frenna, certamente il più quotato.Numerosi critici si sono interessati a lui con saggi, monografie o articoli su riviste specializzate, tra cui si ricordano quelli di Carmine Manzi, Domenico Defelice, Vincenzo Rossi, Salvatore Perdicaro, Gabriella Frenna, oltre a numerosi altri. Non ultimo Orazio Tanelli, residente da diversi decenni negli Stati Uniti e direttore della rivista “Il Ponte Italo-americano”, con lo stupendo saggio dal titolo “Sintesi dell’antico e del moderno nei mosaici di Michele Frenna”. Si tratta di una corposa ed oculata monografia, completa sotto tutti gli aspetti. Da una parte, infatti, si ha un’analisi meticolosa e puntuale dell’arte musaicale del Frenna, dall’altra viene presentata un’ampia antologia critica, mentre nella parte centrale vengono riportati i più significativi mosaici dell’artista siciliano.

Il pescatore, (mosaico cm 61,4x50,3)

L’incontro, (mosaico su compensato, cm 60x44)

Il prof. Tanelli evidenzia innanzitutto l’abilità artistica e la sagacità nell’accostamento dei colori, oltre all’equilibrio strutturale delle composizioni: una sintesi appunto tra antico e moderno, dove l’antico consiste nella maestria tecnica, che ha una grande dose di classicità, mentre il moderno si evidenzia nelle tematiche che infondono all’opera d’arte l’anima dell’uomo contemporaneo. Infatti, secondo il concetto gentiliano, l’arte di Michele Frenna esprime «l’unità inscindibile dell’uomo con tutte le sue aspirazioni, i concetti, le riflessioni filosofiche sulla verità, la fede, la vita, la morte, l’amore, la natura, la solidarietà, la pace» come afferma Ivo David, fondatore del fusionismo. Ma Orazio Tanelli ci presenta soprattutto un Michele Frenna che sa ispirarsi alla vita sociale contemporanea, evidenziando una «genuina realtà che affonda le radici nell’amore per la sua terra, nella vita dei pescatori e dei contadini, nei fiori e nei frutti». I suoi personaggi d’altra parte mantengono caratteristiche di simbolo, di metafora e di favola.

Le tematiche, quindi, non sono univoche, ma permettono una vasta gamma di riflessioni. Leggendo il saggio, è come se ci si trovasse di fronte ad una bibbia delle emozioni contemporanee, viste attraverso le immagine e i colori dalle forme variegate e complesse. Ma il sistema compositivo e grafico di Michele Frenna supera il simbolico attraverso un’espressione immaginifica ed originale che sottolinea la linearità classica, creando nuove figure. Si veda l’Egiziana(1984) o i vari personaggi rifacentisi alla mitologia.

La tematica religiosa, che ha pur essa una grande importanza, è viva e non bigotta: il Cristo o gli Apostoli o i vari Santi vengono descritti con molta umanità, assumendo valore simbolico e di fede. La tematica sociale assume invece un doppio significato, di protesta da una parte e di comprensione dall’altra, come la ragazza in bicicletta, il contadino che suda il suo pane, il mare e i suoi pescatori, gli operai, i muratori, i paesaggi. Ma tutto ha sapore di Sicilia. Un tema a parte, infatti, è la Sicilia. E la Sicilia per un siciliano non può uscire dal cuore. Ecco allora che si stagliano nel cielo i famosi templi di Agrigento, le colline e le spiagge isolane. Ma se da una parte c’è un’originalità dei valori religiosi e sociali, come evidenzia appunto Orazio Tanelli, dall’altra si evidenziano spiritualità e onirismo, cromatismo e sensibilità creativa.