Il Convivio

 
 
 
A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Vivere di Poesia di Claudio Giannotta


 

Per offrirci una visione chiara del suo pensiero l’Artista si esprime in una forma molto vicina alla prosa poetica ed in molti casi diventa cronista, prendendo come soggetti alcuni personaggi di rilievo, politici e religiosi. Il Poeta ha uno scatto d’ira verso gli uomini “fatti di cacio” per i quali invoca il dente per dente per dar senso operante alla giustizia umana, per infliggere le dovute ed eque punizioni. In verità, questo richiamo cela disperazione e pessimismo, perché egli canta l’amore vero e sano che non è vendicativo ma emarginato lo è veramente, per cui è più che naturale che si arranchi su ipotesi autodifensive. Il suo sarcasmo è pesante che usa anche nell’autocritica che si identifica nella poesia: «Cos’è l’uomo nell’arte», come se si fosse posto allo specchio, anima e corpo, usando un realismo crudo e tagliente, sottolineato dagli ultimi versi: «Nel suo disagio / ...cercherà la tua mente!». È una provocazione al programma di degrado universale, presente e futuro, e suona come un’accusa. Ma 1’esaminatore è un Poeta che pur evitando la speranza, fa presente una logica che la rappresenta in senso lato, invitandoci alla riflessione dei valori etici.

 

Rolando Tani