Ti ricordi di Garcia Lorca...
- Mia vicina e lontana
-
compagna
- di lotte e sogni passati
-
insieme
- parla l’amarezza che mi
copre il cuore
-
stanotte,
- l’oscurità della montagna
- e nel mezzo il silenzio
- dei nostri perché...
-
- Quando parlavamo delle
piaghe
- di Hiroshima
- il pianto degli adulti
- e le ferite dei bambini
- e le nostre viscere
- si torcevano
- somatizzando l’orrore
- e correvamo in bagno
- rosse e trafelate!
-
- Quando ci sembrava di
arrivare
- eravamo agli inizi, per
questo
- l’amarezza ci prendeva.
- Quanta strada,
- quante illusioni
- e ancora quanto sangue
- per le vie del mondo.
-
- Ti ricordi ancora di
Garcia Lorca
- e il nostro disperato
amore per lui
- fucilato al muro...
-
- Ti ricordi di Vitaliano
Brancati
- quando di nascosto
leggevamo
- “Paolo il Caldo...?”
-
- E le passeggiate, le
domeniche
- alla “Villa Bellini”
- e la sera i concerti.
-
- Cara compagna
- da tanti anni vivo sola
- ho perduto il mio compagno
di vita,
- ma sono quasi serena...
-
- Mia cara non volevo
avvilirti,
- ricordati che ancora non
mi sono
-
stancata
- di strappare spine
- di seminare all’acqua e al
vento
- e ancora come allora
guardo
- sull’ingiustizia
- che s’ammucchia
- sopra le carni della
terra.
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