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Recensioni |
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Antonia Izzi Rufo |
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Antonia Izzi Rufo: Ho conosciuto Charles Moulin” (Il Cervo, Sip)
Diciamo subito che
entrare in un personaggio come Charles Moulin, il pittore amico di Matisse,
non è facile e che metterne in luce lineamenti, personalità, umanità ed arte
risulta ancor più arduo. Antonia Izzi Rufo, invece, si è calata alla grande
nel personaggio Charles Moulin mettendone a nudo ogni tratto, e per farlo ha
usato il ricordo, le testimonianze, le tracce di una presenza quanto mai
gradita per la piccola comunità di Castelnuovo al Volturno, dove l’artista,
nativo di Lille (Francia) ha soggiornato per lungo tempo costruendosi
amicizie e facendosi amare in virtù di una spontanea gentilezza d’animo e
parsimonia di costumi. Si accontentava di poco, Charles Moulin; non badava
al denaro, gli erano sufficienti un piatto di minestra calda e qualche altra
cosettuola per “pagare” (una parola che lui non ha mai usato) un ritratto,
un paesaggio en plein air, un disegno... Charles Moulin aveva scelto di
vivere appartato, anzi quasi sempre da eremita innamorato della natura, del
Collerosso, del monte Marrone, delle Mainarde dove si era costruito una
capanna... “La natura, di cui era innamorato e che venerava come una dea,
Moulin ha voluto mostrarla agli uomini in tutta la sua divina bellezza”, ha
scritto, con acume, Antonia Izzi Rufo. Molti dei suoi quadri, purtroppo,
sono stati trafugati nel mese di novembre del 1943 durante lo sfollamento; e
questo non ha consentito, naturalmente, di consegnare alla storia artistica
una delle facciate più genuine ed autentiche di un pittore dal calco a dir
poco esemplare e dalla grafia nitida, pulita, essenziale, soffusa di
atmosfera sognante, di intrecci coloristici naturali e morbidi. Fulvio Castellani |