Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Antonia Izzi Rufo: Ho conosciuto Charles Moulin” (Il Cervo, Sip)

 

Diciamo subito che entrare in un personaggio come Charles Moulin, il pittore amico di Matisse, non è facile e che metterne in luce lineamenti, personalità, umanità ed arte risulta ancor più arduo. Antonia Izzi Rufo, invece, si è calata alla grande nel personaggio Charles Moulin mettendone a nudo ogni tratto, e per farlo ha usato il ricordo, le testimonianze, le tracce di una presenza quanto mai gradita per la piccola comunità di Castelnuovo al Volturno, dove l’artista, nativo di Lille (Francia) ha soggiornato per lungo tempo costruendosi amicizie e facendosi amare in virtù di una spontanea gentilezza d’animo e parsimonia di costumi. Si accontentava di poco, Charles Moulin; non badava al denaro, gli erano sufficienti un piatto di minestra calda e qualche altra cosettuola per “pagare” (una parola che lui non ha mai usato) un ritratto, un paesaggio en plein air, un disegno... Charles Moulin aveva scelto di vivere appartato, anzi quasi sempre da eremita innamorato della natura, del Collerosso, del monte Marrone, delle Mainarde dove si era costruito una capanna... “La natura, di cui era innamorato e che venerava come una dea, Moulin ha voluto mostrarla agli uomini in tutta la sua divina bellezza”, ha scritto, con acume, Antonia Izzi Rufo. Molti dei suoi quadri, purtroppo, sono stati trafugati nel mese di novembre del 1943 durante lo sfollamento; e questo non ha consentito, naturalmente, di consegnare alla storia artistica una delle facciate più genuine ed autentiche di un pittore dal calco a dir poco esemplare e dalla grafia nitida, pulita, essenziale, soffusa di atmosfera sognante, di intrecci coloristici naturali e morbidi.
Nel libro, comunque, sono riprodotti diversi lavori di Charles Moulin: scorci di paesaggi e di paesi, ritratti di donne e di uomini, tramonti... Ed un tanto non fa che esaltare la pienezza espressiva di un artista solare che meriterebbe ben altro spazio nel contesto della storia dell’arte del Novecento. “Tutto quanto è scritto nel testo - ha voluto rimarcare Antonia Izzi Rufo - è realtà, non c’è un solo episodio che sia frutto della fantasia”. Come a dire che Charles Moulin ha trovato in Antonia Izzi Rufo lo specchio ideale per riflettere il proprio io e la sua spiccata personalità.
 

                Fulvio Castellani