Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Scene bizantine: Teodora di Aristide La Rocca (Hyria, aprile 2003)

 

Aristide La Rocca riesce in appena 49 pagine a ripercorrere uno dei momenti più importanti della vita di Teodora, imperatrice d’oriente, incoronata nel 527 dopo la morte di Giustiniano suo marito. L’autore, mantenendo fede alla veridicità storica, crea un’opera teatrale composta da un prologo, tre atti ed un epilogo. Con un dialogo espressivo e semplice, ecco che sulle labbra degli attori viene posta la re-ligiosità di Teodora e alcuni squarci della vita dell’impera-trice come il significativo viaggio attraverso il deserto. Un testo dai dialoghi incalzanti che non trascurano l’atmosfera di quel passato storico, mentre il carattere forte ed audace della protagonista diventa l’anello di congiunzione del testo. L’opera ben si colloca in quella parte della comunicazione che sin dai tempi più antichi si è manifestata nel teatro e che si può definire, nelle sue molteplici attività, lo specchio della fenomenologia sociale, quel settore comunicativo che sin dalla lontana epoca greca ha affascinato gli uomini, anche i non cultori del palcoscenico. Partendo dalla definizione terminologica greca (da theàomai, guardo, osservo) al teatro non può che non darsi un ruolo fondamentale nel rapporto umano, cioè quel rapporto fisico, emotivo e razionale che si instaura tra due gruppi: quello degli attori e quello degli spettatori. Ed è questo che ha reso immortale il teatro, che affonda le proprie radici nel V sec. a. C., un impegno sociale che ci riporta, tra gli altri, ad Eschilo, Sofocle, Aristotele, Plauto per giungere in tempi più recenti a Goldoni, Metastasio, Wilde e Eliot. E se Aristotele dice che «la tragedia è imitazione di un’azione seria e compiuta in se stessa», invece S. Maugham afferma che «la commedia si rivolge all’animo collettivo del pubblico». Ebbene Aristide La Rocca, attraverso il suo amore verso il teatro, dà forza alle due tesi riesumando grandi personaggi che hanno fatto il nostro passato, come Teodora.

                Enza Conti