Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Antonio Zavoli, Un’ardua confidenza, (Laboratorio delle arti - Milano, maggio 2003). «Le occasioni “ispirative” della poesia di Antonio Zavoli giungono dal suo ininterrotto diario, mai rigonfio di false estasi e mai subito dalle bufere del quotidiano. Il poeta traduce in illuminazioni la serie di emotività e – soprattutto – i pensieri che ondeggiano al centro della propria realtà: abitudini meditative, orizzonti naturali, detriti di cielo e di terra, giustificazioni mentali, angosce private, frantumazioni di fato, differenze di lingua collettiva… E appunto la poesia si definisce proprio in tali forme testuali: l’opportunità del racconto in versi, il calmo svolgimento di modelli ritmici, l’ordine delle cesure accompagnate dal mormorio interno dei suoi desideri comunicativi, e direi cristallini, distanti da lessici aspri, da annaspamenti sperimentali… e da ebbrezze dovute ad una radicale professione di fede nell’immagine lirica, consegnata alla scansione monologale, non chiusa o tranquilla, dal timbro di suoni tersi e da fuochi in progress» (Domenico Cara).

 

Gilberto Antonioli, Entra nel delta il flusso della neve (Laboratorio delle Arti – Milano, aprile 2003). «A suo modo Gilberto Antonioli è un isolano, cerca un abbraccio nella circostante oggettività, coglie se stesso in certi ripensamenti emozionali, casi della casualità; ascolta il mondo per amare l’esistenza e contraddirla se accade. E questa potrebbe chiamarsi anomala libertà, sia che sogni gli angeli dall’intenso volto innaturale, sia che riscopra il paesaggio a cui i suoi versi dedicano istanze mortali, metafore dirette alla lusinga liricistica, spontaneità dettate da un estro senza livrea o dovute al senso dell’ascolto in prossimità di un abisso» (Domenico Cara).

 

Soif de mots, antologia che raccoglie liriche di Mélanie Lafonteyn, Rolande Cielny, Jeannine Dion-Guérin, Ellen Fernex, Gam, Laura Hepp. «Lingua maschile e lingua femminile. Scrittura femminile e scrittura maschile», così ha titolo la prefazione del volume curato da Mélanie Lafonteyn, poetessa dalla duplice nazionalità: spagnola e francese. La lingua è un sistema simbolico unito ai rapporti sociali, ecco perché bisogna rigettare l’idea di una lingua neutra, ma sottolinearne i rapporti conflittuali. La lingua in effetti deve semplicemente facilitare la comunicazione. Essa permette d’altra parte la censura, la menzogna, la violenza, il disprezzo, l’oppressione, ma anche il piacere, la sfida, il gioco, la rivolta. La lingua è anche lo specchio culturale che fissa le rappresentazioni simboliche e nella stesso tempo fa eco dei pregiudizi e degli stereotipi che alimenta. Il volume di poesie è un volume tutto al femminile. Si tratta di sei poetesse che vanno alla ricerca di se stesse in un rapporto non conflittuale con la realtà, ma volendo dimostrare che le donne ancora hanno molto da dire, hanno la volontà di riinventare nuovi moduli stilistici e formali, quasi volendosi contrapporre ad un linguaggio maschile per eccellenza, creando un linguaggio femminile. Scrive Marie Cardinale: «Quando apro il vocabolario mi trovo a disagio sia perché non trovo le parole adatte sia perché le parole francesi sono così radicalmente impregnati di senso maschile che mi tradiscono quando sono io, una donna, a volerle utilizzare». Ma non si vuole creare un linguaggio femminile, così come c’è un linguaggio sportivo, religioso, politico, né rendere le parole al femminile, bensì femminilizzare i contenuti. Si vogliono fondare modelli culturali femminili che abbiano valore universale, in un mondo dove ‘universale’ è uguale a ‘maschile’.

 

Livio Nargi, Il sommo bene, con presentazione di P. Mariano Nazzaro, Novembre 1999.

 

Manfredo Nargi, Albo d’oro dei Caduti in Guerra di Castelvetere sul Calore, a cura di M. Nargi, Avellino 1993.

 

Amo você, pensieri e aforismi di Therezinha Zanotta Carneiro. Si tratta di un centinaio di aforismi dall’argomento vario. «Siamo protagonisti della storia – scrive l’autrice - ed essa sarà tanto migliore, quanto più impegniamo la nostra penna, quali cittadini del mondo, occupati nella costruzione di un mondo consolidato nella pace». Tra i numerosi aforismi ci piace riportarne qualcuno: Prometti solamente ciò che sei sicuro di poter mantenere; Ognuno sia effettivamente se stesso; Amico è colui che è sempre presente nella nostra vita; L’allegria è la carta di identità di chi è felice; Vuoi essere simpatico? Sorridi!; C’è sempre tempo per recuperare il tempo perduto; Nessuno imponga la sua verità, perché la verità dell’altro può essere differente dalla propria; Prima di criticare i propri collaboratori, ognuno si ricordi che può sbagliare; Gli amici sono come le pietre preziose: devono essere custoditi nel cofanetto nel nostro cuore.

 

Alfio Grasso, Morire per non morire, (A&B editore, Acireale maggio 2002). «Spesso le esperienze negative della vita, anche quando si risolvono positivamente, ci trasformano dentro, tanto da non riconoscerci più. Recitiamo una parte che non è la nostra, senza renderci conto che a cambiare non siamo noi, ma il nostro modo di vedere ciò che ci circonda»(l’autore).

 

Alfio Grasso, Apocalisse, (A&B ed., Acireale Febbraio 2003). «Atto di ribellione disperata che rigetta ogni inquadramento imposto dalla società. Ribellione, però per una volta non contro la società, bensì contro l’Uomo ed i suoi compromessi, contro l’impurità dei suoi ideali e dei sui desideri più riposti. Questa può essere una lettura che rende l’impatto che “Apocalisse” procura al lettore» (Stefania Mazzone).

 

Fortunata Agliozzo, Pratoline in nome di Dio, a cura delle figlie della Carità Canossiane. «L’opera di Suor Fortunata ha un fascino particolare: è straordinariamente bella; aggancia nella sua semplicità; è ricca di tantissimo umano amore; è scritta più col cuore che con la penna... Sono parole che l’autrice fa vibrare con purezza» (Salvatore Crapanzano). «Tutta la produzione poetica di Suor Fortunata Agliozzo ha afferenze mistiche e i termini più pericolosi nella interpretazione letterale, come amplesso, amante, penetrata, sposa, sono pervasi da limpida purezza» (Nic Giaramita).

               

Rosalba Masone Beltrame, Aplaustria, (Pubbliscoop edizioni, Sessa Aurunca 1996). «Aplaustria! Un nome che affascina e affonda immagini nei più reconditi ricordi. Vecchia Darsena! Vi ondeggiano sull’acque molli appena mosse ottocenteschi legni a vela: brigantini, golette ed altri velaccieri... In questo libro si intuisce tutto questo, con l’antico amore di andare per mare: quel desiderio che fu  la sapienza di Ulisse e la speranza che accompagnò il mito di Enea» (Giovanni Puglielli).

 

Giuseppe Cesaro, Stella Fluviale (Capua 2000). Si tratta di un volumetto che riporta recensioni, liriche e riflessioni di Giuseppe Cesaro.

 

Abdelmajid Benjelloun, Aphorismes entre le lent et le long, de l’an 1994 (Rabat- Marocco 2001).

Abdelmajid Benjelloun, Le discobole amoureux et l’écho ou les années inutiles de l’horizon - Aphorismes (Rabat – maggio 1998).

Abdelmajid Benjelloun, L’amour rajeunit l’univers et même la création – Aforismi (Rabat, Marocco 1999).

Abdelmajid BenjellounL’éternité ne penche que du côté de l’amour – Aphorismes (Rabat – Marocco 1998).

 

Marc Brulé-Peyronie – François Legros, La Chaîne des puys – volcanisme en Auvergne, préface de Guy Camus (miroir nature, Francia Giugno 1998).

 

Andrea Bonanno, La verifica nell’arte figurativa contemporanea e altri saggi (Phasar Ed. Firenze 2001). «Consapevole che il ricercare e studiare la presenza ed il problema della verifica nell’arte figurativa moderna e contemporanea, nel darsi delle sue modalità e metodologie varie, che vanno da una larvale e semplice forma emozionale e sentimentale dell’io dell’artista nei riguardi degli aspetti molteplici del reale, del mito, della memoria, ecc. fino al livello di ciò che ho ipotizzato con il nome di ‘verifica trascendentale’, sia un’impresa complessa e per molti versi non indifferente, mi siano consentite queste brevi pagine per un primo globale approccio al problema di cui sopra, che resta invero sempre non esaustivo, per comprenderne l’importanza e l’incidenza sul tessuto medesimo dell’arte, attraverso squarci critici e commenti veloci che possono attestarne l’ampia tipologia e la complessa vastità...» (l’autore).

 

Silvio Craviotto, Parole col padre, (Maggio 1997). Il volume, una serie di riflessioni, poesie, commenti e prose letterarie, è introdotto da una breve riflessione dell’autore: «Per te la poesia era nelle cose, per me è nel mondo come lo guardo io. Nonostante questo contenzioso si era perfino amici».

 

Irene Sparagna, Il groviglio dei pensieri, (Edizioni Il foglio, aprile 2002). «Forse non si sa nemmeno dove e quando comincia e nasce in noi una poesia».

 

Michele Salvatore, Piccoli rumori dell’anima, (Libroitalianao, Ragusa). «Una nuova raccolta di un poeta che si fa forte di un suo messaggio di vita e d’amore. Michael Santhers persegue un miraggio particolare che è quello di donarsi attraverso la parola e comunicare agli altri la bellezza dei suoi sentimenti» (Presenza di Luigi Pumpo).

 

Giovanni Tavcar, Poesie, testo italiano e traduzione inglese nel volume “Italian Poets” (Collezione Minerva, Dicembre 2002).

 

Nelson Hoffmann, Io vivo di tenerezze, traduzione a cura di Marco Scalabrino, prefazione di Rocco Fodale (Trapani 2002).

               

Marcelino Rodrigues de Pontes, Antologia Literária e Artistica, Phoenix editora (Brasile, 2002).

               

Messaggio d’amore, Antologia di poesie a cura del Libero sindacato scrittori, pres. Pasquale Chiaramida. La silloge presenta 20 poeti, tra cui alcuni amici del Convivio: Pasquale Chiaramida, Michele Albanese, Antonio Conserva, Concettina Putortì, Alfredo Varriale.

               

Lucia Monaco, Caleidoscopio di emozioni (Ed. il Gabbiano, Messina 2002). «Sentimenti, pensieri riflessioni, s’intrecciano in un contesto che diviene a volte quasi indecifrabile...» (Maria Froncillo Nicosia).

               

Coletânea dos classificados, a cura del Clube dos escritores Piracicaba, (Brasile 2003). Si tratta di un’antologia di poeti brasiliani emergenti ed affermati. Numerosi sono gli amici del Convivio. Tra cui: Antonio Donizeti da Cruz, Araken Dos Santos, Arita Damasceno Pettenà, Francisco Evandro de Oliveira, Leinecy Pereira Dorneles.

               

Rodolfo Virginio Leiro, Duendes y Nelumbios (poesias), (Ediciones Amaru, Argentina 2003).

               

Patricia Coulange, Feminae, illustrations: Delphine Kacki. Prix Renée Vivien 2002 (Ed. Nouvelle Pleiade Paris, Francia 2003).

 

Brigitte Neulas, Alpha Ronces & Orties, Les cahiers de l’Arme de l’écriture (Grenoble, Francia 2002). «Ce prêtre ‘formidable’ qui  prédit à Brigitte Neulas qu’elle serait écrivain ou journaliste, ne serait pas trompé : nous sommes tous plus ou moins journalistes : quelques uns sont véritablement écrivains. Brigitte Neulas est de ceuxlà. En effet, son style s’apparente à celui d’un Stendhal ou d’un Anatole France qui me semblent des maîtres en la matière» (René Varennes).

 

Daniela Beccaccia Versiani, il legame con il quotidiano nel romanzo A matemática da formiga, (Brasile 1999). Se nei cosiddetti anni di piombo in Brasile gli scrittori volgevano ad un discorso più allegorico o giornalistico per sfuggire in parte alla censura, oggi in effetti chi scrive è spesso costretto a considerare le ragioni di mercato, giungendo spesso a modi personali di espressione che evitano la sperimentazione mentre si corteggia il bestseller. Ma “A matemática da formiga” di Daniela Versiani, assume una funzione molto particolare, proponendosi in maniera originale nel suo imbatto critico e ironico nei riguardi del quotidiano, la cui violenza non è spettacolo, ma alla cui banalità non ci si conforma. Non è obiettivo della scrittrice proporre una descrizione fedele, ma utilizzare la realtà come materia prima, raddoppiando l’aspetto scenico, l’unico che possa interessare e che appare evidente nell’opera della Versiani, aspetto che la penetra con ritorni, anticipazioni, ma soprattutto con scene che possono apparire impossibili e fantastiche. Alla fin fine però è sempre la realtà a prevalere, una realtà vista nell’ottica dell’immaginazione.

 

Lara Del Duca, Samuel.zip, (Allori narrativa, Ravenna 2002). «Così vorrei definire il seme di un nuovo genere letterario innestato con mano sapiente dalla scrittrice rivelazione dell’anno, che apre le porte del noir ad uno sguardo sicuramente spregiudicato ed ironico, allontanandosi dai macchinosi psicologismi del ‘mostro del terrore’, per ammiccare sapientemente ad una casualità di eventi che ricorda molto più da vicino il reale, l’esistenza estremamente cruda e banale che avvolge ed inzuppa le persone ‘normali’, il vivere fatto di amare crudità fantozziane che però, non sempre si negano ad una giustizia superiore, divina, misteriosa, ma fortemente richiesta da chi, in realtà, non riuscirebbe a nuocere ad una mosca... (ma ne siamo sicuri???)» (Damiano C.).

 

Achille Martorelli, Suor Paola nata per amare (ed. Acume, Roma 2002). «Le protagoniste di queste storie scellerate sono tutte donne che hanno avuto la sventura di incontrare individui troppo spesso privi di un minimo di buon senso e che sanno adoperare nei loro rapporti solo una lingua: la violenza» (Francesco Pionati).

 

Silvana Dodero, Zero, virgola, (ed. De Ferrari, Genova 2001). «Di questo romanzo si può subito dire che ha il pregio della fluidità: da una pagina si procede spontaneamente alla successiva senza che qualsiasi lentezza abbia come conseguenza un senso di vacuo» (Giorgio Cusatelli).