Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Al poeta Iacopo da Lentini
 
Negli anni del lontano Trecento
dalla Sicilia fin alla Toscana
il sonetto fu un avvenimento.
Un poeta della Scuola Siciliana
 
scrisse un nuovo bel componimento,
la sua fama volò molto lontana,
fu seguito con interessamento
da tutta la lirica italiana.
 
Sono stati molti ad imitare
colui che scrisse il primo sonetto
che poi si diffuse in tutt’il mondo.
 
Un ringraziamento particolare
al mecenate che lo ha protetto
al famoso Federico secondo.
Luisa
 
Sul treno che correva fortemente
sono stato con te per qualche ora,
ascoltavo con gioia allegramente
la tua voce, amabile signora.
 
Penso molto a te, continuamente,
t’amo come sempre, t’amo ancora,
t’incontro per caso raramente
e ciò più d’ogni cosa m’addolora.
 
Ho visto sul treno all’improvviso
colei che sempre ho tanto amato,
il primo amore, quel caro viso
 
che ancora non ho dimenticato.
Il suo sguardo e il suo bel sorriso
sono cari ricordi del passato.
A s. Antonio Abate          
 
Giorno di festa con grande folclore
nel nostro caro, nativo paesetto
per Sant’Antonio nostro protettore,
il Patrono, il Santo prediletto
 
invocato nel paese con fervore.
Al nostro Santo ch’ha sempre protetto
la nostra gente in tutte le ore
io voglio dedicar questo sonetto.
 
Per tutte le strade passa la vara
portata sulle spalle dei devoti
dalla mattina fin a tarda sera.
 
Una festa eccezionale, rara,
il Santo corre, raccoglie i voti
che offre la cittadina intera.