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A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003
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Poesia Italiana
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Giuseppe Materia
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- Al poeta
Iacopo da Lentini
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- Negli anni
del lontano Trecento
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dalla Sicilia fin alla Toscana
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il sonetto fu un avvenimento.
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Un poeta della Scuola Siciliana
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scrisse un nuovo bel componimento,
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la sua fama volò molto lontana,
- fu seguito
con interessamento
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da tutta la lirica italiana.
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Sono stati molti ad imitare
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colui che scrisse il primo sonetto
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che poi si diffuse in tutt’il mondo.
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Un ringraziamento particolare
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al mecenate che lo ha protetto
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al famoso Federico secondo.
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- Luisa
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Sul treno che correva fortemente
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sono stato con te per qualche ora,
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ascoltavo con gioia allegramente
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la tua voce, amabile signora.
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Penso molto a te, continuamente,
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t’amo come sempre, t’amo ancora,
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t’incontro per caso raramente
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e ciò più d’ogni cosa m’addolora.
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Ho visto sul treno all’improvviso
- colei che
sempre ho tanto amato,
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il primo amore, quel caro viso
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che ancora non ho dimenticato.
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Il suo sguardo e il suo bel sorriso
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sono cari ricordi del passato.
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- A
s. Antonio Abate
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Giorno di festa con grande folclore
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nel nostro caro, nativo paesetto
- per Sant’Antonio
nostro protettore,
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il Patrono, il Santo prediletto
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invocato nel paese con fervore.
- Al nostro
Santo ch’ha sempre protetto
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la nostra gente in tutte le ore
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io voglio dedicar questo sonetto.
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Per tutte le strade passa la vara
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portata sulle spalle dei devoti
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dalla mattina fin a tarda sera.
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- Una festa
eccezionale, rara,
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il Santo corre, raccoglie i voti
-
che offre la cittadina
intera.
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