Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Mezzasalma Vincenzo, in arte Daragusa, è pittore e grafico di origini siciliane, ma risiede in provincia di Milano. La sua pittura è un’attenta rivisitazione di luoghi, ambienti caratteristici che riflettono una dimensione locale della società. Le sue opere sono pagine pittoriche di un diario su cui annotare emozioni e sensazioni che hanno lasciato una traccia indelebile nel suo animo. Arte non riconducibile alla sola sfera della descrittività, ma che suole sintetizzare fremiti e sensazioni con rapidi colpi di pennello.

Il tempio dorico, (olio su tela, cm 60x80)

Ordinata nell’impianto e ben ritmata dal punto di vista cromatico, la sua pittura restituisce al fruitore visioni paesaggistiche di bellezza suggestiva, immerse in atmosfere luminose che risaltano in una fusione esistenziale uomo e natura. L’opera umana, infatti, è parte integrante dello spazio naturale che, pervaso di lirica espressività, ne decanta con maestosità ogni particolare. Stile effuso di vitalità e molto maturo che ci immette in una realtà a volte caratteristica a volte semplice, senza mai tralasciare l’intensità delle emozioni. Atmosfere luminose intrise di magica espressività affrontano con molta originalità la suggestiva intonazione della vita. L’artista ama le colline, i paesaggi, la gente della sua Sicilia, e li rappresenta con ogni modalità in un turbinio di umori e sentimenti che svelano la sensibilità dell’autore.
Osservando le sue opere, lo spirito trova motivi armonici che lo spingono alla contemplazione del bello. Il tutto si concentra in luce, colore e armonia, tralasciando in alcuni casi il movimento, e con rilevanti toni impressionistici riesce a cogliere ogni minima variazione di luce che esalta la plasticità delle figure e dell’atmosfera. Gli effetti della luce sulle forme sono fondamentali anche nell’olio su cartone “La valle dei templi”, in cui la fusione tra arte e natura eleva lo spirito alla riflessione che «la storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi» (Cicerone).