- Calabrone = insetto dell’ordine degli
imenotteri, si-mile alla vespa... Fig. persona molesta, importuna
(Dizionario Gabrielli). Angelo Manitta: «Il calabrone, metafora dell’uomo,
insiste nel voler volare, e quindi nel voler continuare ad essere diverso
da quello che è». Igor Sikorsky, con una espressione ironica: «Ma il
calabrone questo non lo sa e perciò continua a volare». Protagonista delle
liriche, adunque, è l’uomo, visto non nel suo aspetto migliore, ma nel suo
volersi mettere in evidenza, nel suo mostrarsi, nella sua ambizione
(perciò presunzione e congenita ignoranza) di «volere apparire diverso da
quello che è» (ipocrisia)... Un’immagine per nulla gratificante, ma
squalificante e deludente. Due le parti della silloge: nella prima emerge
la ribellione del poeta contro il sistema attuale - nel suo essere
negativo - nel quale l’uomo si muove, non certo a suo agio; nella seconda
la protesta contro l’andamento politico e sociale dell’età contemporanea è
la “rabbia” dell’autore per l’impossibilità di operare il cambiamento...
Ma c’è l'alternativa, il canale di emergenza: il rifugio nel ricordo di
ere “sane” di un passato che affonda le sue radici nella notte dei tempi e
ancora nella creatività rigeneratrice della poesia (Poiein). Meditazioni
critiche, constatazioni amare, metafore, parallelismi, conclusioni
scoraggianti. «Ho sognato tutto quanto un uomo possa desiderare, o
aborrire» egli scrive,«e gente che da vecchia / si prepara alla morte /
invece di rimuoverla».La vita è bella e va vissuta fino in fondo, vuole
intendere l’autore, non va rinnegata; peccato che gli uomini, certi
uomini, costringono a detestarla! Varie le tematiche affrontate: la
globalizzazione, con l’apatia dell’umanità violentata nella propria
identità; la burocrazia, «figlia bastarda di madre qualunquista»;
gl’insegnamenti tratti dall’esperienza, le riflessioni sulla religione e
la politica che inducono alla miscredenza e alla condanna della
mistificazione; il novecento, secolo dell’apparenza e della falsità che
porta a cercare conforto nella solitudine… Il poeta è molto giovane, ma
dimostra profonda maturazione psicologica, chiaroveggenza, capacità
introspettiva, impulso al rinnovamento in positivo delle istituzioni...
Rinnovamento che, purtroppo, appare ancora ipotetico.
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