Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Antonio Piromalli: una vita per la letteratura

di Giuseppe Manitta

Il sette giugno 2003, mentre si trovava a Polistena in Calabria, è venuto a mancare il Prof. Antonio Piromalli, critico, poeta, scrittore, nonché collaboratore de “Il Convivio”. Antonio Piromalli era nato a Maropati (RC) il 3 settembre del 1920 e viveva da molto tempo a Roma. Ordinario nei licei, preside, provveditore agli studi, ispettore centrale del Ministero della Pubblica Istruzione e, dopo esser stato libero docente di letteratura moderna e contemporanea ad Urbino e Bologna, dal 1976 ha insegnato come ordinario prima a Salerno e poi a Cassino.

Molti sono stati gli studiosi che si sono interessati alla sua attività: Toni Iermano in “Bibliografia degli studi calabresi di Antonio Piromalli”, Tommaso Scapaticci in “L’attività critica di Antonio Piromalli” ed esaurienti notizie si trovano nel “Dizionario degli scrittori reggini di oggi” a cura di Luigi e Domenico Aliquò. Ha pubblicato innumerevoli saggi tra i quali: Antonio Fogazzaro e la critica(1951), La cultura a Ferrara al tempo di L. Ariosto(1952), Motivi e forme della poesia di Ariosto(1953), La poesia di G. Pascoli(1957), Dal Quattrocento al Novecento(1965), La letteratura calabrese (1965), Saggi critici di storia letteraria(1967), Studi sul Novecento(1969), Ideologia e arte in Guido Gozzano(1973), Miti e arte in A. Fogazzaro(1973), Letteratura e cultura popolare(1983), Utopia e realtà nelle letterature regionali(1991), Carducci(1992). Ha curato svariati testi tra i quali: Scritti critici e letterari di F. De Sanctis, Cronache del brigantaggio e poesie inedite di V. Padula, Il volgar eloquio di P.P. Pasolini ...

Nel 1996 ha pubblicato il volume di poesia Da un’altra stanza, seguito da Sei tu Bolero e La ragazza di Ferrara. Ha diretto la rivista Letteratura e Società di Pellegrino editore di Cosenza. Con il Convivio aveva pubblicato due saggi: Vincenzo Padula, il Bruzio, il brigantaggio (n. 11 anno III num. 4) e La funzione culturale delle Accademie nel n.13, anno IV, num. 2.

Antonio Piromalli comunque non era solo un grande critico e scrittore, ma soprattutto un uomo sensibile, che credeva nei giovani e nella letteratura. In una lettera a me indirizzata così scriveva: «La svolta alla letteratura la dà la vita, non gli esperimenti. Fino a qualche tempo fa mi parlava di questo quello che era il mio maestro degli ultimi trent’anni. Adesso è scomparso improvvisamente: era Giuseppe Petronio». Prodigo a dare buoni consigli, è stato soprattutto un caro amico.