Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Nadia Ponte, nata a Campoligure, è un’artista completa. Ottima conoscitrice di varie tecniche è passata dal car-boncino alla grafica ed è approdata persino alla tecnica ad olio con ottimi risultati. La sua versatilità artistica le ha per-messo di ottenere importanti riconoscimenti, tra i quali l’”Oscar per le arti visive” a Salsomaggiore Terme, nella cui motivazione di Mariarosa Belgiovine si legge: «Nadia Ponte trasmette sensazioni gradevoli attraverso il colore, in prevalenza tenue e delicato, per esporre il suo romantico idealismo, rafforzato dai chiaroscuri sapientemente dosati». Ma l’interpretazione introspettiva della natura molteplice e complessa si riflette sui paesaggi, ma soprattutto sull’uomo. I suoi ritratti affascinanti, infatti, sono meticolose riproduzioni dei tratti fisici e caratteriali dei soggetti. Molto interessante nella sua pittura è la produzione ritrattistica, che varia negli schemi strutturali, ma pone sempre al centro la visione volumetrica e caratteriale del soggetto. Il quadro, come in opere quali Leonardo di Caprio o La solitudine, appare una finestra dalla quale la figura si affaccia, quasi uno specchio in cui le armoniose proporzioni catturano le pulsazioni interiori.

Hellen, (pastello tecnica mista, cm 80x80)

Certamente l’artista si è immersa in un genere, quello ritrattistico, che ha una lunga tradizione, ma con le sue abilità tecniche ed espressive è riuscita a creare dei moduli personali, sfuggendo da una sterile imitazione di toni e strutture. È riuscita a creare un lieve velo tra certezza e illusione, tra realtà e analisi. I suoi soggetti apparentemente semplici e naturali diventano simboli di peculiari situazioni esistenziali. A intensificare l’incontro-scontro tra materia oggettiva e soggettiva c’è il contrasto dei timbri, delle luci e delle ombre. Dunque la sua arte è frutto d’elevate conoscenze tecniche, ma anche di creatività ricca di ritmiche vibrazioni poetiche.