Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Silenzio claustrale

Lassù in quell’erto colle,
tra il verdeggiar d’abeti e pini,
nel chiostro dell’inviolata realtà
soffermai l’affievolito credo.
Un’impenetrabile atmosfera
scindeva dal corpo la parte spirituale
e attenuava, sapiente,
ogni istinto conflittuale.
Con deferente umiltà
il mendico intuì l’esitazione
quando dalla rugginosa grata
apparvero contorni di un volto angelico
che, di carità, splendeva sublime.
Dalla cappella attigua,
d’immagini sacre le pareti adorne,
si udivano
dolci melodie avvolte da auree canne
e canti sommessi di giovani monache
che, abbandonati i crucci terreni,
inneggiavano al Signore.
Indulgenti aleggiavano
spiriti celesti e beati
nel silenzio claustrale
e la meditazione sul mistero dell’Infinito
nella fede
trovava conforto.