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A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003
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Pittura - Rubrica e testi a cura di
Giuseppe Manitta
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Matilde Santin
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Matilde Santin, pittrice nata a
Rivarota di Pasiano, vive e lavora a Pordenone. Una prorompente vitalità
tonale e cromatica anima le sue opere, ricomposte da variegate sfumature
emozionali in articolazioni ritmiche intense. Innumerevoli sono le tematiche
trattate e tutte dotate di un’intensa liricità espressiva che rivela sia
l’impegno sociale che artistico dell’autrice. Con immediatezza le sue opere
comunicano un’universale e analitica introspezione che lambisce tutti i
soggetti, da quelli naturalistici ai personaggi, in una continua analisi
critica del reale e dell’esistenziale. Il mezzo privilegiato
è
il
colore
nelle
sue
mille sfumature e caratteri, e la
pennellata, a volte densa e cupa a volte lieve e luminosa, che permette di
variare l’originale inventiva. |
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- La musicalità dei fiori, (tecnica
mista, 70x100)
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L’espressività
del
cromatismo e delle figure, il dinamismo
dei
sentimenti
e
degli
stati d’animo germinano in opere intessute
di magica armonia e freschezza in sintesi con il mondo, in cui l’arte
diviene espressione sia dell’autrice che dell’intera società
contemporanea. Dotate d’intensità lirica, tradotta in vibranti sensazioni,
sono le opere che rappresentano soggetti floreali in una sintesi di musica
e colore, in cui palesemente «guardiamo all’opera di una pittrice che...
fa dei fiori il motivo dominante di una rappresentazione del mondo. Sì,
perché anche in un petalo, in una vibratile sfumatura di un filo d’erba,
l’artista dà una propria lettura della realtà, espressione (in questo
caso) di uno sguardo femminile che, amorosamente, si posa su un frammento
di vita. La Santin innalza, così, fiore dopo fiore, un canto alla fonte di
un’ispirazione coloristica dominata dall’esigenza di una beatitudine
contemplativa» (E. Guidolin). Valori di estrazione umana e spirituale
danno vita a opere dense di contenuto che anche stilisticamente si elevano
in uno status in cui l’espressività e la spinta alla riflessione permette
di cogliere la sintassi tragica dell’animo umano. Così il tessuto
pittorico, le speranze, le emozioni sviluppano con fluidità un ritmo
metanarrativo sapiente e ben articolato.
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