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Kosovo ‘99
di Mario Giorgio Talio
Si, lo so,
queste parole non fermeranno l’odio,
non fermeranno mani violente,
non daranno vita ai morti.
Ma cosa rimane
se non pregarti, mio Dio...
Sono rimasto solo, Signore,
a gridare sulla strada di Pristina
invocando “Pace!”
mentre fioccano dal cielo
tonnellate di morte.
E non arriva silenziosa,
con drappi neri e la falce in mano,
ma in aeroplano
o con cingoli stridenti,
chiusa in ogive d’acciaio,
in spolette innescate,
nell’urlo delle madri,
nei volti spauriti dei bambini.
Allora,
dove sei,
mio Signore...?
Nel campo di Kukes
l’oggi è al tramonto.
Ed un altro giorno
è passato...
Sono ancora vivo...
E la speranza
veglierà tra le tende,
un’altra notte...