Il Convivio

A. IV n. 3
Luglio - Settembre 2003

Naufragare in un mare di poesia: testimonianza d’amore nelle liriche di Teresa Titomanlio

Questa volta, la poetessa Teresa Titomanlio non è venuta a me offrendomi una pubblicazione poetica tutta sua, ma si è offerta chiusa nel cerchio magico di due bellissime Antologie, in compagnia di vari colleghi molto validi. E spesso, quando un’Antologia è costruita con estrema cura e perfezione, come lo sono Pagine d’amore dell’Editrice “Pagine” di Roma, dove appaiono due bellissime poesie d’amore della Titomanlio e Angeli e Poeti - Quaderni di Letteratura e Arte, uno splendido volume di Guido Miano Editore - Milano, nelle cui pagine sono racchiuse ben 19 liriche della suddetta poetessa, si ha proprio la sognante impressione di navigare in un mondo particolare, quale appunto è quello della Poesia. Ed in quest’occasione, ho la possibilità di notare l’ottima qualità delle liriche di Teresa Titomanlio, perché esse costituiscono un eccellente contributo alla Poesia, un contributo che ella, con raffinata perizia e indubbia efficacia dà, dimostrando così che, in realtà il poeta è il vero, grande portatore d’emozioni. Perché il pensiero poetico deriva sempre da eccezionali stati emozionali. E le emozioni, sono simili a bollicine di spumante che escono dal cuore, sono come fiori dell’anima che sbocciano in una notte di luna. Fantasticherie frammiste a immagini reali. E l’autrice, in una gamma di toni stilistici personalissimi che attraversano ogni sua lirica, offre, con tenero garbo, il suo intimo universo dopo aver fatto confluire in esso, tutti i significati più rilevanti di ogni sua singola testimonianza di sentimento e d’amore. Con queste 21 poesie, ella ci dà anche un quadro chiaro di tanti valori riconoscibili della bellezza del mondo. L’autenticità della sua poesia, si schiera, infatti, perfettamente dalla parte della vita ed eleva il suo dolcissimo canto, quasi a voler raggiungere le vette del Cosmo in un’ondata d’armonia. Con le sue liriche ben selezionate, l’autrice di-mostra anche di saper coniugare, con estrema sensibilità, il sogno con quella strana parodia umana che è la vita nel suo corso reale. Perché si sa bene che la vita dell’uomo è fortemente caricata d’emozioni! È dunque un itinerario poetico molto bello, che fa tornare alla mente quanto diceva il Petrarca e cioè: «Se c’è un’intensità d’emozione, anche l’essere prende voce, perché nulla al mondo è che non possano i versi...». Ed in tempi impietosi come i nostri, il naufragar in un mare di Poesia è più che dolce... Ed è quasi con una lievità che sa di sognante illusione che ci si abbandona alla voce di questi versi, come fosse un richiamo di misteriose sirene incantatrici...

Flavia Lepre