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Classe
IV sez. A
PROSPETTIVE
a. s. 1999/2000
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Valdagno medievale, una visione Ucronica
Il
punto di partenza di questo lavoro è la considerazione che nulla resta,
ad esclusione degli statuti comunali, della Valdagno del medioevo. Altrove,
e non distante, le testimonianze architettoniche del periodo in questione
sono notevoli; il fatto si spiega, storicamente, con le turbolente vicende
duecentesche seguite alla caduta del tiranno Ezzelino Da Romano culminate
nell'assedio e nella distruzione dei castelli di Valdagno ad opera delle
truppe Guelfe vicentine.E se nel 1263 fosse andata diversamente?
Letterariamente questa ipotesi si definisce UCRONIA.
Nella nostra realtà alternativa ucronica i valdagnesi riescono a resistere
all'assedio e, nel contempo, a sbarazzarsi del potere feudale dei Trissino
che vengono esiliati. Il comune di Valdagno riesce così a mantenersi indipendente
ed a svilupparsi in modo significativo, respingendo nei secoli seguenti
scaligeri e visconti fino a cadere sotto il dominio veneziano, come l'intera
regione, solo in epoca rinascimentale.
Come sarebbe apparso il centro di questa VALDAGNO UCRONICA?
Qualche anno fa, nella realtà che conosciamo, una classe del Liceo Scientifico
Sperimentale si mise al lavoro su questa ipotesi ipotizzando la presenza
dei seguenti elementi architettonici:
· una piazza con fontana
· un palazzo comunale
· una cattedrale
· un campanile
· una loggia delle corporazioni
· un palazzo nobiliare
· delle case popolari
Seguì un lavoro di monitoraggio sulle forme e sugli sviluppi di analoghi
edifici nel territorio circostante e di consultazione delle fonti storiche
fino alla nostra "deviazione" ucronica.
Per calarci fiduciosi nel "What If?" si fece tabula rasa della Valdagno
conosciamo: una volta demolita la nostra città venerata, riposto il nostro
piccone futurista passammo alla collocazione nella piazza gli elementi
architettonici.
Tale collocazione non fu concepita come pianificata (sul modello rinascimentale
della città ideale) ma venne immaginata come frutto di stratificazioni
e compromessi col preesistente, il continuum caro a Bruno Zevi, mica Disneyland!
La conflittuale progettazione terminò dopo una feroce contesa degli spazi
disponibili fra le forze in gioco; piante, prospetti e planimetrie elaborate
finirono dunque fra le mani di una classe del Liceo Scientifico tradizionale,
più esperta nella pratica del disegno prospettico, che realizzò le visioni
d'insieme della piazza principale di questa Valdagno Ucronica.
Il risultato è quello che avete sotto gli occhi: meglio?, peggio?, non
sta a noi dirlo...dopo tutto, siamo sicuri che la Valdagno REALE
sia l'unica possibile?
Progetto del Duomo:
Elisabetta Lovato, Veronica Simionato, Francesca Randon
Progetto della Loggia: Elena Cornale, Anita Nardon
Progetto del Palazzo comunale: Luisa Crestani, Anna Dal Cengio, Paolo
Slaviero
Progetto del Campanile: Marco Pesavento, Federico Sandri
Progetto della Fontana di piazza: Lisa Peripolli, Ester Battilana
Progetto del palazzo nobiliare: Cleofe e Nadia Disconzi
Progetto delle case popolari: Nicola Turcato e Michele Molon
Prospettive eseguite da:
Matina Mincica e Giulia Cisotto;
Stefania Acerbi;
Silvia Peruffo e Francesca Gaiarsa;
Umberto Rasia;
Manuel Chiarello e Giovanni Borghero;
Mattia Taulotto e Alberto Novello
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