DISEGNO E STORIA DELL'ARTE - Prof. Giuliano Piccininno
 
 
Classe IV sez. A
  PROSPETTIVE
a. s. 1999/2000
Martina MincicaGiulia CisottoUmberto RasiaAcerbi - FerrariPeruffo - GaiarsaGaiarsa - PeruffoStefania AcerbiNicola Guarienti, Massimo Griffani
Valdagno medievale, una visione Ucronica


Il punto di partenza di questo lavoro è la considerazione che nulla resta, ad esclusione degli statuti comunali, della Valdagno del medioevo. Altrove, e non distante, le testimonianze architettoniche del periodo in questione sono notevoli; il fatto si spiega, storicamente, con le turbolente vicende duecentesche seguite alla caduta del tiranno Ezzelino Da Romano culminate nell'assedio e nella distruzione dei castelli di Valdagno ad opera delle truppe Guelfe vicentine.E se nel 1263 fosse andata diversamente?
Letterariamente questa ipotesi si definisce UCRONIA.
Nella nostra realtà alternativa ucronica i valdagnesi riescono a resistere all'assedio e, nel contempo, a sbarazzarsi del potere feudale dei Trissino che vengono esiliati. Il comune di Valdagno riesce così a mantenersi indipendente ed a svilupparsi in modo significativo, respingendo nei secoli seguenti scaligeri e visconti fino a cadere sotto il dominio veneziano, come l'intera regione, solo in epoca rinascimentale.
Come sarebbe apparso il centro di questa VALDAGNO UCRONICA?
Qualche anno fa, nella realtà che conosciamo, una classe del Liceo Scientifico Sperimentale si mise al lavoro su questa ipotesi ipotizzando la presenza dei seguenti elementi architettonici:
· una piazza con fontana
· un palazzo comunale
· una cattedrale
· un campanile
· una loggia delle corporazioni
· un palazzo nobiliare
· delle case popolari
Seguì un lavoro di monitoraggio sulle forme e sugli sviluppi di analoghi edifici nel territorio circostante e di consultazione delle fonti storiche fino alla nostra "deviazione" ucronica.
Per calarci fiduciosi nel "What If?" si fece tabula rasa della Valdagno conosciamo: una volta demolita la nostra città venerata, riposto il nostro piccone futurista passammo alla collocazione nella piazza gli elementi architettonici.
Tale collocazione non fu concepita come pianificata (sul modello rinascimentale della città ideale) ma venne immaginata come frutto di stratificazioni e compromessi col preesistente, il continuum caro a Bruno Zevi, mica Disneyland!
La conflittuale progettazione terminò dopo una feroce contesa degli spazi disponibili fra le forze in gioco; piante, prospetti e planimetrie elaborate finirono dunque fra le mani di una classe del Liceo Scientifico tradizionale, più esperta nella pratica del disegno prospettico, che realizzò le visioni d'insieme della piazza principale di questa Valdagno Ucronica.
Il risultato è quello che avete sotto gli occhi: meglio?, peggio?, non sta a noi dirlo...dopo tutto, siamo sicuri che la Valdagno REALE sia l'unica possibile?

Progetto del Duomo: Elisabetta Lovato, Veronica Simionato, Francesca Randon
Progetto della Loggia: Elena Cornale, Anita Nardon
Progetto del Palazzo comunale: Luisa Crestani, Anna Dal Cengio, Paolo Slaviero
Progetto del Campanile: Marco Pesavento, Federico Sandri
Progetto della Fontana di piazza: Lisa Peripolli, Ester Battilana
Progetto del palazzo nobiliare: Cleofe e Nadia Disconzi
Progetto delle case popolari: Nicola Turcato e Michele Molon
Prospettive eseguite da:
Matina Mincica e Giulia Cisotto;
Stefania Acerbi;
Silvia Peruffo e Francesca Gaiarsa;
Umberto Rasia;
Manuel Chiarello e Giovanni Borghero;
Mattia Taulotto e Alberto Novello