COORDINAMENTO RADICALE ANTIPROIBIZIONISTA
Gruppo Scienza & Coscienza
Corso di Porta Vigentina 15/a - 20122 Milano
Tel. 02.58.31.40.49 - Fax 02.58.31.41.23
Alla cortese attenzione dei:
Dottor Mobilia
Direttore Generale della A.S.L.
Città di Milano
Dottor Pagano
Direttore Carcere del Carcere S.Vittore
Oggetto: Grave inosservanza della legislazione vigente in materia di cura e riabilitazione del tossicodipendente incarcerato.
Milano, 26.3.1999
Premesso che le leggi italiane, ormai esistenti da anni, prevedono che il servizio sanitario penitenziario provveda, nelle ore di assenza del SERT, con appropriata terapia
alla prevenzione delle gravi sofferenze fisiche e psichiche derivanti dalla sindrome di astinenza da oppiacei ed alla disintossicazione di coloro che non intendono accedere ai
programmi terapeutici e riabilitativi e che il SERT della A.S.L., nel cui territorio ha sede il carcere, provveda per coloro che ne facciano richiesta sia
al trattamento farmacologico - sostitutivo e non - sia alla formulazione, se necessario, di eventuali programmi socio riabilitativi
Rilevato quanto segue:
a) trattamento della sindrome da astinenza: da anni
la maggior parte degli eroinodipendenti che entrano in carcere e non erano in trattamento farmacologico presso un SERT, subiscono le sofferenze provocate dall'astinenza da eroina per l'applicazione di protocolli privi di efficacia. Per alcuni giorni tali pazienti devono sopportare, per l'imperizia e la negligenza degli operatori preposti, violenti dolori muscolari, crampi addominali, vomito e diarrea.
Si fa presente che tutto questo avviene in una cella di ridotte dimensioni, ove spesso convivono altri detenuti, cella che contemporaneamente assolve alle funzioni di
camera da letto, sala da pranzo, cucina e servizio igienico e che inoltre il più delle volte non sono disponibili in quantità sufficiente carta igienica, sapone, detersivi,
asciugamani e lenzuola di ricambio (queste ultime anche se sporche di feci e vomito non vengono rifornite per 40 giorni), oggetti indispensabili per fronteggiare in modo civile e decente le
necessità derivanti da tale situazione clinica.
b) trattamento farmacologico e socioriabilitativo della eroinodipendenza: come già scritto in premessa il
trattamento compete al SERT della azienda sanitaria locale nel cui territorio di competenza è ubicato il carcere (D.M. n.444/90). Precedentemente (legge regionale n.51 del 1988) si
prevedeva (art.8) che tale intervento fosse effettuato dal NOT e per tale motivo veniva concesso, già all'epoca, un aumento di organico proporzionale alla popolazione carceraria (1 medico,
1 psicologo, 1 assistente sociale ed 1 infermiere professionale per popolazioni carcerarie superiori alle 500 unità). A seguito della legge di istituzione dei SERT e del successivo
D.M. attuativo, la Regione Lombardia deliberava che il personale dei NOT venisse stabilmente assegnato ai SERT e che il personale da assumere, purché previsto dal D.M. n.444/90, fosse
effettivamente e permanentemente assegnato a tali servizi. Il D.M. n.444 autorizzava inoltre un ulteriore incremento di organico per i SERT che, avendo il carcere sul proprio territorio,
avrebbero dovuto provvedere alla cura ed alla riabilitazione dei tossicodipendenti.
Per motivi presumibilmente riferibili a protagomismi, rivalità ecc. esistenti tra noti
personaggi del passato e del presente, con la compiacente complicità delle amministrazioni precedenti fu costituita una équipe tossicodipendenze all'interno del Carcere di S.Vittore in
autonomia e talora in conflittualità con il NOT/SERT di cui avrebbe dovuto costituire parte integrante.
La conseguenza è stata che l'équipe operante all'interno del carcere,
pur essendo costituita da operatori NOT/SERT, non considerandosi SERT non si è sentita soggetta agli adempimenti che la legge prevedeva per i servizi per le tossicodipendenze; di
fatto spesso si limitava a segnalare e a richiedere l'intervento del SERT di residenza, inimmaginabile - dal punto di vista tecnico, organizzativo e realizzativo - per i tossicodipendenti
di altre città italiane e magari neppure noti ai loro servizi.
Per quanto concerne i trattamenti metadonici, non solo venivano negati senza una valida giustificazione
clinica a coloro che ne avessero lecitamente fatto richiesta, ma rapidamente e brutalmente portati a termine se già iniziati dai servizi territoriali competenti.
La
situazione attuale, grazie all'impegno della dottoressa G.Torre, da alcuni mesi dirigente della ex équipe addetta alle tossicodipendenze operante a S.Vittore, è migliorata per quanto
concerne i trattamenti sostitutivi avviati prima della carcerazione ma complessivamente insoddisfacente per i seguenti motivi:
- l'attuale équipe non garantisce, in quanto
non operante di sabato e nei giorni festivi, la continuità del trattamento metadonico preesistente a coloro che vengono incarcerati in tali giorni.
- l'attuale équipe
di fatto attualmente nega alla maggior parte dei cittadini italiani e stranieri eroinodipendenti non in cura il diritto di accedere al trattamento medico con farmaci sostitutivi e non.
- L'attuale équipe non si fa carico dei programmi socioriabilitativi, peraltro indispensabili nei casi previsti dalla legge ai fini dell'ottenimento delle misure
alternative alla detenzione.
- Né il servizio sanitario penitenziario né l'attuale équipe provvedono alla cura delle sindromi astinenziali in modo adeguato.
A fronte di quanto segnalato si chiede che:
1. Il Servizio Sanitario Penitenziale, in assenza del SERT, provveda e si organizzi in tempi brevi per trattare in modo efficace
le sindromi di astinenza con:
- o la somministrazione ai primi sintomi di astinenza (midriasi, pelle d'oca, sbadigli, lacrimazione ecc.) di 20-40 mg. di metadone
ripetibili ogni 24 ore dal medico di guardia, in attesa di decidere il tipo di trattamento dell'eroinodipendenza.
- o l'uso di farmaci non sostitutivi secondo protocolli di comprovata efficacia.
Nel primo caso si otterrebbe il controllo totale della sindrome di astinenza a costo
contenuto (circa 2.500 lire per giorno di trattamento) e con modesto impegno del personale medico (10-15 minuti il 1° giorno, 5 minuti il giorno successivo). Nel secondo caso il costo e
l'impegno clinico sarebbero sicuramente maggiori, in quanto l'impiego dei farmaci abitualmente usati in tali protocolli richiede, dati i possibili effetti collaterali e le possibili
controindicazioni, una accurata anamnesi e visita clinica nonché un ripetuto monitoraggio del paziente.
2. Il personale dell'attuale équipe della A.S.L. operante all'interno
di S.Vittore venga riassegnato al SERT, perché legalmente titolare dei trattamenti previsti per i tossicodipendenti; che l'attuale équipe costituisca, vista l'esperienza maturata, il
SERT operante all'interno del carcere; che sia integrata, ai fini di garantire la continuità del servizio e di conseguenza dei trattamenti il sabato e nei giorni festivi, da turni di
servizio o di pronta disponibilità del personale dei sei SERT operanti sul territorio (essendo almeno 20 i medici presenti sul territorio si potrebbe ipotizzare 1 turno comprensivo
del sabato e della domenica ogni 20 settimane).
3. Venga esplicitato l'orario di servizio all'interno del Carcere del personale A.S.L. preposto alla cura ed alla
riabilitazione del tossicodipendente ed il numero delle ore effettivamente disponibili per tale utenza.
Poiché questa lettera vi arriva a distanza di quasi 5 mesi da una nostra
prima a voi inviata e da voi concretamente inevasa, restiamo in attesa di un vostro gentile riscontro non oltre 15 giorni dalla presunta ricezione di questa missiva. Trascorso il
tempo indicato ci riteniamo legittimati ad inviare copia di questa lettera ed il materiale documentante quanto affermato alla magistratura al fine dell'accertamento di eventuali
responsabilità.
Distinti saluti
Co.R.A. Milano
Gruppo Scienza & Coscienza
Augusto Magnone