Istituto Superiore Statale "Angela Veronese" Montebelluna (TV)
Naziskins

 

 I naziskins costituiscono un gruppo appartenente all'area anarchica, rappresentano una delle due branche in cui si divisero, a partire dalla seconda metà del secolo,gli skinhead inglesi perché questo movimento nasce proprio in Inghilterra intorno agli anni '60.

Gli Skinhead si divisero in Anarchici,che rifiutavano le regole della società legati all'area di sinistra e i Naziskins.

Questi ultimi fanno propri frammenti di cultura nazista e anche di altri movimenti per la difesa della "razza bianca" come il KU KUS CLAN.

Moda/Abbigliamento: hanno teste rasate e spesso nel cuoio capelluto sono impressi simboli esoterici e razziali.

Vestono giubbotti bomber con bretelle nere o bianche e lacci bianchi. In alternativa vestiti attillati neri, tute mimetiche, il tutto completato da anfibi Doc Marten's spesso con punte in metallo.

Sul corpo tatuaggi con simboli nazisti, fascisti, motti di lotta numeriche.

Tempo libero: manifestazioni razziste, riti di matrice esoterica riconducibili a riti pagani; balli fatti di salti scomposti e frenetici;preparazione in arti marziali come la "Thai-boxe" e il "Full-contact", calcio.

Musica: speed, trash, rock (Skrewdriver,Blu Eyed, Rahowa, Extreme Hatred, Brutal Attack).

Idee politiche:i naziskins sono un gruppo socio-politico i cui membri si rifanno a ideali di stampo nazista e quindi intrinsecamente razzisti.

Essi ritengono che sulla Terra tra le varie razze ne esistano di superiori come la fantomatica razza ariana di cui i tedeschi e i popoli dell'Europa occidentale sono il nucleo.In conseguenza di questo hanno ideali xenofobi soprattutto rivolti a Ebrei, zingari, slavi e uomini in genere non di razza bianca.

I naziskins rappresentano il disagio dei giovani dei paesi ricchi nei confronti dell'immigrazione incalzante e devianza sociale in generale,

Idee religiose: cristiani o atei, alcune volte la loro stessa ideologia costituisce una religione a sé con riti caratteristici.

I giovani che entrano in gruppi di questo tipo lo fanno soprattutto per il senso di sicurezza che ne deriva. I Naziskins danno protezione ai loro affiliati e per protezione si intende anche quella legale (avvocati, studi legali) ma, di contro, pretendono assoluta lealtà.

Essendo un gruppo di tipo chiuso inoltre ostracizza i valori estranei alla sua cultura,  rendendosi talvolta colpevole di efferate aggressioni contro il prossimo.

 

Ricercando materiale sull'argomento, abbiamo trovato questo articolo del prof. Emiliano Laurenzi, ricercatore del Dipartimento di Comunicazione e spettacolo della Facoltà di Sociologia dell'Università di Urbino,che ci é sembrato utile ed interessante

Abbigliamento, acconciature, tatuaggi, gusti musicali, simboli in genere. I gruppi neonazisti hanno alimentato una complessa sottocultura, che attrae il mondo giovanile assai più delle convinzioni intellettuali. Cultura dell'odio e antisemitismo si vestono con giubbotti bomber, bretelle nere, lacci bianchi.

Viviamo in un mondo in cui i comportamenti e gli stili di vita più diversi trovano modo di esprimere se stessi e le preferenze e idee di chi li adotta attraverso la moda. Scegliere particolari acconciature, vestirsi in un certo modo, leggere certi libri, vedere alcuni film e così via: tutte queste attività possono rientrare in una specie di "comportamento preconfezionato" che chiamiamo moda. L'importanza di questo tipo di comportamento sociale, in parte influenzato dai media e in parte espressione sociale del consumo di beni e servizi, è molto attuale ed in crescita. Spesso svolge anche una funzione formativa, fornendo modelli di comportamento ed aspettative. Anche la politica, che si pensava immune da questo tipo di approccio, è stata influenzata da questo modo di comunicare.

Così come esistono tendenze che hanno come scopo solo lo stile, esistono, però, comportamenti ed abbigliamenti - così come gusti musicali e convinzioni "politiche" - il cui scopo è comunicare una ben precisa idea di odio e di discriminazione. Come fare a distinguere però un abbigliamento alla moda da un abbigliamento che indica precise attitudini razziste, radicati pregiudizi e in sostanza una cultura della violenza? Il compito non è così facile come sembrerebbe sulle prime. Sebbene infatti i gruppi che si fanno portatori di idee neonaziste o comunque di estrema destra (ma non solo), rifiutino in maniera categorica la società dei consumi, il modo in cui utilizzano il tipo di abbigliamento e i simboli è molto simile a quello dell'industria della moda. In sostanza usano abbigliamento, acconciature, tatuaggi e simboli per comunicare qualcosa. Quello che occorre fare (anche come profilassi sociale nelle scuole e nelle famiglie) è saper riconoscere gli elementi tipici della loro cultura dell'odio. Molto spesso, infatti, il reclutamento in queste organizzazioni avviene non tanto sulla base di convinzioni intellettuali maturate nel tempo, bensì sull'adesione ai valori del gruppo ed ai suoi simboli. Non a caso una delle fonti di reclutamento favorite dai gruppi di estrema destra sono gli stadi, nei quali l'adesione ai simboli è il surrogato di un profondo disagio sociale nel quale è facile innestare elementi di odio e di violenza.

Come può fare un genitore o un insegnante a riconoscere se un figlio od un alunno inizia ad aderire a uno di questi gruppi? Il rischio di confondere un abbigliamento di tendenza o alla moda con un abbigliamento che invece indica una chiara appartenenza e spesso militanza in un'organizzazione neofascista o di estrema destra è alto, più spesso dovuto alla superficialità e sufficienza con cui si guarda agli atteggiamenti e alle scelte degli adolescenti. Occorre invece essere attenti e informati.

Prendiamo il caso dei naziskins, che sono un vasto arcipelago di organizzazioni e sigle tutte ispirate alla cultura dell'odio, all'antisemitismo, al razzismo e al culto della violenza come forma di affermazione. Il loro legame con l'elaborazione di un look come surrogato delle proprie idee è fortissimo ed ha radici almeno trentennali. Per iniziare a conoscere da lontano questo gruppo e riuscire a ricostruirne la storia, occorrerebbe iniziare con il vedersi un film che parla delle lontane origini degli skinheads, le "teste rasate", in Inghilterra. Il film, Quadrophenia, in cui recita Sting, con musica degli Who, parla in realtà di Mods e Rockers, gruppi di giovani rivali che si riconoscevano in abbigliamento, moto (i Mods usavano vespe e lambrette) e consumi di droga. Ma i discendenti diretti dei Mods del film (molto istruttivo sulle origini della cultura della violenza) furono gli skinheads, anarcoidi o dichiaratamente di sinistra (sebbene con un'eccessiva semplificazione di questo termine). La loro musica era lo Ska giamaicano ed il loro abbigliamento era fatto di vestiti attillati e teste rasate, due caratteristiche dovute alla necessità, durante le risse, di non farsi afferrare dall'avversario. Così come furono adottati gli anfibi Doc Marten's, rinforzati in punta da una conchiglia di ferro dagli effetti devastanti durante un corpo a corpo. Unico orpello estetico degli skinheads sono le bretelle, sottili e spesso rosse. La carica antisociale di questi gruppi trovava spesso la sua manifestazione più violenta negli stadi ed ai concerti. Ma il punto di rottura e di frattura di questo gruppo, che sino all'epoca era rimasto espressione violenta di un disagio sociale, avviene negli anni Settanta con l'avvento del Punk, che lo spacca in due fazioni: gli skins anarcoidi o dichiaratamente di sinistra (che portano spesso lacci rossi agli anfibi) e gli skins tradizionalmente antipolitici, che riconoscono solo il gruppo e l'individuo. Quest'ultima fazione genera gli skins di estrema destra, o naziskins, che adottano ed introducono nel loro look abiti militari (a simboleggiare la loro attitudine allo scontro) e simbologie e ideologie razziali e antisemite nel loro credo (che politicizzano in maniera precisa il sentimento contro l'immigrazione diffuso in Inghilterra nei primi anni Settanta). I tatuaggi diventano un corredo d'obbligo, specie di simboli nazisti o fascisti, motti di lotta e inneggianti alla violenza, oppure acronimi e simbologie numeriche (come il 100% dei suprematisti bianchi). La musica dei naziskin abbandona ovviamente lo Ska (per le sue origini giamaicane, quindi non bianche) per trasformarsi in speed e trash rock, spesso cantato da vari gruppi skinhead o dichiaratamente neonazisti (Skrewdriver, Blue Eyed Devils, Bound for Glory, Rahowa, Extreme Hatred, Angry Aryans, Aggravated Assault, Nordic Thunder, Blood and Honour, Brutal Attack, Berserkr, Max Resist e molti altri), noti per i concerti contro l'immigrazione, i neri, gli ebrei, gli omosessuali e i testi inneggianti alla violenza. Ma anche nel campo più generale della musica commerciale, un gruppo come i Sex Pistols (la band anarcoide delle origini del punk) utilizzava simbologie naziste. La passione per il calcio e il tifo violento, due storiche aree di azione, si affianca alla preparazione atletica in discipline di combattimento come la thai-boxe e il full-contact, a segnalare la propria propensione alla violenza. Se i punks rimangono provocatoriamente anarcoidi ed antisociali, gli skinheads si politicizzano in modo estremo, sempre però adottando come strategia di riconoscimento e comunicazione l'uso di abbigliamento, musica e look. Inoltre i naziskin offrono a chi abbraccia il loro credo un forte senso di fratellanza, e la sicurezza di avere sempre qualcuno su cui contare in caso di problemi pratici, spesso risolti da insospettabili professionisti e studi legali. Il culto della forza impone spesso prove di coraggio e le manifestazioni di violenza, aggressività e fedeltà al gruppo sono elementi considerati vincenti.

Alcuni segni evidenti dell'appartenenza ad organizzazioni legate ai naziskins (un universo assai più frastagliato e complesso di quanto si voglia far credere e con profonde implicazioni con forze apparentemente "costituzionali"), dunque, sono riconoscibili e si possono distinguere da quelli legati alla moda.

Fino a qualche anno fa il bomber verde era un tipico capo d'abbigliamento degli appartenenti a movimenti skin, sebbene ora non sia un monopolio di questi gruppi, che spesso utilizzano anche quelli militari con colorazioni mimetiche.

Anche le bretelle, sottili come quelle degli originali skinheads, ma spesso bianche o nere invece che rosse, sono un altro simbolo abbastanza diffuso tra i naziskin, sebbene assieme a molte altre componenti del loro abbigliamento (le cui "tradizioni" si sono formate come la maggior parte delle tradizioni dell'abbigliamento underground, pur se caricate di una valenza di odio e di disprezzo) siano passate nell'abbigliamento giovanile o di tendenza.

Un segno invece ancora incontrovertibile dell'appartenenza a movimenti skins sono ancora le Doc Marten's. Anche se attualmente possono essere adottate da persone lontane dai movimenti skin, se hanno i lacci bianchi sono allora da associare alla componente nazi degli skins. Il bianco è ovviamente da associare al loro credo nella supremazia bianca. Esistono infine balli (riconducibili al Pogo, il ballo tipico dei punks, fatto di salti volutamente scomposti e frenetici) nei quali l'uso collettivo degli anfibi per calpestare diviene una sorta di rito collettivo, nel quale la violenza dell'urto e lo sprigionarsi di energia fisica sono una rappresentazione dell'affermazione violenta della propria presenza. Un calpestare il proprio territorio.

Un altro simbolo, comparso in Italia specie in alcune regioni del nord, sono i due martelli incrociati degli Hammerskins, un movimento che utilizza la violenza per affermarsi senza mezze misure ed è collegato alla Hammerskin nation, una organizzazione la cui sigla Hffh (Hammerskin forever, forever hammerskin, cioè Hammerskin per sempre, per sempre Hammerskin) è anche uno degli acronimi ricorrenti per i tatuaggi.

Quello che c'è dietro a questi simboli e a molti altri deve essere per educatori e genitori un segnale di allarme. Sebbene infatti la loro adozione, come l'adozione di comportamenti antisociali e violenti legati alle tifoserie calcistiche - nelle quali, e va ripetuto, si concentrano molti "reclutatori" di questi gruppi neonazisti - può apparentemente essere collegata ad una forma di ribellione generazionale che adotta strategie di comunicazione tipiche della moda giovanile, il messaggio implicito in questi stili di vita è estremamente pericoloso e deviante, ricco di implicazioni con la cultura dell'odio e il culto della violenza.

Testo di Emiliano Laurenzi

rivista "Confronti" 

www,confronti.net

 

A cura di

Sylvester Longo e Valentina Colusso

2^D Liceo delle Scienze Sociali

 

http//www.liceoveronese.it

http//digilander.iol.it/SpazioScienza