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Fra il VI e il X secolo alcune città costiere italiane, (Amalfi, Pisa, Genova e Venezia) riuscirono a diventare indipendenti e ad espandere le loro attività commerciali in tutto il Mediterraneo. La potenza di Pisa e Genova cominciò a manifestarsi durante l'XI secolo quando i Pisani riuscirono a riportare una serie di successi contro la pirateria saracena che fu costretta a cedere alle due città marinare le proprie sedi in Sardegna, Corsica e nelle Balneari. L'alleanza tra Pisa e Genova si trasformò in guerra aperta nel 1284 quando alla Meloria, di fronte a Livorno, la flotta genovese sbaragliò quella pisana. Genova divenne così dominatrice del Tirreno, mentre nell'Adriatico si sarebbe dovuta scontrare con Venezia. La guerra iniziò nel 1298 con la battaglia navale presso l'isola di Curzola vinta dai genovesi e si protrasse fino al 1378, quando, dopo la guerra di Chioggia vinta dai veneziani, fu conclusa la pace a favore di questi ultimi.

 

  

Venezia nel Medioevo

La Repubblica di Venezia vide nelle Crociate una buona occasione per sviluppare i suoi commerci nell’Oriente. Particolarmente favorevole si presentò la Quarta Crociata, bandita dal Papa Innocenzo III nel 1198. I Crociati, non disponendo di mezzi per portarsi in Terrasanta, chiesero aiuto a Venezia. Il doge Enrico Dandolo promise di mettere a disposizione le navi della repubblica, a condizione che i Crociati aiutassero i veneziani a rioccupare la città di Zara che si era ribellata. Espugnata Zara, il doge si valse ancora dei Crociati per i suoi scopi. Invece di avviarli verso Gerusalemme, li guidò alla volta di Costantinopoli. Voleva rimettere sul trono l’Imperatore Isacco l’ Angelo, che era stato deposto perché aveva favorito i commerci dei veneziani in Oriente. Ma poiché, non appena Isacco fu rimesso sul trono, scoppiò a Costantinopoli una violenta rivoluzione, Enrico Dandolo diede ordine di assaltare la città.Costantinopoli fu presa e saccheggiata: l’Impero Bizantino venne rovesciato (1204). Allora il doge si affrettò ad assicurare a Venezia le migliori posizioni marittime: fece occupare le più importanti isole del Mare Egeo e si assicurò il dominio sul Bosforo e sui Dardanelli. Queste conquiste fecero di Venezia uno degli stati più potenti di tutta Europa. La ricchezza di Venezia dipese unicamente dall’attività commerciale che essa andò sempre più intensificando. Nei sec. XIV e XV, nessuna città d’Europa fu in grado di uguagliare il traffico commerciale della Repubblica Veneta: essa aveva praticamente in mano tutto il commercio dei più preziosi prodotti orientali. Le sue navi mercantili portavano in Europa la seta della Cina, i tappeti della Persia, le spezie dell’India, i profumi dell’Arabia. Il suo attrezzatissimo arsenale riusciva a fabbricare una galea al giorno: primato non raggiunto in quei tempi da nessun’altra città marinara dell’Europa. I guadagni procurati dai grandi traffici commerciali permisero al governo di Venezia di abbellire la città con palazzi sontuosi. Dopo la quarta Crociata (XIII sec.), Venezia ebbe praticamente il monopolio del commercio dei prodotti orientali. Per proteggere i loro traffici commerciali sul mare, i veneziani istituirono il cosiddetto “servizio di polizia sul mare. Esso era affidato a pattuglie di vigilanza, composte di solito da 10 navi. Queste perlustravano continuamente i mari dove passavano le navi mercantili della Repubblica. La potenza commerciale di Venezia decadde solo dopo la scoperta dell’America, che causò lo spostamento dei traffici sull’Atlantico.                                                                                © S.Lannino 2001

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