Genealogy (B-B)
- Castellammare del Golfo Online
-) Badamo
Caduti (15-18)
Badamo Mariano (1891-1915) di Giuseppe e
di Giuseppa Gerbino
9) Barbara
Abbastanza diffusi
in poco più di due secoli di stazionamento in Castellammare, i Barbara
sono stati in genere, ed in parte lo sono ancora, marittimi e muratori,
anche se nel corrente secolo si sono socialmente sviluppati.
da Barbara è
derivato Varvara, e le origini del cognome, come anche Varvaro, Barbaro
e Barbera, sono da ricercarsi nel sostantivo "barbaro", cioè straniero
di origini meno civilizzate, se non proveniente dalla "Barberia" e pertanto
di origine araba.
Fra i nomi in atto
più ricorrenti abbiamo i Carlo, i Pietro, i Michelangelo, i Girolamo
e più recentemente i Vito.
Fra i personaggi
più notevoli, oltre a qualche capitano marittimo, notiamo fra i
viventi un ispettore di polizia, un ex sindaco, un consigliere provinciale,
e qualche alto ufficiale della marina militare.
-) Barbato
Esistente
Caduti (15-18)
Barbato Francesco (1895-1916) di Giuseppe
e di Santa Lorito
10) Barone
Anche se fra i Barone
ho trovato famiglie alla metà del Settecento, per me è evidente
che i Barone sono a Castellammare dai primi del '700.
Infatti nel Settecento
trovo che i nomi comuni in questa famiglia sono Domenico, Antonio e Francesco
Maria (poi soltanto Francesco) il che denota una stretta parentela fra
tutti i Barone dell'epoca.
Un buon numero di
appartenenti a questa famiglia sono detti "Baruneddi" cioè piccoli
Barone", e da più di due secoli.
A significare che
di fronte ai discendenti di Francesco Maria (1757-1838), grosso possidente
e pertanto il Sig. Barone, i figli di Domenico, fratello del precedente,
e di altri che possedevano poco, erano i baronelli o baruneddi.
Al ramo "possidenti"
oltre all'On Nino (nato nel 1915) appartennero l'abate Antonio (1778-1842)
che ereditò quasi tutta la fortuna paterna, ed il nipote dell'abate,
sacerdote Giuseppe (1822-1894) che a sua volta ereditò dallo zio,
ed il sacerdote Francesco (1806-1891).
Molti membri di
questa numerosa famiglia sono emigrati in U.S.A., ed in altri posti.
Il cognome è
di origine germanica e discende da "Bara" o "Baro", cioè uomo libero
o guerriero.
Nel medioevo barone
diventò titolo nobiliare.
Caduti (15-18)
Barone Nicolò (1877-1917) di Antonino
e di Giuseppa Longo
Caduti (40-45)
Barone Domenico (1911-1945) fu Domenico e
di Marianna Genna marito di Liboria Calabrò (1914-1971) morto in
Russia
Barone Michele (1917-1941) di Antonino e
di Maria Di Gregorio, aviere
Barone Vincenzo (1917-1941) di Francesco
e di Girolama Caradonna, disperso
-) Battaglia
Caduti (15-18)
Battaglia Carmelo (1897-1917) di ? e di ?
morto in prigione
-) Battiata
Caduti (40-45)
Battiata Antonino (1909) di Giuseppe e di
Pasqua Borruso, calzolaio, marito di Giuseppa sabella, disperso nel 1942
-) Bevilacqua
Caduti (15-18)
Bevilacqua Giovanni (1890-1917) di Pietro
e di Francesca D'Aguanno, marito di Rosalia Di Leo
11) Bologna
Già esistenti
nel Cinque-Seicento, forse come i Bologna, già principi di Camporeale,
hanno preso il cognome dalla città di Bologna, per la loro provenienza.
Ma i principi di
Camporeale, estintisi nei Sallier de la Tour, prima di assumere, nel 1500,
il cognome di Bologna, si chiamavano Beccadelli, ed erano effettivamente
provenienti dalla città emiliana.
Fra i Bologna di
Castellammare (qualcuno nell'Ottocento diventò Brogna) prima quasi
tutti pescatori, poi anche contadini e proprietari, ora si contano anche
impiegati e professionisti.
Caratteristico in
alcuni rami il nome di Michelangelo o Angelo.
Caduti (15-18)
Bologna Pietro (....-1917) di Filippo e di
Paola Aiello
-) Bonatesta
Caduti (15-18)
Bonatesta Saverio (1894-1916) di Giuseppe
e di Maddalena Gerbino sergente
12) Bongiorno
Cognome augurale
e molto diffuso, già esistente prima del '600, diviso oggi in molti
rami.
Le origini sono
forse Angioine.
Si notano nei Bongiorno
diversi emigrati all'estero e nel Nord Italia.
In un ramo è
caratteristico il nome di Gregorio.
Caduti (15-18)
Bongiorno Giuseppe (1898-1916) di Giuseppe
e fu Vincenza Olivieri
Caduti (40-45)
Bongiorno Giuseppe (1919-1941) fu Gaspare
e di Rosa Marinella nel mare di Attilikon (Grecia)
Bongiorno Nicolò (nato nel 1913) di
Giuseppe e di Vincenza Oliveri, marito di liboria Russo disperso
13) Bongiovanni
Esistono due famiglie
di tale cognome, le quali molto probabilmente non hanno legami di parentela.
La prima e più
antica, trae origine da Giuseppe e da Caterina Ingoglia, vissuti alla fine
del '700, e pressochè estinta, in quanto gli ultimi discendenti
trovansi negli U.S.A.
A questa famiglia
appartiene il passionista padre bernardo ( al secolo Liborio), nipote dell'altro
religioso Liborio (1852-1927).
Dell'altra famiglia
si sa che Rosario (1807-1877) ferraio, venuto giovanotto da Salemi, diede
origine ai "Marunella".
In questa seconda
famiglia negli ultimi anni si sono avuti impiegati, diplomati ed insegnanti.
Nella prima famiglia
si notano i nomi di Giuseppe e di Liborio, mentre nella seconda abbondano
i Matteo, i Rosario ed i Paolo.
A questa famiglia
appartenne Angela, sposata in d'Aguanno, morta all'età di 92 anni,
4 mesi e 14 giorni nel 1964.
Origine del cognome?
Forse da un Giovanni molto buono!
-) Bonomo
Caduti (40-45)
Bonomo Salvatore (1922-1943) di Giuseppe
e di Anna Milazzo
14) Bonventre
Eccetto i due rami
provenienti da Calatafimi, le famiglie Bonventre traggono origini tutte
da Francesco e da Giuseppa Eterno, vissuti tra la seconda metà del
Settecento e la prima del 1800 e dai figli Pietro (1785-1864) e Antonino
(1793-1843).
Contadini, mezzadri,
proprietari, ora qualcuno impiegato, professionista e politico.
Anche in questa
famiglia si annoverano emigrati verso il Nord e verso gli U.S.A.
Caduti (40-45)
Bonventre Vito (1921-1942) di Antonino e
di Giovanna Colomba, disperso
15) Borruso
Famiglia di origine
spagnola, da molti secoli in Sicilia e a Castellammare, ove era esistente
nel 1500
A partire dalla
metà del Settecento si possono contare diversi rami della famiglia,
di tutte le condizioni sociali.
In origine, come
tutte le antiche famiglie castellammaresi, erano pescatori, che poi diventarono
marittimi, contadini, proprietari, capitani di bastimenti, commercianti
ed infine impiegati e professionisti.
Nel ramo che chiamo
dei Borruso Sardina i nomi più frequenti sono: Antonino, Giuseppe,
Giacomo, Vito e Leonardo, e fra le donne Emanuela.
A questo ramo appartengono
il Dr. Giacomo (1948-1985) ed il Gen. Gaetano (nato nel 1915), nipote di
"Ninu lu riccu" (1842-1910).
In qualche branca
di questo ramo si notano i Camillo, da uno dei quali Camillo B. Navarra
(1761-1845), discendono i "Burruseddi", molti dei quali sono emigrati in
California.
Al ramo che mi piace
chiamare "degli onorevoli" e che fin dai primi del Settecento era detto
"civile", sono appartenuti i i deputati di cui abbiamo parlato al capitolo
quarto, riguardante i politici.
Anche diversi professionisti
e politici al tempo del Regno delle Due Sicilie facevano parte di questo
ramo.
Come terzo ramo
possiamo indicare quello dei "cavaddedda" o Borruso-Lombardo, proprietari
e possidenti, ove incontriamo i Gaspare, i Pasquale ed i Francesco.
Come quarto ramo
si può indicare quello che io chiamo "del Parroco" o B. Gallo, per
il parroco di San Antonino, Giovanni (morto nel 1928). In questo ramo,
quasi scomparso a Castellammare per emigrazione a Palermo, Trapani, Balestrate
etc., incontriamo artigiani e professionisti.
A questo ramo appartengono
anche i nipoti di Vincenzo Borruso Caiozzo (1875-1938) che "quannu siccaru
li vigni", cioè all'epoca della filossera (fine Ottocento e primi
del '900) si trasferì a Bisacquino), ed i cui discendenti abitano
ora a Palermo (Dr. Vincenzo nato nel 1927), a Contessa Entellina e nella
stessa Bisacquino.
Degni di citazione,
per il ramo del "Parroco" sono anche l'ing. Andrea (1858-1928) ed i fratelli
Dr. Giuseppe e Dr. Pietro, vissuti a Palermo.
Per quinto ramo
possiamo indicare quello in cui da nonno a nipote si ripetono i nomi di
Alberto e di Giuseppe, in linea maschile ora estinto con Alberto Borruso
Ingoglia (1868-1952).
Quasi tutti proprietari
terrieri.
Un altro ramo, più
modesto, di contadini, potrebbe esser quello dei Mascari o pirotecnici,
addetti allo scoppio dei petardi nei tre giorni della festa della Madonna
del Soccorso.
In atto questi Borruso
continuano con un componente a Castellammare ed altri emigrati in America
del Nord.
Altro ramo vive
a Palermo con i fratelli Silvano (nato nel 1935) e Cristiano) (nato nel
1937), discendenti del capitano marittimo Francesco, naufragato intorno
al 1844-45.
Esistono altri rami
e rametti di Borruso, in parte emigrati, come esistono Borruso a Palermo,
a Milano, a Roma, a Napoli, a Taranto ed in altre città, alcuni
di certa, anche se lontana, origine castellammarese.
16) Bosco
Famiglia abbastanza
diffusa, anche se nel 1630 non esisteva in paese.
In atto, possiamo
affermare che appartengono tutti ad una stessa famiglia, il cui capostipite
dovrebbe risalire alla metà del Settecento.
Il significato del
cognome si può forse attribuire, anche nelle varianti Del Bosco
e Lo Bosco, al bosco di alberi e al suo abitatore.
Però debbo
accennare che nel tredicesimo secolo nel territorio di Castellammare figurava
la Baronia di Baida affidata ad Enrico Del Bosco (discendente dei Ventimiglia
di Liguria) e ai suoi discendenti, che alcuni secoli dopo, diventati conti
di Vicari, duchi di Misilmeri e principi di Belvedere, la cedettero.
I nomi più
antichi della famiglia, che si riscontrano nei vari rami, o in alcuni di
essi, sono Antonino, Michele, gaspare, Andrea, Giuseppe e poi Mariano,
Sebastiano e Camillo.
I Bosco si trovano
sparsi in tutte le attività lavorative, impiegatizie e professionali.
Nel ramo dei Bosco
Saraceno abbiamo avuto Suor Anna (morta nel 1976) ed i nipoti di questa,
fratelli sacerdoti proff. Gaspare e Francesco.
Nel ramo dei ferrari,
discendenti da un Andrea, erano chiamati e lo sono tuttora "Palla", dal
cognome di una antenata.
Come nelle altre
famiglie vi sono gli emigrati in tutte le pari del mondo e d'Italia.
Caduti (40-45)
Bosco Michele (nato nel 1923) di Gaspare
e di Antonina Sinatra disperso
Bosco Sebastiano (1921-1942) di Natale e
di Angela Romano
-) Briguccia
Caduti (40-45)
Briguccia Antonino (1921-1944) di Antonino
e di Giuseppa Picciurro
17) Buccellato
Forse la più
antica famiglia trapiantata a Castellammare, tuttora esistente e in diversi
rami.
Mi è stato
detto, tramandato da padre in figlio, che già al tempo di Federico
II di Svevia, al castello esisteva un Diego Buccellato.
Il che a mio parere
potrebbe essere vero ed avvalorare la mia tesi che quel Diego o qualcun
altro fosse venuto in Sicilia al seguito dell'imperatore svevo, e che sia
stato originario di Lucca.
Infatti a Lucca
il dolce o il pane a forma di ciambella (che noi chiamavamo "cucciddatu")
è proprio detto "buccellato" e pertanto indicava chi faceva la ciambella.
Di Buccellato se
ne trovano in tutti i campi: contadini, pescatori, proprietari, professionisti,
insegnanti (ed in buon numero), bottegai, magistrati, scrittori.
In divcersi rami,
contadini o pescatori, o proprietari si nota il nome di Felice, e sta ad
indicare una stessa origine non tanto lontana.
Caduti (11-13)
Buccellato Gaetano di Ignazio e di Castrenza
Borruso, nato nel 1878, morto a Tripoli nel 1913
Caduti (15-18)
Buccellato Vincenzo (1899-1918) di Vincenzo
e di Vita Amodini Ospedale di Bari
Caduti (40-45)
Buccellato Gaspare (1920-1942) di Leonardo
e di Vincenza Giordano, fuochista
Buccellato Giuseppe (1921-1942) fu Leonardo
e di Caterina Messina caduto sul fronte Russo
18)Buffa
Non voglio dire
come scerzosamente altri affermano, che questo cognome deriverebbe dal
soprannome che in Sicilia si dà al rospo, ma posso dire che forse
il cognome è stato dato a qualcuno veloce nei movimenti e nelle
azioni, come veloce è talvolta il vento e la sua folata che una
volta dicevasi "buffa"; o proviene da un soprannome dato a qualche antenato
abituato a ricevere beffe e a sopportare scherzi e burle per cui andava
in "buffa" o perchè l'antenato portava (uomo d'armi) una visiera
o una sorta di passamontagna, coi soli buchi per gli occhi, detta pure
"buffa". (Bent parodi sul Giornale di Sicilia).
In Sicilia il cognome
trovasi i molte parti, in ispecie a palermo, Vita,Mazara,Marsala etc.
A Castellammare
esistono diverse famiglie (unico ceppo ?).
In un buon numero
di famiglie esiste il Damiano, come pure il Pietro, il Giovanni, e successivamente
i Bernardo (dai Fontana) i Michele ed altri nomi.
In qualche famiglia
si tramandano i soprannomi di cui parleremo successivamente) un tempo caratteristici
per individuare famiglie e persone.
Caratteristica di
questa famiglia è che tranne qualcuno, che ha trovato sbocco nell'impiego
e nella professione, la maggioranza degli appartenenti è stata o
lo è ancora, murifabbro o muratore come si dice oggi.
Fra i Buffa professionisti
ricordiamo il Dr. Gaspare Damiano, ed i viventi Dr. Castrenze e prof. Giovanni
già assessore comunale.
Genealogy (B-olfo
Caduti (15-18)
Buffa Giuseppe (1894-1917) di Giuseppe e di Maria
Nobile
Buffa Vito (1880-1917) di Giuseppe (l'Abate)
e di Maria Sangiorgio
Caduti (40-45)
Buffa Leonardo (1918-1942) di Leonardo e
di Angela Ganci , caduto in Africa
Buffa Salvatore (nato nel 1920) di Giovanni
e di Francesca Fontana, disperso
stellammare
del Golfo Online Castellso Bosco Buccellato Buffa Palermo Vita Galae Calatafimi
Bisacquino Gene - -
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Bussa
Caduti (15-18)
Bussa Santo
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