DIARIO DI VIAGGIO AD ANTALYA

21 agosto 2006 – 28 agosto 2006

 

 

Partecipanti

 

Cantatore Sonia (anche detta La Maestra)

De Angelis Alice

Cantatore Giulio

Russo Riccardo

Furlanetto Francesca

Mattone Tiziana

Furia Carla

Artese Roberta

Frazzetta Valeria

Colaboni Sergio

Roberto Roberto

Stella Filomena (detta Flora)

Colaboni Silvia

Fabrizi Tiziana

Monticciolo Daniele

Lucchetti Massimiliano

Bova Stefano

Ortega Valera

Masciulli Paolo

Condò Francesco

Lorenzano Fabio

Lopresti Margherita

Belelli Luana

 

 

Scritto da:

Paolo Masciulli

 

Foto di:

Luana Belelli


 

Prefazione

Il presente diario narra le vicende di viaggio ad Antalya di un gruppo della Saranno Salseri (e non solo) in un tono semi serio (anzi in verità si può togliere il serio, ma faceva scena).

Oltre ringraziare Sonia per l’organizzazione del viaggio, bisogna anche ringraziare la nostra buona stella visto che il viaggio era previsto dal 26 agosto al 2 settembre e solo all’ultimo è stato anticipato di una settimana, evitando di essere sul posto il 28 agosto in concomitanza dell’attentato nel centro di Antalya. Non certo per irriverenza è meglio tornare a cose più frivole.

Ho cercato di riportare eventi, situazioni, battute nella maniera più fedele possibile. Mi scuso fin da ora per eventuali imprecisioni e dimenticanze, non era facile stare dietro a tutto. I riferimenti alle persone sono fatti con i nomi e non i cognomi: in caso di omonimia la situazione renderà chiaro di chi si tratta.

Tutti gli orari indicati nel seguito sono espressi secondo l’ora locale.

 

Buona lettura

Paolo


21 agosto

Ore 06:30 – L’arrivo all’aeroporto di Fiumicino è variegato. Alcuni del gruppo sono dentro il Terminal B, ma Paolo li stava aspettando fuori, poco dopo li trova tra un sonno e l’altro. Mentre attendono i ritardatari, si apprende che il volo sarebbe partito alle 10:45 anziché alle 9:45, salvo poi ritornare all’ora originale. Fatto il check in e saliti a bordo si attende fino alle 11:00 per il decollo. Tiziana confessa di avere paura e comincia a distribuire parole d’addio ai compagni di viaggio del tipo “Sappiate che vi voglio bene a tutti”. La cosa mette in agitazione Roberto sedutole proprio davanti. All’atto del decollo Paolo e Flora, seduti ai due lati di Tiziana, si ritrovano con le mani stritolate dalla stessa mentre si agitava sul sedile. In aggiunta a ciò Paolo si ritrova anche un occhio cecato (come se già non lo fosse di suo) da una mano di Tiziana che quando era più calma stava ripassando la gestualità della Los Angeles.

 

Ore 13:15 – Dopo un volo tranquillo inizia la fase di atterraggio per il vero un po’ turbolenta. Questo scatena le preoccupazioni di Roberto che ricopre di improperi il pilota ad alta voce sperando

che lo posa sentire. Tra le frasi più gentili citabili: “MA ‘NDO HAI PRESO LA PATENTE”, oppure mentre virava “MA SE NON RIESCI A ANNÀ DRITTO FIGURAMOSE IN CURVA!”

Tiziana, dapprima fiduciosa, chiede a Paolo con candore “ Stiamo precipitando, vero?” Inutile dire che la sua mano destra e quella sinistra di Flora subiscono un’altra stritolata.

 

Ore 15:00 – Giunti finalmente in albergo sani e salvi e sbrigate le formalità, si rendono conto di essere in un albergo a luci rosse!

Non c’è dubbio che Sonia sa sempre scegliere per il meglio. Oltre le luci rosse nei corridoi e nelle stanze il lusso sprizza con tanto di letto extra sul balcone, pesce rosso non commestibile e specchi ovunque meno che sul soffitto. Per il resto il bianco regna sovrano: pareti, pavimenti (lucidi), coperture dei divani (sofà) e cuscini sparsi nella hall, bar piscina e bar spiaggia dove potersi spaparanzare a piacimento.

 

Ore 21:00 – A cena, dopo un buffet spropositato, Sonia corrompe uno dei camerieri con una mancia e si fa indicare un locale dove mettono salsa appositamente per noi (la cosa tuttavia non sarà così frequente nelle serate successive). La serata è assicurata. Verso la fine Flora viene convinta dall’amica Tiziana a buttarsi (nel ballo si intende) e ci prende gusto infuocandosi, mentre Luana viene salvata dall’andata a nanna della Maestra e conseguente cambio di genere musicale al locale Tibidabo like.

 

 

22 agosto

Ore 10:00 circa e mattinata – Dopo colazione tutti in spiaggia. In tarda mattinata qualcuno si diletta con le moto d’acqua (per l’esattezza Sergio e Roberta su una moto e Roberto e Silvia sull’altra) ovviamente trasgredendo ogni tipo di regola. Il tutto avviene alla piacevole temperatura di circa 45° C.

 

Ore 15:00 circa – Dopo il lauto pranzo, alcuni preferiscono il relax in piscina comunque al sole, altri sui sofà della hall all’ombra e al fresco dell’aria condizionata. Tra questi Paolo che nei primi giorni riuscirà ad assumere una colorazione dermica stranamente maculata.

 

Ore 18:00 – Passeggiata ad Antalya centro. Arrivano 5 taxi per caricarci tutti. Sembra la scena del film Il Secondo Tragico Fantozzi, quando Fantozzi, Filini e Carboni prendono nove taxi in tre per tornare a casa dopo una serata trasgressiva.

I tassisti si rivelano alquanto audaci: non si fermano sulle strisce pedonali (anzi accelerano) e si infilano ovunque. Quello in cui era Paolo, percorrendo la stradina tra l’albergo e la spiaggia a tutta velocità (mentre sghignazzava), si infila in un pertugio tra un albero e il marciapiede per sorpassare un furgone e per poco non fa secco un netturbino. Giunti sani e salvi a destinazione, si accorgono che manca il taxi della Maestra con a bordo anche Luana, Tiziana e Flora. Per un attimo si sono preoccupati che il tassista le avesse rapite, ma le aveva semplicemente scaricate qualche centinaio di metri prima. Poco dopo il gruppo si infila in un bazar e le trattative fioccano per comprare cose di vario genere. Per esempio Daniele compra un intero set di magliette contraffatte. Si giunge in porto molto lentamente e lì un barcaiolo tenta di convincere il gruppo a tornare in albergo in barca. Ma la cosa non va in porto (scusate il gioco di parole) forse temendo di diventare cibo per i pesci. Quindi si torna in taxi, e anche questa volta i tassisti danno prova di protagonismo quasi gareggiando tra loro e permettendo urla e sberleffi tra gli occupanti di taxi diversi ogni qualvolta si affiancavano. In uno dei taxi, causa frenata brusca, Valeria vola in ginocchio davanti spostando il sedile anteriore sotto le risate del tassista. Quello in cui sono Silvia, Francesco (e abbiate pietà non ricordo gli altri occupanti) usa solo la prima e la secondo tirando al massimo il suo 131 smarmittato. Francesco sporge il busto dal finestrino per controllare la presenza della targa di taxi sul tetto, mentre all’interno dell’abitacolo gli slogan da stadio di varie squadre si sprecano conditi da popo poropo po’.

 

 

Ore 22:00 – Dopo cena si va al bar della spiaggia a prendersi qualcosa da bere in attesa di un fantomatico DJ che avrebbe dovuto presentarsi verso le 23 presso la piscina. Ma tornati verso quell’ora dalle parti della piscina, si ode soltanto un sottofondo di Ornella Vanoni! Ci si chiede stupiti dove fosse tutta la gente dell’albergo e così in stile transumanza (come dice Silvia) si procede dalla sala conferenza ai cessi comuni in cerca di una specie di animazione o anche anima viva. A dire il vero i cessi comuni abbagliano con il loro biancore e chiamarli cessi sembra veramente dispregiativo, meglio bagni (comunque sempre cessi sono). A questo punto il gruppo si divide: alcuni vanno a nanna (come Margherita e Francesco), altri in sala internet (Paolo, Daniele, Fabio, Flora, Tiziana), i restanti sui sofà della hall con qualcuno che si fa il bagno in piscina (Sergio e Roberta). In sala internet Paolo e Daniele cercano di trovare invano un locale di salsa prima e semplicemente un locale poi, Fabio cerca invano di scrivere un messaggio sul forum della scuola. Le uniche che riescono a combinare qualcosa sono Tiziana e Flora che si mettono a chattare. Ben presto, sentendo Flora che si sganascia dalle risate arrotolandosi sulla sedia, gli altri tre si avvicinano per capire cosa stesse succedendo: Tiziana si era connessa con nick Ciuccetta, attirando con frasi provocatorie non ripetibili gli ometti chattatori. Daniele cerca di far ottimizzare lo strumento a Tiziana indicandole come chattare in privato: “Ecco Ciuccetta potrebbe essere interessante” – non sapendo che fosse lei, e Tiziana – “Ma quella sono io”. Poco dopo la discussione in chat comincia a farsi piccante, ma Tiziana esclama “Ma io così non mi diverto … se non vedo le figure non mi diverto” … le luci rosse dell’albergo devono aver avuto uno strano effetto su di lei.

 

Ore 24:00 circa – Daniele dice di assentarsi un attimo per una telefonata con uno dei tre cellulari che ha portato con sé (e dire che Sonia aveva consigliato di non portarne per evitare problemi con i bagagli a mano al check in) e poco dopo il gruppo internet si riunisce agli altri sui sofà della hall. Naturalmente non si vedrà più riapparire Daniele per quella sera.

 

 

23 agosto

Ore 15:00 – Si è alla reception  per prenotare la gita in caicco e per informazioni sulle altre. L’addetto del tour operator, signora Sorriso, ci parla di un’escursione con visita e bagno in un lago freddo alla temperatura di 17° C, Roberto fa notare “Ahò … sai come te diventa … così!” facendo un eloquente gesto con il pollice e l’indice della mano destra ad indicare qualcosa di piccolo … la signora Sorriso ride (scusate il gioco di parole).

 

Ore 18:00 – Dopo una mattinata trascorsa tranquillamente il gruppo è per lo più seduto o sdraiato sui sofà della hall. Sonia e Daniele di ritorno dalla reception ci informano che la direzione dell’albergo ha saputo da Istanbul della presenza in incognito di un gruppo di salsa molto bravo e pertanto richiedeva una nostra esibizione.

 

Ore 18:45 – Inizia l’escursione al centro commerciale che avrebbe dovuto essere vicino l’albergo. Dopo varie richieste di informazioni (l’ultima delle quali tramite il gesto dell’ombrello di un passante) il gruppo riesce ad intraprendere la strada giusta giungendo a destinazione alle 19:50. Più tardi si accorgono di aver fatto un largo giro di Peppe quando intravedono sullo sfondo l’albergo da cui erano partiti dopo circa un’ora di cammino. È come aver preso il raccordo dalla Tuscolana per andare al Palacavicchi ed averlo percorso verso Casilina, Prenestina, ecc. anziché verso l’Appia (si ringrazia Roberto per l’efficace paragone).

 

Ore 23:00 – Al bar della spiaggia c’è una specie di festa. Ci sono due ragazze che ballano su un bancone usandolo come un cubo, mentre Tiziana si contorce intorno al palo di un ombrellone. A un certo punto si ode “Daje Tizià … faje vedè come se balla!” e viene catapultata sul cubo (il bancone ormai chiamalo così). Le altre due ragazze rinunciano e poco dopo Roberto viene preso di peso e catapultato sul cubo anche lui. Rimasto da solo improvvisa uno spogliarello che qualche giorno dopo scopriremo essere stato immortalato nelle foto dell’albergo.

 

 

24 agosto

Ore 9:00 circa – Si parte per la gita in Caicco dopo aver aspettato Sergio e Roberta che avevano sbagliato l’ora della sveglia. Mentre si è in pullman verso il porto di Kemer il viaggio sembra più lungo del previsto e Giulio esclama “Ahò, stamo a fa come er giro de Peppe de ieri”.

 

Ore 11:00 – Il caicco per il previsto bagno al largo di una baietta. La scaletta viene tirata giù e tutti in fila a mò di sbarco in Normandia per calarsi in acqua. 45 minuti di bagno e poi tutti di nuovo su aspettando i ritardatari (Sergio e Roberta).

 

Ore 13:30 – Sosta in un’altra baia per un secondo bagno e susseguente pranzo. Poco prima del pranzo Tiziana ha rimorchiato Capitan Uncino (così almeno è stato battezzato da Stefano) che si scopre anche essere il buttafuori di un locale chiamato Inferno o qualcosa del genere. Capitan Uncino la invita in una caletta appartata ma lei è riluttante e chiede conforto a Luana affinché la accompagni. “Ma a me le cose a tre non sono mai piaciute” la risposta di Luana. Mentre Sergio e Stefano la incoraggiano “Vai non te preoccupà … che dopo te fa vede la stiva … anzi la visita lui la stiva”. Poco dopo, una volta risaliti a bordo, Flora confessa che il cuoco l’aveva invitata “Tesoro fai il bagno?” le aveva detto.

 

Ore 15:00 – Ultima sosta per il bagno in un’altra baia. Alcuni non vorrebbero tuffarsi appena un’ora dopo il pranzo, ma Sonia si alza di scatto e prima di tuffarsi dice a voce alta: “Chi non si tuffa fa cascà l’aereo” e così anche Paolo e Roberto si buttano in acqua quest’ultimo borbottando “E nun vale così … se casca l’aereo se famo male … almeno dalla congestione me posso salvà!” Finito il bagno (i soliti 45 minuti) si attende più del dovuto per la ripartenza. Questa volta mancano Capitan Uncino e … Tiziana.

 

Ore 17:17 – Mentre si sta tornando al pullman dal porto di Kemer, Luana guardando Paolo gli dice: “Ma ti sei ustionato pure i piedi!” e Roberto “Ahò, Paolo ha fatto la fine di Pinocchio che je se so bruciati i piedi … ma che hai detto na buscìa … mò va a chiamà la fata turchina!”

 

Ore 18:00 – Mentre si è sul pullman per ritornare ad Antalya, si assiste al Valeria show che racconta prima un aneddoto di quando era andata a ritirare le lastre alla mutua: “Devo ritirà le lastre” – rivolgendosi all’addetto della mutua, ma vedendo che non risponde ripete la domanda. L’addetto a questo punto si decide a rispondere “Che ce conosciamo?” e Valeria “Perché te devo conosce per ritirà le lastre?”. Il racconto attira l’attenzione di Sonia seduta più avanti: “Ah ma’ ma che stai a dì?” e lei “Sto a tirà su sti regazzini”. Sollecitata da Sonia, Valeria continua raccontando l’episodio della racchetta: Sonia e Valeria sono su un autobus verso S. Giovanni, quando Valeria si sente colpita alle spalle da una racchettata data da un ragazzino. Sonia le dice di non arrabbiarsi “Non lo vedi che è spastico?” … dopo un po’ un’altra racchettata sulla spalla di Valeria, e lei “Ahò, sarà pure spastico, ma a spalla è a mia”. Sonia insiste “Lascia stà, non lo vedi che è down?” e Valeria “Se me dà ‘naltra botta appena scenno a S. Giovanni me tocca annà all’ospedale … io mò scenno a piazza Re di Roma, te fa come te pare, così ce resti te col down sull’autobus”. Naturalmente il racconto dal vivo di Valeria è un’altra cosa ed effettivamente ha tirato su i regazzini dalle stanchezze della giornata trascorsa in caicco.

 

Ore 21:45 – Al Kirmizi  (ristorante dell’albergo dove si sono consumati tutti i pasti) finito di cenare, Francesco saluta gli altri dicendo che va a dormire. Allora Flora gli dice: “Ma sei proprio antico!” al che Francesco guarda la tavolata con un ghigno e si siede di fronte a lei con fare scherzosamente minaccioso “Non ho capito cosa hai detto” … e Flora “Ecco volevo dire … perché te ne vai? … Si possono fare tante cose!” – “Perché che voi fa?” ribatte Francesco.

 

25 agosto

Ore 16:00 – Si va sul bananone. Sergio è davanti in piedi. Si cappotta due volte e in una di queste, tra i corpi volanti, Silvia viene colpita da una ginocchiata che le spapagna il mollettone reggi capelli sulla nuca.

 

Ore 17:30 – Si è alla reception dalla signora Sorriso per decidere la gita del giorno dopo. Sergio e Roberta optano per il safari in jeep, ma poi cambiano idea a favore del rafting. Luana invece è subito decisa per Myra (poi ribattezzata Myra Canà). Negli altri l’indecisione regna sovrana e nel chiedere informazioni sulle altre gite, ritorna quella del lago freddo che la signora Sorriso indica con lo stesso gesto eloquente della mano con pollice e indice vicini che aveva fatto Roberto due giorni prima. Alla fine Paolo opta per Myra Canà; Fabio, Stefano, Tiziana, Flora, Roberto e Silvia per il rafting e i restanti decidono di restare in albergo per ragioni varie.

 

Ore 21:23 – Al ritorno dal centro di Antalya in taxi, quando si è ormai di fronte all’albergo, Francesco nota un assembramento di ragazze sul bordo della strada e chiede “Che ci fanno lì?” facendosi capire in qualche modo dal tassista che risponde telegrafico: “Tanjerin”. Luana, che stava fungendo da interprete, dice al tassista in inglese “Non capisco cosa sono tanjerin?” dopo un attimo di esitazione la risposta del tassista: “Pay for sex” e Luana, rivolgendosi agli occupanti del taxi: “Ahh! … So le mi …beep …tte”.

 

Ore 23:00 – Dopo cena al bar della piscina si è seduti o sdraiati sui sofà.

Roberto, ispirato, enuncia una perla di saggezza: “Ahò, mò me so rotto er … beep … ognuno è libero di intendere e di volere e se no è mejo che se fa fa ‘na perizia psichiatrica”. Poco dopo, mentre Flora stava parlando con Paolo della città scolpita nella roccia (Myra Canà) che avrebbe dovuto vedere il giorno dopo, interviene Tiziana: “Ma in fondo sono 2 rocce rovinate”. Poi chiede “Che avete visto ad Antalya oggi pomeriggio?” e Paolo “Dunque … la Porta Adriana …” viene subito interrotto da Tiziana che chiede spiegazioni “Ma si chiama così perché uno ha detto <<ADRIANA!, … LA PORTA!!>>”.

 

 

26 agosto

Ore 01:00 – Si è seduti o sdraiati sui sofà della hall quando Tiziana fa cenno a Flora che vuole andare a dormire e intanto si va a prendere un caffè! Di ritorno dal caffè, tutta contenta, racconta a Flora delle avanches dei camerieri e Paolo le dice “Però, vedo che ti sei svegliata!”. Lei, mentre è in ginocchio sul sofà vicino a Paolo semi sdraiato, con un’espressione degli occhi suscitante comprensione e un leggero movimento del capo da destra a sinistra, risponde “Vedi io sono fatta per gli uomini” e prosegue “Adesso non pensare male … a me piace succhiare l’anima”. Due secondi dopo cade verso il ventre di Paolo. Flora aggiunge, rivolgendosi a Paolo “Voleva cominciare da te” – “Non pensavo avesse questo bisogno impellente” ribatte Paolo.

Poco dopo Francesco ritorna sul discorso delle tanjerin ricordando come il tassista aveva raccontato di imporre loro di mettere i soldi sul cruscotto prima di portarle a destinazione facendole anche pagare il doppio. Qualcuno discute se fosse giusto o meno applicare la tariffa doppia in simili casi. Si ipotizza che ci potrebbero essere dei rischi per i tassisti se fermati dalla polizia. Allora Roberto, riflettendo “E certo, uno mica po’ finì in galera per un pom … beep … !”

Silvia ricorda invece a chi parteciperà al rafting, che toccherà faticare: “Oh, chi non rema je arriva ‘na palettata qua” indicando il costato e Roberto “Se dammela sul menisco … così vado a fa rafting col menisco … anzi me porto direttamente ‘a gamba sotto ‘e braccia”. Qualcuno chiede in caso di caduta in acqua se bisogna aggrapparsi a uno scoglio e Roberto “Se … attaccate a sto scojo va”.

 

Ore 08:00 – A colazione gli ultimi preparativi psicologici per le rispettive gite: Sergio esclama “Oh, guarda che te stai a magnà, meno male che dovevi sta leggero” rivolgendosi a Roberto che aveva qualcosa di abominevolmente pesante nel piatto, e lui “oh, oggi me devo tenè in forma se no come faccio a scenne dal torrente”. Mentre Luana, rivolgendosi a Paolo “Allora ho portato l’acqua e questi panini all’oliva, così se ci viene fame mentre miriamo Myra stiamo apposto”, ignari di cosa avrebbero mirato da lì a poco. Roberto si accomiata salutando Paolo e Luana “Allora se vedemo stasera … se tutto va bene”. Paolo contraccambia il saluto ma senza mani avendole impegnate in gesti scaramantici sotto il tavolino.

 

Ore 08:20 – Si è nella hall in attesa dei rispettivi pullman.

Giunge quello del rafting, ma i partecipanti partiranno dopo una mezz’ora abbondante. Paolo e Luana rimangono in attesa salutando i compagni di viaggio. Poco dopo Luana va ad informarsi telefonando dalla reception alla signora Sorriso, avendo lasciato Paolo a guardia delle borse. Si scopre che il pullman diretto a Myra Canà era in realtà già partito alle 08:00. La signora Sorriso aveva tragicamente sbagliato a darci l’appuntamento alle 08:30 anziché alle 08:00. Altri due malcapitati italiani hanno subito la stessa sorte (Donato e Mariella di Bari, si scoprirà più tardi). La ragazza non la prende affatto bene e quasi si mette a piangere “Era l’unica cosa che mi interessava veramente!” dice. I quattro provano con un disperato tentativo di andarci lo stesso con un taxi o auto a nolo, ma desistono per l’eccessivo costo e distanza. Decidono pertanto di consolarsi facendo un giro ad Antalya centro, tanto ormai Luana è diventata un’esperta guida.

La ragazza (Mariella) ripensando all’accaduto “Ho voglia di strozzare qualcuno, quando vedo la Sorriso la faccio diventare di un metro con un cazzotto in testa”. Mai fidarsi delle apparenze, soprattutto delle ragazze minute.

 

Ore 11:00 – Finito il giro consolatorio ad Antalya, i quattro decidono di andare a vedere la Turchia in miniatura (almeno così sarebbero riusciti a vedere la fantomatica Myra Canà), ma il tassista sembra non capire, così gli si dice di andare all’albergo. Il tassista si ferma, prende il telefono e chiede informazioni sulla strada. Quando si dice giornata no! Giunti in albergo i quattro notano che la Turchia in miniatura è proprio di fronte (cominciano a esserci troppe cose di fronte all’albergo: le tanjerin, la Turchia in miniatura … ) e decidono di andarla a visitare il pomeriggio.

 

Ore 15:00 – Alla Turchia in miniatura vanno Paolo, Luana e Daniele insieme ai due ragazzi baresi. Sotto il sole cocente Daniele fotografa tutto tanto da scaricare la batteria della sua macchina fotografica e anche quella di Luana. Un guardiano tenta di rimorchiare Luana (però nel frattempo ci spiega un sacco di cose). Tenta di convincerla a imparare il turco perché troverebbe facile impiego lì conoscendo le lingue. Poi rivolgendosi a Paolo gli chiede se stanno insieme e Paolo dice di no. Quindi si informa se Daniele fosse il fratello, ma Luana lo stronca dicendo che è il suo boy friend. Verso la fine del giro le foto di Paolo e Luana davanti alla piccola Myra Canà e in ginocchio alla chiesa di S. Nicola sono d’obbligo. Soprattutto quest’ultima, avendo promesso a Silvia il giorno prima una preghiera a S. Nicola per loro che stavano facendo rafting.

 

Rafting

Ore 10:00 – Mentre si è in pullman Roberto nota i cartelli stradali: Ahò, ma qui i cartelli so’ scritti col pennello”

 

Ore 10:30 – Sosta lungo la strada in un bar stile anni ’60. Qualcuno ha la felice idea di andare al bagno: ovviamente era turco e il povero Roberto tirando lo sciacquone si fracica.

 

Ore 12:00 – Arrivati in cima alla montagna viene dato loro il benvenuto: cocomero e 2 secchiate d’acqua gelida (6° C) a Sergio e Roberto. Salgono sul canotto e Roberto subisce una palettata sul ginocchio da Tiziana – “Scusa scusa” dice lei e poi gli dà ancora una botta in testa con la paletta (sembra quasi la scena della racchetta raccontata da Valeria, solo che Roberto non poteva scendere). Comincia la discesa, mentre si rema Tiziana graffia Roberto sulla schiena con la paletta (forse era un tentativo di approccio). Sotto la guida del timoniere emanante odori sgradevoli, ha inizio la guerra tra i canotti. Schizzi arrivano dappertutto soprattutto dalle parti di Tiziana e Flora che subiscono palettate d’acqua da un canotto di cinesi particolarmente avverso. A un certo punto Tiziana punta nell’orgoglio, non riuscendo a inviare palettate d’acqua verso gli avversari, si alza in ginocchio prende la paletta tra le mani a mò di scopa e la sbatte sull’acqua violentemente nel tentativo di schizzare il canotto dei cinesi con scarso risultato. Oltretutto uno di loro la schernisce imitando il suo gesto semi isterico. Ripresa la discesa Tiziana infonde coraggio ai propri compagni urlando “DAJE RAGÀ! REMATE CHE A DESTRA C’AVEMO GLI SCOGLI A SINISTRA QUELLI CHE CI SCHIZZANO! … NON C’AVEMO SCAMPO!”.

Lungo la discesa vedono due ragazzi con la canoa appesi ad un albero e Roberto “Ahò, a reggeteve a li rami che se no la corrente porta via pure l’albero”.

Ad un certo punto bisogna attraversare il fiume a piedi tutti in fila indiana, ognuno con le mani sulle spalle del precedente per evitare di essere trascinati dalla corrente. Silvia è seguita da Tiziana che a momenti la strozza non riuscendo a tenersi. Alla fine del guado bisogna tuffarsi e Roberto dice a Sergio “Ahò aspettami lì sotto se no la corrente me porta fino all’albergo”. Finalmente giunti al meritato pranzo, stanchi ma felici, si trovano a mettere sotto i denti patate lesse e un po’ di verdura. Si odono i rumori della masticazione CRUNCK, CRUNCK “Ahò pe fa ste patate lesse hanno preso i serci dal torrente e l’hanno bolliti” protesta Roberto.

 

27 agosto

Ore 10:00 – A colazione tra delusione e felicità per l’esito della partita di supercoppa tra Roma e Inter, scivola il discorso sul povero Daniele: Stefano dice “Oh, se annava a Merano tornava col sorriso pure sotto l’occhi” riferendosi allo scarso interesse per il mare di Daniele e che non era possibile vederlo prima di pranzo a causa della sua indole nottambula. Nel frattempo giunge Silvia a mò di fantasma che riesce a malapena ad articolare le gambe per muoversi, mentre per articolare le labbra ed emettere suoni è necessario il supporto di Sergio che le muove la bocca con le mani. Tale stato catatonico è probabilmente dovuto all’intrattenersi sveglia fino alle 04:00 la notte precedente. Sergio a Silvia “Ma come è non dici niente? Che hai parlato tutta stanotte mò hai finito le batterie?”

 

Ore 11:00 – Paolo si avvicina al bagnasciuga per entrare in acqua e Luana, già a mollo, lo saluta con “Buongiorno” come se fosse la prima volta che lo vede durante la giornata. Paolo contraccambia un po’ meravigliato. Poco dopo Luana gli dice “Ma non sei venuto a colazione?”. Nell’attimo in cui Paolo rimane perplesso Roberto scoppiando a ridere si intromette rispondendo a Luana “Ahò, ma se stava di fronte a te!”

 

Ore 12:00 – Replica del bananone per alcuni che non lo avevano fatto il giorno prima. Prima caduta e faticosa risalita con Carla che scappa sul motoscafo per non ingerire altra acqua. Si procede, ma il pilota del motoscafo non è particolarmente spericolato e Sergio si lamenta “Ahò, ma semo quasi arrivati a riva mò ve faccio cascà io” e infatti pochi istanti dopo ci si ritrova a mollo. Si risale, anf!, faticosamente e si riparte. Giunti quasi a riva si viene sbatacchiati in acqua e la mascella di Paolo colpisce la testolina di Francesca facendo il paio con la spapagnata del mollettone di Silvia del giorno prima.

 

Ore 17:50 – Nella hall dell’albergo Paolo e Luana aspettano la signora Sorriso per recuperare i soldi della mancata gita a Myra Canà. Ma la signora Sorriso non arriva, così Luana chiede alla reception e le dicono che bisogna ancora attendere venti minuti. A questo punto, visto che la stavamo aspettando dalle 15:30, perde la pazienza e protesta in perfetto inglese adirato ad alta voce con una frase del tipo “It is not possible! We are waiting her all day long! Really it is not possible … Really, it is not possible!” Il “Really” ripetuto con la R marcata rendono bene l’inca … beep … tura, accompagnato dal voltare le spalle verso l’interlocutore, in segno dispregiativo, nel momento in cui il tono di voce si faceva più alto e dal passeggiare nervoso nella reception mentre veniva completato lo sfogo. Trascorsi i venti minuti e visto il perdurare della latitanza della signora Sorriso, Luana rivolgendosi a Paolo “Le faccio prende paura a questa?” Al suo assenso Luana si avvicina al bancone della reception e chiede della più vicina stazione di polizia. Gli addetti alla reception vicini sgranano gli occhi e avvisano la signora Sorriso di nascosto. Poi Luana chiede di parlarle al telefono e si materializza nella reception come se avesse preso il teletrasporto. Si accorge del casino che aveva combinato e restituisce il maltolto.

 

Ore 18:30 – Happy Hour sulla spiaggia. Si ordinano vari cocktail: arrivano gin lemon senza gin e senza lemon, vodka lemon senza vodka e senza lemon. Mah cocktail turchi! Silvia tenta di protestare per il suo gin lemon e si fa aggiungere del gin: alla fine le faranno pagare a parte l’aggiunta di gin!

 

Ore 23:00 – Alcuni si presentano in accappatoio al bar della spiaggia per il bagno a mare mentre ci vengono finalmente messi i nostri amati CD di salsa.

 

Ore 24:00 – All’invito di Stefano verso Tiziana per un ballo e il conseguente rifiuto, Stefano sentenzia: “Io so’ come il televisore, parlo ‘na volta sola!”

 

 

28 agosto

Ore 03:59 – Sul minibus che ci deve portare in aeroporto, Stefano parla della colazione “Acciocolata … “ e Silvia “Ma come parli … acciocolata … acciugamano”

 

Ore 07:00 – L’aereo decolla, sembra che faccia fatica a prendere quota. Stefano nota “Ahò sembra che stamo fermi!” e Roberto preoccupato ma con tono inquisitorio “AHÒ, NON PARLATE CHE VE SETE MAGNATI TUTTO … POI PURE CO TUTTA A ROBA CHE VE SETE COMPRATI … POI DICE CHE NON JE A FA!”

Poco dopo Roberto fa a Tiziana “Me se so attappate le orecchie” – “A me me s’è attappata ‘nartra cosa!” risponde lei.

 

Ore 09:30 – Giunti a Fiumicino e ritirati i bagagli è il momento dei saluti e già si pensa alla cena del prossimo venerdì … Ma dai!


 

Postfazione

Come tutte le cose anche questa vacanza ha avuto un inizio ed una fine. Quello che non avrà mai fine è comunque il ricordo di una settimana trascorsa veramente bene in un gruppo di amici. È una mia opinione personale, ma senza presunzione penso sia condivisa anche dagli altri. Fare un ringraziamento a Sonia è un dovere e un piacere allo stesso tempo, per l’energia che mette sempre in campo per la buona riuscita degli eventi della Saranno Salseri.

Arrivederci alla prossima vacanza (bè speriamo anche prima).

Paolo