GLI ELEMENTI BASE


Quello che ci vuole per produrre il whisky di malto scozzese sono orzo, lievito, acqua e torba. 

Ad eccezione dei periodi di grande richiesta, quando la stagione è anticipata e dura più a lungo, di norma la distillazione si faceva, e si fa ancora, tra ottobre e maggio. I sottoprodotti della lavorazione vengono usati per nutrire il bestiame nei mesi invernali, e in estate, quando non c’è più bisogno di mangimi artificiali, la distillazione viene sospesa e nelle distillerie si procede al lavoro di ripulitura e di revisione degli impianti. E’ dunque dall’orzo che il processo comincia. Per quanto originariamente ci si servisse sempre di orzo locale, oggi alcuni tra le maggiori distillerie di scotch whisky adoperano orzo importato. E’ una cosa questa che va avanti ormai da alcuni decenni, ed è chiaro che la qualità del whisky non dipende assolutamente dal fatto che l’orzo sia prodotto o meno localmente. Lo stesso non può dirsi invece per l’acqua e la torba, per le quali è dimostrato che determinano in larga misura la qualità del whisky. Distillerie diverse producono whisky di “fiuto”, corpo e fragranza diversi, esattamente come vigneti diversi, pur con la stessa varietà di uva e lo stesso processo di lavorazione, producono vini diversi, per cui è chiaro che l’acqua e la torba hanno senz’altro la loro parte.