Materiali didattici per corsi di lingua e cultura italiana per stranieri, a cura di Scuola d'Italiano Roma

 
   

Roberto Tartaglione

 

ABRAAM GIUDEO
(prima parte)

 
Una novella del Decameron di Boccaccio adattata in italiano moderno
Esercizi e soluzione degli esercizi
I disegni autografi di Boccaccio per illustrare il Decameron (a cura di Giulia Grassi)
 

Livello intermedio 2

vai alla seconda parte (con doppio finale)


 
Le sette dame e i tre cavalieri che si preparano a raccontare ognuno una novella Ho sentito dire che a Parigi c'era un famoso commerciante e buon uomo che si chiamava Giannotto di Civignì, molto leale e onesto, sempre impegnato nei suoi traffici di stoffe. Aveva una singolare amicizia con un ricchissimo ebreo chiamato Abraam, anche lui commerciante e anche lui leale e onesto. Vedendo la sua lealtà e la sua onestà, a Giannotto cominciò a dispiacere molto che l'anima di un uomo così saggio e buono si perdesse per mancanza di fede. E per questo, amichevolmente, lo cominciò a pregare perché lasciasse gli errori dell'ebraismo e tornasse alla verità cristiana che, come poteva vedere, siccome era una verità santa e giusta, prosperava e cresceva, mentre la sua, al contrario, diventava sempre meno diffusa.
L'ebreo rispondeva che non giudicava né buona né santa nessuna religione diversa da quella giudaica, che in quella era nato e in quella intendeva vivere e morire. Né c'era cosa che potesse fargli cambiare idea. Giannotto però non desistette per questo e passati, un po' di giorni, gli ripeté discorsi del genere, mostrandogli, un po' rozzamente come i mercanti sanno fare, per quali ragioni la nostra religione era migliore della sua. E nonostante fosse gran maestro nella legge giudaica, forse per la grande amicizia che lo legava a Giannotto, o forse perché lo Spirito Santo pone le parole giuste anche sulla lingua dell'uomo rozzo, all'ebreo le dimostrazioni di Giannotto cominciarono a piacere parecchio. Tuttavia, ostinato nelle sue convinzioni, non si lasciava convincere.
   
Come lui ostinatamente non cambiava opinione, altrettanto Giannotto non smetteva di insistere, cosicché l'ebreo, vinto da tanta insistenza, disse:
-Ecco Giannotto, tu vorresti che io diventassi cristiano e io sono disposto a farlo così tanto seriamente che voglio prima andare a Roma.
Martellino si finge storpio per simulare un miracolo ma, scoperto, viene fatto appendere a una fune da un giudice
Qui voglio vedere il vicario di Dio in terra, riflettere sul suo comportamento e i suoi costumi, osservare i suoi fratelli cardinali; se mi sembreranno tali che io possa per quelli e per le tue parole convincermi che la vostra fede sia migliore della mia, come tu ti ostini a dimostrarmi, allora farò quello che ti ho detto. Se non fosse così, allora rimarrò ebreo come sono.

Quando Giannotto sentì queste parole ci rimase assai male, pensando fra sé e sé:
- La mia fatica, che mi sembrava ben impiegata, è stata sprecata, perché se va alla corte di Roma e vede la vita scellerata e corrotta dei chierici, non solo da ebreo non si farà cristiano, ma, se fosse già convertito al cristianesimo, senza dubbio ritornerebbe ebreo. Quindi, rivolto ad Abraam disse:
- Amico mio, perché vuoi affrontare la fatica e la grande spesa di andare da qui a Roma? Senza contare che, per un uomo ricco come te, per mare e per terra è pieno di pericoli. Non credi di poter trovare qui chi ti dia il Battesimo? E se hai dubbi intorno alla fede che io cerco di dimostrarti, dove puoi trovare maestri migliori di quelli che son qui, che possano rispondere a quello che tu vorrai domandare?
Per questo penso che la tua partenza sia inutile. Considera che i là i prelati son tali e quali a quelli che hai potuto vedere e vedi qua e forse ancora migliori in quanto più vicini al pastore principale. E perciò, questa fatica, ascolta il mio consiglio, puoi farla un'altra volta, per chiedere un perdono, e magari in quell'occasione ti terrò compagnia.

Gli rispose l'ebreo:
- Io credo, Giannotto, che sia così come tu mi dici, ma, per farla breve, io sono assolutamente (se vuoi che faccia quello di cui mi hai tanto pregato) disposto ad andarci, o altrimenti non se ne farà nulla.
Giannotto, vedendo la sua decisione, disse:
- E allora va', con buona fortuna! pur pensando che non si sarebbe mai fatto cristiano dopo aver visto la corte di Roma: ma non avendo niente da perdere lo lasciò andare.

 

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A conclusione delle dieci giornate i novellatori, con in testa il re, tornano verso Firenze
 

 
1. PROVA DI COMPRENSIONE
 
1. In che nazione vivevano Abraam e Giannotto?
2. Di che cosa si occupavano Abraam e Giannotto?
3. Perché Giannotto voleva che Abraam diventasse cristiano?
4. Quale era uno degli argomenti che Giannotto usava per dimostrare la superiorità della religione cristiana rispetto a quella ebraica?
5. Per quali motivi, probabilmente, ad Abraam cominciarono a piacere le dimostrazioni di Giannotto?
6. Quale condizione pone Abraam per diventare cristiano?
7. Perché Giannotto non voleva che Abraam partisse per Roma?
8. Quale era uno degli argomenti usati da Giannotto per convincere Abraam che quel viaggio a Roma era inutile?
9. Come reagisce Abraam ai discorsi di Giannotto che tenta di non farlo partire per Roma?
10. Perché Giannotto alla fine decide che era comunque meglio lasciarlo partire?

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Scuola d'Italiano
Via Nazionale, 204
00184 Roma

e-mail: s.d.i@iol.it
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2. COMPLETARE CON LA FORMA VERBALE CONIUGATA AL CONGIUNTIVO
 
1. A Giannotto cominciò a dispiacere molto che l'anima di un uomo così saggio e buono /PERDERSI/ per mancanza di fede
2. Giannotto lo cominciò a pregare perché /LASCIARE/ gli errori dell'ebraismo
3. Lo cominciò a pregare perché /TORNARE/ alla verità cristiana
4. Abraam diceva che non c'era cosa che /POTERE/ fargli cambiare idea
5. Nonostante /ESSERE/ gran maestro nella legge giudaica, all'ebreo le dimostrazioni di Giannotto cominciarono a piacere parecchio.
6. Tu vorresti che io /DIVENTARE/ cristiano e io sono disposto a farlo
7. Se il Papa e i Cardinali mi sembreranno tali che io /POTERE/ per quelli convincermi che la vostra fede /ESSERE/ migliore della mia, lo farò
8. Se non /ESSERE/ così, allora rimarrò ebreo come sono
9. Se Abraam va alla corte di Roma e vede la vita dei chierici, non solo da ebreo non si farà cristiano, ma, se /ESSERE/ già convertito al cristianesimo, senza dubbio ritornerebbe ebreo
10. Dove puoi trovare maestri migliori di quelli che son qui, che /POTERE/ rispondere a quello che tu vorrai domandare?
11. Non credi di potere trovare qui chi ti /DARE/ il Battesimo?
11. Io credo, Giannotto, che /ESSERE/ così come tu mi dici
12. Se vuoi che io /FARE/quello di cui mi hai tanto pregato devi lasciarmi partire
 
 
3. RILEGGERE IL TESTO TRASFORMANDO LE FORME DEL PASSATO REMOTO IN FORME DEL PASSATO PROSSIMO
 

La peste - la "morte nera" del 1348 - fa strage tra il popolo di Firenze

 
 
4. COMPLETARE CON LE PREPOSIZIONI
 

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1. Ho sentito dire che _____ Parigi c'era un famoso commerciante
2. Un buon uomo sempre impegnato _____ suoi traffici di stoffe.
3. Aveva una singolare amicizia _____ un ricchissimo ebreo
4. _____ Giannotto cominciò a dispiacere molto che l'anima di un uomo così si perdesse
5. Lui cominciò _____ pregarlo perché lasciasse gli errori dell'ebraismo
6. L'ebreo rispondeva che non giudicava santa nessuna religione diversa _____ quella giudaica
7. Abraam era gran maestro _____ legge giudaica
8. Lo Spirito Santo pone le parole giuste anche _____ lingua dell'uomo rozzo
9. Giannotto non smetteva _____ insistere
10. L'ebreo, vinto _____ tanta insistenza, decise di partire per Roma
11. Tu vorresti che io diventassi cristiano e io sono disposto _____ farlo
12. A Roma voglio vedere il vicario di Dio in terra, riflettere _____ suo comportamento
13. Quando Giannotto sentì queste parole ci rimase assai male, pensando _____ sé e sé:
14. Se va a Roma, non solo _____ ebreo non si farà cristiano, ma, se fosse cristiano ritornerebbe ebreo
15. Giannotto, rivolto _____ Abraam, disse:...
16. Se vuoi che faccia quello _____ cui mi hai tanto pregato io sono disposto a partire
17. Non avendo niente _____ perdere, Giannotto lo lasciò andare
 
 
5. IMMAGINIAMO CHE NELLA STORIA CI SIANO DUE EBREI (ABRAAM E SUO FRATELLO) E DUE CRISTIANI (GIANNOTTO E SUO FRATELLO). DOVREMMO RILEGGERE LA STORIA COSÌ:
 
Ho sentito dire che a Parigi c'erano due famosi commercianti e uomini buoni, che si chiamavano Giannotto di Civignì e suo fratello, molto leali e onesti, sempre impegnati nei loro traffici di stoffe. Avevano una singolare amicizia con due ricchissimi ebrei, Abraam e suo fratello, anche loro commercianti e ....
 
 
6. COMPLETARE LE FRASI IN MODO CHE ABBIANO UN SENSO COMPIUTO
 
1. Se Giannotto di Civignì non avesse abitato a Parigi...
2. Se a Giannotto non fosse dispiaciuto che l'anima di un uomo come Abraam si perdesse per mancanza di fede...
3. Giannotto diceva che se l'ebraismo fosse stato una religione giusta e santa ...
4. Se Giannotto avesse desistito dall'insistere...
5. Forse, se Abraam non fosse stato così amico di Giannotto...
6. Abraam non sarebbe diventato cristiano se prima non ...
7. Giannotto penso che se Abraam fosse andato a Roma ...
8. Abraam avrebbe dovuto affrontare una grande fatica se ...
9. Abraam avrebbe potuto trovare a Parigi ottimi maestri se ...
10. Giannotto disse che avrebbe tenuto compagnia ad Abraam se lui...
11. Forse, se Giannotto avesse avuto qualcosa da perdere...
 

Francesca, indecisa fra Alessandro e Rinuccio, li mette alla prova e li porta alla rovina

 
 

Scuola d'Italiano Roma, Via Nazionale 204, 00184 Roma Direttore: Roberto Tartaglione;

In collaborazione con The British Institute of Rome; Scuola associata: Scuola d'Italiano Oslo

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