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IL PROGETTO DELLE 8 PIAZZE DEI GIOCHI
E DEI DIRITTI NATURALI DEI BIMBI E DELLE BIMBE
a cura dell'associazione GRTA-CIN di Cesena

Sei parole per capire

1. GRTA-CIN

GRTA-CIN sta per Gruppo di Ricerca sulle Tecnologie Appropriate - Centro di Informazione Nonviolenta, una associazione di volontariato, che opera a Cesena dal 1980 sulla compatibilità economica, ecologica, sociale e politica delle tecnologie. E propone perciò le cosiddette tecnologie appropriate. Il GRTA-CIN lavora sui temi della pace, della salvaguardia del creato, dell’educazione all’ambiente… concepiti come modificazione dei piccoli gesti quotidiani e dello stile di vita. E in tutto questo le tecnologie educative e l’educazione sono sicuramente centrali, al pari delle tecnologie legate all’energia, ai rifiuti, o ai trasporti.

2. PIAZZE

La piazza è un elemento che connota e caratterizza le città fin dal loro nascere. In Italia sicuramente questo è avvenuto dal periodo dei cosiddetti "comuni". Le città in genere hanno una piazza centrale. E poi tante altre piazze sulle quali storicamente si sono affacciate la vita economica, sociale, politica e religiosa degli abitanti. La piazza è un luogo di incontro di tutte le generazioni, dai bambini agli anziani. Ma la piazza è anche un luogo simbolo. La piazza è cioé la metafora della città. La piazza dei bambini e delle bambine è come dire "la città dei bambini e delle bambine".

3. DIRITTI

È ormai acquisito: la nostra società si fonda sul riconoscimento comune di diritti fondamentali. Pensiamo alla Dichiarazone universale dei diritti dell’uomo o a quella sui diritti dell’Infanzia. Casa, lavoro, salute, famiglia, libertà di religione, scuola, gioco… sono alcune delle parole chiave per leggere le nostre società, le cui regole si basano sulla tutela di tali diritti. Ma ci sono, a nostro parere, dei diritti connaturati con la vita stessa: i cosiddetti diritti naturali dei bambini e delle bambine.

4. GIOCHI

I giochi sono l’espressione caratteristica dell’infanzia. Ma guai a quella società che perde il senso del giocare oltre l’infanzia, che non vive cioè il lavoro come un elemento di gioco degli adulti, che non basa le relazioni umane su modalità ludiche, che non ha un approccio al quotidiano di tipo giocoso. Ma ancor più maledetta della comunità che non sa giocare o che ha bisogno di qualche trasmissione televisiva o di incentivi monetari per giocare. Gioco è sempre, nella sua accezione più vera, sinonimo di gratuito.

5. BAMBINI E BAMBINE

La nostra è una società che storicamente - a detta di alcuni sociologi e antropologi - ha elaborato l’idea dell'infanzia, e dell'adolescenza: periodi che anticipano e preparano alla vera vita, la vita adulta. Spesso usiamo espressioni quali: "i bambini e le bambine sono il futuro della società". Ma i bambini e le bambine - noi crediamo - sono già, nel loro essere tali, parte viva della società. Nella loro piccolezza c’è già pienamente la natura umana. Non possiamo pensare di far vivere ai bambini e alle bambine tutte le loro esperienze di apprendimento, di gioco, di socializzazione in funzione del "quando saranno grandi e quindi adulti". La vita di una persona parte con la nascita ed è una "freccia lanciata" nel tempo.

6. 285

Evidentemente è un numero connaturato con leggi che danno segnali importanti alla società italiana. Chi non ricorda la famosa legge del 1977, la "Legge 285 sulla occupazione giovanile". Ebbene, dopo vent’anni il governo italiano propone una legge - che il parlamento approva - la cosiddetta Legge Turco, la legge 285 del 1997 sull'infanzia. È una legge che in maniera originale mette i bambini e le bambine al centro delle strategie e dei modi organizzativi della società. Con la Legge 285 si pongono le basi per una progettazione e una programmazione o per una pianificazione territoriale, come ad esempio è il Piano Regolatore Generale della città di Cesena, "a misura di bambini".


8 piazze per Cesena
a misura di bambini e bambine

La piazza delle biglie, un luogo in cui poter predisporre un vero e proprio bigliodromo, cioè una zona per poter giocare con le biglie. La zona sarà realizzata in due maniere: il primo è la pista delle "biglie in plastica", che consiste in una enorme sabbiera, in legno, da usufruire come pista per il gioco delle biglie di plastica. Il secondo è la pista delle "biglie di vetro". In pratica una piattaforma in sabbia battuta e resa fine, con buche predisposte come una pista da biglie.

La piazza delle trottole, in cui giocare con l'antico e moderno gioco delle trottole. Si tratta di utilizzare una piattaforma di cemento già esistente e predisporla a "zona di gioco delle trottole" con relativa segnalazione. Verranno poi realizzati tornei o giochi liberi con le varie versioni di trottole.

La piazza del selvaggio, cioè una zona di verde pubblico in cui far crescere canneti, arbusti e cespugli selvatici, nonché alberi da poter essere arrampicati. Nell'area verrà fatta una piantumazione nell'ottica di rendere il tutto davvero "selvaggio" attraverso canneti, arbusti e cespugli selvatici, e alberi. Si cercherà di poter disporre dei vivai forestali della provincia che allevano piante autoctone con portamento "naturale".

La piazza del silenzio in cui creare le condizioni per poter godere esclusivamente del silenzio. Anche per questa piazza sarà fatta la piantumazione di una zona e la realizzazione di uno "stagno naturale", da rendere accessibile alla micro-fauna (soprattutto uccelli e rane) e da permettere così l'ascolto dei canti e dei versi degli animali, nonché le voci del vento.

La piazza dei profumi in cui predisporre zone di erbe officinali che diano la possibilità di educare alla conoscenza dei diversi odori. Potrà essere una area in cui predisporre piccole siepi di erbe officinali che diano la possibilità di educare alla conoscenza dei diversi odori. Particolarmente significativa sarà la collocazione delle piante nella cosiddetta "spirale delle officinali".

La piazza delle albe, una zona che permetta di poter vedere con una buona visuale, cioè dall'alto, l'alba sul mar Adriatico. Sarà una zona che permetterà di poter vedere con una buona visuale, cioè dall'alto, l'alba sul mar Adriatico. Sarà chiaramente collocata sulle prime propaggini delle nostre colline.

La piazza dei tramonti, un luogo di osservazione dei tramonti. Sarà un'altra "zona di osservazione", in questo caso dei tramonti, con attrezzature minime e semplici (panchine…).

La piazza dei racconti, un luogo permanentemente adattato a spettacoli di burattinai, cantastorie o semplici raccontatori, come sono ad esempio i nonni.


• il manifesto della conferenza di presentazione del progetto


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