Una bella notizia (che sembrava impossibile) dall'amico Stefano
del Comitato per la difesa della val Giumela e delle Dolomiti



la Val Giumela

Val Jumela, il Tar blocca gli impianti sciistici
Accolta la sospensiva:
«La delibera viola la giurisprudenza costituzionale»
di Luca Petermaier


dalla cronaca Alto Adige di sabato 9 luglio 2001

Il Tar di Trento ha accolto la richiesta di sospensiva contro il via libera
dato dalla Provincia agli impianti di risalita in val Jumela. La clamorosa
decisione è arrivata ieri a metà pomeriggio dopo una lunga camera di
consiglio dei giudici amministrativi. La realizzazione delle piste,
dunque, è stata congelata in attesa della sentenza sul merito (prevista
tra qualche mese) di un precedente ricorso, sempre presentato dalle
associazioni ambientaliste "Italia Nostra", Wwf e "Lipu". Alla fine
le associazioni "verdi" hanno vinto la loro prima battaglia. La guerra
per tentare di bloccare la realizzazione degli impianti in val Jumela
rimane lunga, ma quella di ieri rappresenta una decisione che fa ben
sperare gli ambientalisti anche sul merito del ricorso. Il Tar aveva
già dato un dispiacere agli ambientalisti nel dicembre scorso, quando
venne negata la prima sospensiva sulla val Jumela: «Non siamo ancora
in una situazione in cui possono crearsi pregiudizi irreversibili» -
scrivevano i giudici. Nel frattempo, però, la situazione è cambiata
e le associazioni verdi sono tornate all'attacco con una nuova richiesta
di bloccare tutto: «Sono state accordate le concessioni per il trasporto
pubblico lungo le linee Orsa Maggiore e Pala del Geiger, e la Provincia
ha autorizzato anche la realizzazione delle relative piste da sci. E'
ovvio che il semplice avvio dei lavori di realizzazione di piste e impianti
causerà un irreversibile danno ambientale e paesaggistico». Così è arrivata
la seconda richiesta di sospensiva. Il punto controverso è rappresentato
dalla delibera 2.372, approvata il 25 settembre scorso, con cui la giunta
provinciale ha espresso valutazione positiva sulla compatibilità ambientale
del famigerato collegamento Buffaure-Ciampac. Nella sua ordinanza il
Tar argomenta in modo dettagliato la decisione di congelare l'avvio
dei lavori, spingendosi quasi al limite di ragionamenti che attengono
al merito: «La Corte Costituzionale evidenza da tempo il valore assoluto
del bene ambientale, non subordinabile ad altri interessi, ivi compreso
quello economico-sociale». Fatta questa premessa il Tar bacchetta la
delibera di giunta nella quale - per giustificare il via libera ai lavori
- si afferma che «l'interesse ambientale non può avere valore assoluto,
con la conseguenza che dal bilanciamento dei vari interessi emerge una
sicura dominanza di quello economico». Una tesi - a giudizio del Tar
- «opposta a quella della giurisprudenza costituzionale». Altro punto.
Il Tar rileva l'impossibilità di verificare la conformità del progetto
definitivo con le prescrizioni dell'Agenzia provinciale per la protezione
dell'ambiente, visto che «la documentazione relativa al suddetto progetto
definitivo non è stata ancora depositata». Queste, in sintesi, le motivazioni
che hanno convinto i giudici ad accogliere la richiesta di sospensiva.
Esulta l'avvocato Amadori che - insieme al collega Biasi - rappresenta
le associazioni ambientaliste: «Una vittoria che ci fa sperare anche
per il merito».

Comitato per la difesa della Valgiumela

 

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