LA DIDATTICA PER
COMPETENZE NELL’ATTIVITÀ LABORATORIALE
DEI DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
di Elena Accorsi
1. Premessa: l’identità
dell’I.C. e le ragioni di una scelta
Questo è il resoconto di un’esperienza.
Non intendo fornire un inquadramento teorico, né addentrarmi nel dibattito
culturale e pedagogico su curricoli e competenze.
Oggi il termine ‘competenza’, abbinato al termine ‘portfolio’, rappresenta
uno degli snodi della Riforma.
Chi siamo (… da dove veniamo)?
Il nostro Istituto Comprensivo è nato nel settembre 1997.
Da subito il “curricolo verticale” è stato avvertito come un asse portante
del nostro essere I.C.
Un asse portante … tutto da costruire.
In che modo?
- Attraverso la formazione
- Attraverso una commissione, intesa come gruppo di persone che
operativamente prova a costruire il curricolo verticale (dimensione
laboratoriale).
Due costanti:
- Connessione con esperienza formativa
- Dimensione laboratoriale
Chi siamo oggi?
Un I.C. molto grande 1050 alunni, 7 scuole, 2 Comuni, ma soprattutto 113
docenti in organico.
2. Competenze trasversali
come catalizzatori
2.1. Perché la scelta di lavorare per
competenze trasversali?
- Le competenze sono trasferibili, cioè sono
strutture mentali utilizzabili in diversi campi; questa loro
trasferibilità è di per sé generativa di
conoscenza.
- Le competenze sono operative, si connotano cioè
per la loro utilizzabilità (si supera la dicotomia fra sapere e fare).
- Le competenze si costruiscono sulla base di
conoscenze: cioè si utilizzano i contenuti, senza esserne schiacciati.
- Le competenze sono centrate sull’alunno, non sui
contenuti disciplinari.
La didattica per competenze permette quindi di superare alcune criticità:
- frammentarietà
- enciclopedismo
e valorizza invece la continuità diacronica e sincronica del
curricolo.
2.2. Il valore formativo delle discipline
(Programmi della scuola elementare del 1985 e Orientamenti della scuola
dell’infanzia del 1991)
-A scuola gli alunni incontrano i “sistemi
simbolico–culturali” cioè i saperi codificati nelle discipline.
-Le discipline non possono essere intese come repertori di
informazioni/procedure rigidi, statici…
-Le discipline offrono all’intelligenza una forma, un linguaggio, degli
strumenti, dei metodi: ogni disciplina veicola competenze largamente
comuni, ma ognuna apporta uno specifico contributo.
-La competenza, pur sviluppandosi in uno specifico contesto disciplinare,
deve tendere a trasferirsi in altre discipline.
Investire sul valore formativo delle discipline significa impostare la
didattica in modo che le competenze vengano
trasferite da un ambito disciplinare all’altro (funzione
generativa).
Vediamo come le competenze generali sono state tradotte nelle diverse aree
sulle quali si è lavorato: antropologica, linguistica e
matematico-scientifica.
COMPETENZE GENERALI
SAPER FORMULARE IPOTESI /
SELEZIONARE IL CAMPO D’INDAGINE |
- porre il “problema”
- delimitare il campo della ricerca rispetto alle variabili in gioco
- scegliere gli elementi essenziali rispetto al compito dato (si fonda
sul riconoscere)
- fare ipotesi
- esplorare
- problematizzare
- fare inferenze
|
LEGGERE |
- ascoltare
- osservare
- percepire con i sensi
- riconoscere
- analizzare
- distinguere
- comprendere
- fare inferenze
- ricercare informazioni
|
GENERALIZZARE |
- ricondurre dal particolare al generale e viceversa
- ricondurre dal concreto all’astratto e viceversa
- classificare / categorizzare
- sintetizzare
- schematizzare
- riconoscere regole
|
STRUTTURARE |
- mettere in relazione
- confrontare
- interpretare
- organizzare / pianificare / rappresentare / costruire una mappa
concettuale o la trasposizione da un codice a un altro
- fare inferenze
- collocare nel tempo e nello spazio
- verificare
|
COMUNICARE |
- produrre testi orali e scritti di diverse tipologie
- rielaborare testi già esistenti
- trasporre da un codice a un altro
|
Tutte queste operazioni sono state condivise
nell’elaborazione delle unità didattiche da tutte e tre le aree
considerate.
3.A.s. 2002–2003 “la
progettazione didattica per competenze”
3.1. Progetto di ricerca-azione assistita
Il progetto, denominato QUALIFICAZIONE DELL’OFFERTA
DI ISTRUZIONE – CONTINUITA’ DIDATTICA E RACCORDO CON IL TERRITORIO, è
stato presentato da Futura S.p.A. (ente di formazione) alla Provincia di
Bologna (Bando del 24/04/2002). Il finanziamento richiesto è stato di
38.000,00 €.
La partnership con Futura è stata codificata attraverso una Convenzione
fra Futura e l’I.C.
Con Futura si sono individuate le collaborazioni di esperti da utilizzare.
L’Istituto ha operato in due direzioni: una didattica e una
organizzativa.
Per l'aspetto organizzativo: il Collegio dei docenti ha sperimentato
un'articolazione interna per dipartimenti disciplinari formalmente
riconosciuti come organismi deputati alla elaborazione dell'offerta
formativa.
Per l'aspetto didattico: ogni dipartimento ha elaborato e sperimentato la
programmazione di curricoli disciplinari, articolati per livelli di
competenze descrivibili (certificabili) ed in continuità verticale dalla
scuola dell’infanzia alla media.
Durata delle attivita’: da settembre 2002 a giugno 2003
Programmazione delle attivita’
SOTTOPROGETTO 1: la
didattica per competenze.
Fasi 1, 2 e 3;
SETTEMBRE 2002
9 settembre 2002 dalle 14,30 alle 18,30 - 10
settembre 2002 dalle 9.00 alle 13,00
Conducono i lavori i referenti di
progetto Oriano Pirazzini e Mario Pinotti.
Risultati attesi:
-
fare chiarezza sull’impianto teorico
che sorreggerà il lavoro da svolgere per dare attuazione al progetto;
-
compiere un’analisi/riflessione
sull’esperienza didattica che caratterizza l’istituto comprensivo di S.
Pietro;
-
individuazione e condivisione delle
competenze trasversali sulle quali costruire gli obiettivi specifici di
dipartimento e delle fasi/cicli formativi nei quali suddividere il
percorso che va dalla scuola dell’infanzia alla media;
-
realizzare un confronto/discussione
che, innestandosi sull’esperienza dei docenti ed in sintonia col
progetto da realizzare, permetta di individuare gli obiettivi
realisticamente perseguibili alla fine del lavoro.
13 settembre 2002 dalle
9,00 alle 13,00 e dalle 14,00 alle 18,00
Conducono i lavori i tre coordinatori
di dipartimento individuati dalla scuola, con l’assistenza tecnica di:
Mario Pinotti, per il dipartimento antropologico;
Rossella D’Alfonso, per il dipartimento linguistico-espressivo;
Bruna Fergnani, per il dipartimento scientifico –logico - matematico.
Risultati attesi: individuazione condivisa degli obiettivi
formativi che caratterizzano il profilo formativo in uscita dalle
fasi/cicli individuate nelle prime due giornate di lavoro. Essa
costituisce la base su cui costruire la programmazione del lavoro che si
effettuerà nel primo incontro della fase 4.
Fase 4. OTTOBRE 2002 – APRILE 2003
Si realizza articolandola in 4 incontri di 3 ore
ciascuno (totale 12 ore).
Gli incontri avvengono per dipartimento, indicativamente nelle giornate di
martedì e giovedì (ore 15,00-18,00).
I lavori sono sempre condotti dai coordinatori dei dipartimenti, con
l’assistenza tecnica di Mario Pinotti, Rossella D’Alfonso, Bruna Fergnani,
che saranno gli esperti disciplinaristi referenti di dipartimento.
Nei quattro incontri saranno svolte attività di programmazione didattica.
Perciò è necessario che ogni incontro sia preceduto da consigli di
classe/interclasse nei quali si compie l’analisi dell’apprendimento degli
allievi, in modo che la programmazione si presenti sempre come attività
funzionale alla individuazione dei percorsi che facilitano/consentono il
raggiungimento degli obiettivi previsti da parte di tutti gli allievi.
Ciascun incontro di programmazione assistita, pertanto, serve per tenere
sotto controllo la progettazione didattica, per verificare l’andamento del
lavoro in aula e gestire le problematiche che emergeranno.
Questa impostazione del lavoro consente di rendere interattivi i due
sottoprogetti, quello relativo alla didattica per competenze e quello
relativo all’organizzazione (funzionale alla didattica per competenze).
Una volta assunti come riferimento gli obiettivi da raggiungere per tutti
gli allievi, infatti, il terreno sul quale si dovrà intervenire (perché
sarà il terreno messo in crisi) sarà proprio quello dell’organizzazione
e della gestione delle risorse, ovvero quello sul quale sarà impegnato
il gruppo di operatori coinvolto nel sottoprogetto 2.
Fase 5. MAGGIO – GIUGNO 2003
Si realizza sotto forma di work shop e si articola in
2 incontri, 1 di tre ore, 1 di 2 ore.
Il primo riguarda solo i tre coordinatori di dipartimento che insieme ai
disciplinaristi referenti produrranno una sintesi ragionata dei risultati
conseguiti.
Il secondo coinvolgerà tutti i partecipanti al progetto e servirà per
presentare e socializzare i risultati raggiunti, con l’indicazione degli
sviluppi che il progetto potrà avere il prossimo anno.
Il primo si terrà all’inizio di maggio 2003; il secondo nei primi giorni
di giugno 2003.
SOTTOPROGETTO 2:
l’organizzazione funzionale alla didattica per competenze.
8 incontri di 3
ore ciascuno
Gli operatori coinvolti sono: la
Dirigente dell’istituto, la Docente vicaria, il Direttore dei servizi
amministrativi, i tre Coordinatori di dipartimento.
Tutti gli incontri si realizzeranno con la consulenza/assistenza tecnica
di Oriano Pirazzini.
Solo il primo incontro ha un carattere particolare perché si colloca tra
le due giornate di lavoro che vedono impegnati i docenti tra il 10 ed il
13 di settembre. Esso sarà realizzato il giorno 11
settembre, dalle ore 9 alle 12 ed impegnerà i tre coordinatori di
dipartimento assistiti dai due referenti di progetto, Pirazzini e Pinotti.
L’attività di questo primo incontro sarà: analisi e condivisione delle
linee guida del lavoro da svolgere e organizzazione della giornata di
lavoro del 13 di settembre.
Il calendario di massima degli altri 7 incontri (che impegneranno sempre i
sei partecipanti previsti) può essere il seguente:
2^ incontro: 24 settembre: monitoraggio avvio
attività didattiche ed individuazione piano di attività (con
programmazione di massima dei successivi incontri);
3^ incontro: 23 ottobre, ore 14.00-17.00;
4^ incontro: 5 dicembre, ore 14.00-17.00;
5^ incontro: 22 gennaio 2003, ore
14.00-17.00;
6^ incontro: 27 febbraio 2003, ore
14.00-17.00;
7^ incontro: 20 marzo 2003, ore 14.00-17.00;
8^ incontro: 15 aprile 2003, ore 14.00-17.00.
4.Esempi di moduli prodotti
nei dipartimenti
Dipartimento linguistico – espressivo:
seconda elementare
Dipartimento antropologico: terza media
Programmazione educativa: (media)
Unità didattiche allegate:
1) educazione linguistica – italiano – seconda elementare
2) educazione scientifico-matematica – quinta elementare
3) educazione antropologica – storia – terza media
Dipartimento LINGUISTICO – ESPRESSIVO
GRUPPO 1
SECONDA ELEMENTARE
Testo narrativo:
La passeggiata di un distratto
di G. Rodari
|
Competenze generali:
SELEZIONARE
LEGGERE
GENERALIZZARE
STRUTTURARE
COMUNICARE
|
Competenze specifiche:
fare ipotesi sul significato del testo
scegliere i dati pertinenti.
leggere - ascoltare
analizzare - decodificare
riconoscere caratteristiche
sintetizzare
ricondurre dal particolare al generale e viceversa
riordinare
trasporre da un codice all'altro
fare ipotesi sul finale
produrre testi e rielaborare
cambiare il punto di vista
costruire la mappa concettuale
ripetere
confrontarsi con altri punti di vista.
|
La passeggiata di un distratto
di G. Rodari
- Mamma, vado a fare una passeggiata.
- Va' pure, Giovanni, ma sta' attento quando attraversi la strada. - Va
bene, mamma. Ciao, mamma.
- Sei sempre tanto distratto. - Sì, mamma. Ciao, mamma.
Giovannino esce allegramente e per il primo tratto di strada fa bene
attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca.
- Ci sono tutto? Sì, - e ride da solo.
È così contento di stare attento che si mette a saltellare come un
passero, ma poi s'incanta a guardare le vetrine, le macchine, le nuvole e
per forza cominciano i guai.
Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera:
- Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano. - Uh, è proprio
vero. Ma che distratto, sono.
Si mette a cercare la mano.
Invece trova un barattolo vuoto.
- Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c'era dentro prima che fosse vuoto?
Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno...
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del
barattolo.
Infatti ha visto un cane zoppo ed ecco, per raggiungere il cane zoppo
prima che volti 1'angolo, perde tutto un braccio.
Ma non se ne accorge nemmeno e continua a correre.
Una buona donna lo chiama: - Giovanni, Giovanni, il tuo braccio! Macché,
non sente.
- Pazienza, - dice la buona donna. - Glielo porterò alla sua mamma.
E va a casa della mamma di Giovanni. - Signora, ho qui il braccio del suo
figliolo.
- Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire. - Eh, si sa, i
bambini sono tutti così.
Dopo un po' arriva un'altra brava donna.
- Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?
- Ma sì che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio
distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così
Dopo un altro po' arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio, poi
un tranviere, e perfino una maestra in pensione e tutti portano qualche
pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso.
- Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio? - Eh, signora, i
bambini sono tutti così.
Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola, senza più
orecchie né braccia, ma allegro come sempre, allegro come un passero.
La sua mamma scuote la testa, lo rimette a posto e gli dà un bacio. -
Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?
- Sì, Giovanni, sei stato proprio bravo.
PERCORSO
1. LETTURA DELL'INSEGNANTE,
interrompendosi a "Finalmente arriva Giovanni", RICHIESTA AGLI ALUNNI DI
FINIRE LA STORIA (Domande: Come si è presentato Giovanni? Cos'è successo
dopo?)
2. Consegnata una copia del brano ad
ogni alunno, LETTURA SILENZIOSA e, successivamente, A VOCE ALTA.
I
VERIFICA : lettura individuale (COME TECNICA)
3. RICERCA DELLE PAROLE SCONOSCIUTE E
DEI MODI DI DIRE,
formulare ipotesi sul loro significato all'interno del contesto (a voce,
collettivamente)e verificarle su documenti e/o vocabolario.
Rilettura del
testo
4. RICONOSCIMENTO DEI RUOLI NELLA
NARRAZIONE (a voce, collettivamente): narratore e personaggi (messi in
evidenza attraverso i loro discorsi: evidenziati ciascuno con un colore
diverso).
5. INDIVIDUAZIONE DEI PERSONAGGI,
AMBIENTI, EVENTI, CAMBIAMENTI, SITUAZIONI,COMPORTAMENTI.
6. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA dei luoghi
identificati nel racconto su cartelloni, esposti in precisi punti
dell'aula ed utilizzati anche per effettuare percorsi.
7. LETTURA A PIU' VOCI.
II
VERIFICA
* data un serie di personaggi, individuare il protagonista e i personaggi
che compaiono nella storia; (Scheda allegata n.1)
III
VERIFICA
* presentando più ambienti,selezionare quelli corretti; (Scheda
allegata n.2)
IV
VERIFICA
* questionario con risposte del tipo VERO/FALSO (Scheda allegata n.3)
V
VERIFICA
* rispondere, per iscritto, a domande a risposta aperta:
a) Perché Giovanni esce di casa?
b) Che cosa perde?
c) Perché gli capita?
d) La mamma come ha riavuto i pezzi?
e) Cosa ha fatto la mamma quando Giovanni è tornato a casa?
8. DIVISIONE IN SEQUENZE
(collettivamente)
9. ASSEGNAZIONE DI UN TITOLO AD OGNI
SEQUENZA (collettivamente)
1. Giovanni saluta la mamma - 2. Passeggia per la strada - 3. Perde la
mano - 4. Osserva il barattolo - 5. Insegue il cane zoppo - 6. La buona
donna trova il braccio - 7. Porta il braccio alla mamma -8. Un'altra donna
porta un piede - 9. Altre persone portano diverse parti del corpo di
Giovanni - 10. Giovanni arriva a casa - 11. La mamma lo rimette a posto .
VI - VII
- VIII VERIFICA:
* date le sequenze in disordine, riordinarle.
(Schede allegate n.4 - 5 - 6 ).
10. DRAMMATIZZAZIONE.
11. RACCONTARE ORALMENTE con parole
proprie il brano.
12. A voce, collettivamente,
identificare ancora il momento della DISTRAZIONE nel brano, poi attraverso
domande mirate, far emergere il ricordo di un episodio inerente ad una
distrazione propria e successiva VERBALIZZAZIONE.
13. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA di alcuni
momenti dell'episodio vissuto.
IX
VERIFICA :
*scrittura individuale di un semplice testo di un’esperienza personale
attinente ad una distrazione.
14. INDIVIDUAZIONE ED ELABORAZIONE DI
DIVERSI PUNTI DI VISTA:
- rappresentazione grafica (guidata) di uno dei pezzi del corpo
perso da Giovanni, rendendolo personaggio animato;
- attraverso la conversazione, costruire collettivamente le sequenze
e le didascalie di una breve storia avente come protagonista quel "
pezzo";
- costruzione della storia con la tecnica del fumetto,
individualmente.
LA PASSEGGIATA DI UN DISTRATTO
Mappa concettuale
(collegamenti, finestre,...) |
Approfondimenti ortografici e
grammatico- sintattici |
Discipline di collegamento
|
- Mamma, vado a fare una
passeggiata.
- Va' pure, Giovanni, ma sta' attento quando attraversi
la strada.
- Va bene, mamma. Ciao, mamma.
- Sei sempre tanto distratto. - Sì, mamma. Ciao, mamma. |
apocope
|
AREA ANTROPOLOGICA
percorsi.
ed.stradale |
Giovannino esce allegramente
e per il primo tratto di strada fa bene attenzione. Ogni tanto si
ferma e si tocca.
- Ci sono tutto? Sì, - e ride da solo.
È così contento di stare attento che si mette a saltellare
come un passero, ma poi s'incanta a guardare le vetrine, le
macchine, le nuvole e per forza cominciano i guai. |
accento
|
Ed.motoria:
camminare,
arrestarsi,
saltellare. |
Un signore, molto
gentilmente, lo rimprovera:
- Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano.
- Uh, è proprio vero. Ma che distratto sono.
Si mette a cercare la mano. |
articoli
determinativi/ indeterminativi |
|
Invece trova un barattolo vuoto.
- Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c'era dentro prima che
fosse vuoto? Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno…
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del
barattolo. |
c'è/ c'era/ ci sarà
|
Ed. al suono e alla musica:
suoni prodotti da materiale occasionale. |
Infatti ha visto un cane
zoppo ed ecco, per raggiungere il cane zoppo
prima che volti l'angolo, perde tutto un braccio.
Ma non se ne accorge nemmeno e continua a correre.
|
doppie |
|
Una buona donna lo chiama: -
Giovanni, Giovanni, il tuo braccio! Macché, non sente.
-Pazienza, - dice la buona donna. - Glielo porterò alla sua
mamma. |
discorso diretto
|
|
E va a casa della mamma di
Giovanni.
- Signora, ho qui il braccio del suo figliolo.
- Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così. |
esclamazioni |
|
Dopo un po' arriva un'altra
brava donna.
- Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?
- Ma sì che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio
distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così. |
punteggiatura
apostrofo |
|
Dopo un altro po' arriva una
vecchietta, poi il garzone del fornaio, poi un
tranviere, e perfino una maestra in pensione e tutti
portano qualche pezzetto di Giovanni: una gamba,
un orecchio, il naso.
- Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio?
- Eh, signora, i bambini sono tutti così. |
nome comune/proprio
singol./plurale
femm./masch.
|
AREA ANTROPOLOGICA:
mestieri e mezzi di trasporto del passato
Scienze:
le parti del corpo umano e relativa nomenclatura |
Finalmente arriva Giovanni,
saltellando su una gamba sola, senza più orecchie né braccia,
ma allegro come sempre, allegro come un passero. |
mp / mb |
ED. all'immmagine |
La sua mamma scuote la testa,
lo rimette a posto e gli dà un bacio.
- Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?
- Sì, Giovanni, sei stato proprio bravo. |
Frase minima,
soggetto,
predicato,
espansioni.
|
|
DIVISIONE IN SEQUENZE
LA PASSEGGIATA DI UN DISTRATTO
- Mamma, vado a fare una passeggiata.
- Va' pure, Giovanni, ma sta' attento quando attraversi la strada. -
Va bene, mamma. Ciao, mamma.
- Sei sempre tanto distratto. - Sì, mamma. Ciao, mamma.
Giovannino esce allegramente e per il primo tratto di strada fa bene
attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca.
- Ci sono tutto? Sì, - e ride da solo.
È così contento di stare attento che si mette a saltellare come un
passero, ma poi s'incanta a guardare le vetrine, le macchine, le
nuvole e per forza cominciano i guai.
Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera:
- Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano. - Uh, è proprio
vero. Ma che distratto, sono.
Si mette a cercare la mano.
Invece trova un barattolo vuoto.
- Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c'era dentro prima che fosse
vuoto? Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno...
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del
barattolo.
Infatti ha visto un cane zoppo ed ecco, per raggiungere il cane zoppo
prima che volti 1'angolo, perde tutto un braccio.
Ma non se ne accorge nemmeno e continua a correre.
Una buona donna lo chiama: - Giovanni, Giovanni, il tuo braccio!
Macché, non sente.
- Pazienza, - dice la buona donna. - Glielo porterò alla sua mamma.
E va a casa della mamma di Giovanni. - Signora, ho qui il braccio del
suo figliolo.
- Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire. - Eh, si
sa, i bambini sono tutti così.
Dopo un po' arriva un'altra brava donna.
- Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?
- Ma sì che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio
distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così
Dopo un altro po' arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio,
poi un tranviere, e perfino una maestra in pensione e tutti portano
qualche pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso.
- Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio? - Eh, signora, i
bambini sono tutti così.
Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola, senza più
orecchie né braccia, ma allegro come sempre, allegro come un passero.
La sua mamma scuote la testa, lo rimette a posto e gli dà un bacio. -
Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?
- Sì, Giovanni, sei stato proprio bravo. |
SCHEDA N.1 ( II Verifica)
* Fra questi personaggi c'è il
protagonista del nostro racconto. Quando lo hai trovato colora di giallo
il suo nome.
* Attento: fra questi personaggi ci sono degli intrusi. Cancellali
tracciando una riga sopra al loro nome.
UN MURATORE
UNA MAMMA
UN SIGNORE
UNA VECCHIETTA
UNA BRAVA DONNA
UNA MAESTRA IN PENSIONE |
UN MEDICO
UN FRATELLO
UNA BUONA DONNA
UNA SIGNORINA
IL GARZONE DEL FORNAIO
|
UNA BAMBINA
UN BAMBINO DI NOME
UNA SARTA
UN TRANVIERE
UN POSTINO
UN CARABINIERE IN PENSIONE |
SCHEDA N.2 (III Verifica)
* In quali luoghi avvengono i fatti
narrati? Scegli quelli esatti facendo una crocetta davanti al loro
riquadro
|
IL BOSCO |
|
LA CASA |
|
LA MONTAGNA |
|
|
|
|
|
|
|
LA CITTA' |
|
LA SCUOLA |
|
IL PRATO |
SCHEDA N.3 (IV Verifica)
VERO O FALSO ?
Leggi queste affermazioni e fai una crocetta su VERO se ciò che dice
corrisponde alla verità o FALSO se non dice la verità.
Giovanni va a fare una
passeggiata con il permesso della mamma. |
VERO |
FALSO |
|
Cominciano i guai
perché Giovanni si ferma a parlare con un amico |
VERO |
FALSO |
|
Giovanni s'incanta a
guardare le vetrine, le macchine, le nuvole. |
VERO |
FALSO |
|
Mentre Giovanni cerca
la mano trova un barattolo vuoto |
VERO |
FALSO |
|
La mamma, mentre
rincorre il cane zoppo, perde un braccio. |
VERO |
FALSO |
|
Il cane riporta la
scarpa a Giovanni. |
VERO |
FALSO |
|
Varie persone portano i
pezzi perduti da Giovanni alla sua mamma. |
VERO |
FALSO |
|
Giovanni torna a casa
piangendo. |
VERO |
FALSO |
|
La mamma lo mette in
castigo. |
VERO |
FALSO |
|
La mamma lo rimette a
posto e gli dà un bacio. |
VERO |
FALSO |
SCHEDA N.4 (VI VERIFICA) (foglio
1 e 2)
Nella prima colonna trovi i titoli delle sequenze in ordine, ma nella
seconda sono in disordine!
Lancia una freccia dal titolo fino alla sua sequenza.
GIOVANNI SALUTA LA
MAMMA |
1 |
|
Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera:
- Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano. - Uh, è proprio
vero. Ma che distratto, sono. Si mette a cercare la mano. |
PASSEGGIA
PER LA
STRADA |
2 |
|
Giovannino esce allegramente e per il primo tratto di strada fa bene
attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca.
- Ci sono tutto? Sì, - e ride da solo.
È così contento di stare attento che si mette a saltellare come un
passero, ma poi s’incanta a guardare le vetrine, le macchine, le nuvole e
per forza cominciano i guai. |
GIOVANNI PERDE LA MANO |
3 |
|
- Mamma, vado a fare una passeggiata.
- Va' pure, Giovanni, ma sta' attento quando attraversi la strada.
- Va bene, mamma. Ciao, mamma.
- Sei sempre tanto distratto. - Sì, mamma. Ciao, mamma. |
OSSERVA IL BARATTOLO |
4 |
|
Infatti ha visto un cane zoppo ed ecco, per raggiungere il cane zoppo
prima che volti 1’angolo, perde tutto un braccio.
Ma non se ne accorge nemmeno e continua a correre. |
INSEGUE IL CANE ZOPPO |
5 |
|
Una buona donna lo chiama: - Giovanni, Giovanni, il tuo braccio! Macché,
non sente.
- Pazienza, - dice la buona donna. – Glielo porterò alla sua mamma. |
LA BUONA DONNA TROVA IL BRACCIO
|
6 |
|
Invece trova un barattolo vuoto.
-Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c'era dentro prima che fosse vuoto?
Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno...
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del
barattolo |
LA BUONA DONNA PORTA IL BRACCIO ALLA MAMMA |
7 |
|
Dopo un po’ arriva un’altra brava donna.
- Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?
- Ma sì che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio
distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così. |
UN'ALTRA DONNA PORTA
UN PIEDE |
8 |
|
E va a casa della mamma di Giovanni.
- Signora, ho qui il braccio del suo figliolo.
- Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così. |
ALTRE PERSONE PORTANO DIVERSE PARTI DEL CORPO DI GIOVANNI |
9 |
|
Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola, senza più
orecchie né braccia, ma allegro come sempre, allegro come un passero. |
GIOVANNI
TORNA
A CASA
|
10
|
|
La sua mamma scuote la testa, lo rimette a posto e gli dà un bacio.
- Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?
- Sì, Giovanni, sei stato proprio bravo. |
LA
MAMMA
LO
RIMETTE A POSTO |
11
|
|
Dopo un altro po' arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio, poi
un tranviere, e perfino una maestra in pensione e tutti portano qualche
pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso.
- Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio? - Eh, signora, i
bambini sono tutti così. |
SCHEDA N. 5
(VII VERIFICA) (foglio 1 e 2)
CHE CONFUSIONE! SIA I TITOLI CHE LE SEQUENZE SONO IN DISORDINE.
Collega con una linea colorata ogni titolo alla sua sequenza.
1.
GIOVANNI SALUTA LA MAMMA |
|
Un signore, molto gentilmente, lo rimprovera:
- Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano. - Uh, è proprio
vero. Ma che distratto, sono.
Si mette a cercare la mano. |
4.
OSSERVA IL
BARATTOLO |
|
- Mamma, vado a fare una passeggiata.
- Va' pure, Giovanni, ma sta' attento quando attraversi la strada.
- Va bene, mamma. Ciao, mamma.
- Sei sempre tanto distratto.
- Sì, mamma. Ciao, mamma. |
2.
PASSEGGIA PER LA STRADA |
|
Giovannino esce allegramente e per il primo tratto
di strada fa bene attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca.
- Ci sono tutto? Sì, - e ride da solo.
È così contento di stare attento che si mette a saltellare come un
passero, ma poi s'incanta a guardare le vetrine, le macchine, le nuvole e
per forza cominciano i guai. |
3.
GIOVANNI PERDE
LA MANO. |
|
Invece trova un barattolo vuoto.
-Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c'era dentro prima che fosse vuoto?
Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno…
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del
barattolo. |
6.
LA BUONA DONNA TROVA IL BRACCIO |
|
Infatti ha visto un cane zoppo ed
ecco, per raggiungere il cane zoppo prima che volti l'angolo, perde tutto un
braccio.
Ma non se ne accorge nemmeno e continua a correre. |
5.
GIOVANNI INSEGUE IL CANE ZOPPO |
|
Una buona donna lo chiama: -
Giovanni, Giovanni, il tuo braccio! Macché, non sente.
- Pazienza, - dice la buona donna.
- Glielo porterò alla sua mamma. |
7.
LA BUONA DONNA PORTA IL BRACCIO ALLA MAMMA. |
|
Dopo un po' arriva un'altra brava donna.
- Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?
- Ma sì che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio
distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così. |
8.
UN'ALTRA DONNA PORTA UN PIEDE. |
|
E va a casa della mamma di Giovanni.
- Signora, ho qui il braccio del suo figliolo.
- Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così. |
11.
LA MAMMA LO
RIMETTE A POSTO. |
|
Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba sola, senza più
orecchie né braccia, ma allegro come sempre, allegro come un passero. |
9.
ALTRE PERSONE PORTANO DIVERSE PARTI DEL CORPO
DI GIOVANNI. |
|
La sua mamma scuote la testa, lo rimette a posto e gli dà un bacio.
- Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?
- Sì, Giovanni, sei stato proprio bravo. |
10.
GIOVANNI TORNA
A CASA. |
|
Dopo un altro po' arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio, poi
un tranviere, e perfino una maestra in pensione e tutti portano qualche
pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso.
- Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio?
- - Eh, signora, i bambini sono tutti così. |
SCHEDA N.6 (VIII Verifica)
Ordina ora ogni sequenza sulla LINEA DEL TEMPO, attaccandola con un filo
colorato al proprio numero.
Un signore,
molto gentilmente, lo rimprovera:
- Ma che distratto, sei. Vedi? Hai già perso una mano. - Uh, è proprio
vero. Ma che distratto, sono.
Si mette a cercare la mano. |
- Mamma, vado a
fare una passeggiata.
- Va' pure, Giovanni, ma sta' attento quando attra-versi la strada.
- Va bene, mamma. Ciao, mamma.
- Sei sempre tanto distrat-to. - Sì, mamma. Ciao, mamma. |
Infatti ha visto
un cane zoppo ed ecco, per raggiungere il cane zoppo prima che volti
1'angolo, perde tutto un braccio. Ma non se ne accorge
nemmeno e
continua a correre. |
Una buona donna
lo chiama:
- Giovanni, Giovanni, il tuo braccio! Macché, non
sente.
- Pazienza, - dice la buona donna. - Glielo porterò alla sua mamma. |
La sua
mamma scuote la testa, lo rimette a posto e gli dà un bacio.
- Manca niente, mamma? Sono stato bravo, mamma?
- Sì, Giovanni, sei stato proprio bravo. |
Dopo
un po' arriva una vecchietta, poi il garzone del fornaio, poi un
tranviere, e perfino una maestra in pensione e tut-ti portano qualche
pezzetto di Giovanni: una gamba, un orecchio, il naso.
Ma ci può essere un ragazzo più distratto del mio?
- Eh, signora, i bambini sono tutti così. |
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1 |
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6 |
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4 |
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8 |
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Giovannino esce allegramente e per il primo tratto di
strada fa bene attenzione. Ogni tanto si ferma e si tocca.
- Ci sono tutto? Sì, - e ride da solo.
È così contento di stare attento che si mette a saltellare come un
passero, ma poi s'incanta a guardare le vetrine, le macchine, le
nuvole e per forza cominciano i guai. |
Invece trova un barattolo vuoto.
-Sarà proprio vuoto? Vediamo. E cosa c'era dentro prima che fosse
vuoto? Non sarà mica stato sempre vuoto fin dal primo giorno...
Giovanni si dimentica di cercare la mano, poi si dimentica anche del
barattolo. |
- Finalmente arriva Giovanni, saltellando su una gamba
sola, senza più orecchie né braccia, ma allegro come sempre, allegro
come un passero. |
Dopo un po' arriva un'altra brava donna.
- Signora, ho trovato un piede. Non sarà mica del suo Giovanni?
- Ma sì che è suo, lo riconosco dalla scarpa col buco. Oh, che figlio
distratto mi è toccato. Non so più cosa fare e cosa dire.
- Eh, si sa, i bambini sono tutti così. |
- E va a casa della mamma di Giovanni.
- Signora, ho qui il braccio del suo figliolo.
- Oh, quel distratto. Io non so più cosa fare e cosa dire. - Eh,
si sa, i bambini sono tutti così. |
Dipartimento SCIENTIFICO – LOGICO -MATEMATICO
QUINTA ELEMENTARE PROBLEMA:”LEGGERE LO SPAZIO DENTRO E FUORI LA SCUOLA” Il percorso prende spunto da una situazione problematica, es. come
prendere coscienza dello spazio a disposizione nei vari ambienti della
scuola:aula, mensa, cortile, bagno, palestra, laboratori e si configura
come un richiamo/rinforzo della ricognizione fatta tra scuola e quartiere
tra la seconda e la terza elementare.
LEGGERE
|
RICONOSCERE LE FIGURE GEOMETRICHE
ANALIZZARE LE PRINCIPALI PROPRIETA’ DELLE FIGURE GEOMETRICHE |
SELEZIONARE Il CAMPO
D’INDAGINE |
ESSERE CONSAPEVOLI DEI DATI E DEGLI
STRUMENTI NECESSARI PER RISOLVERE IL PROBLEMA |
STRUTTURARE |
MODELLIZZARE CON FIGURE GEOMETRICHE l'AMBITO SCELTO PER
L'ANALISI |
GENERALIZZARE |
UTILIZZARE LE PROPRIETA’ GEOMETRICHE PER LA RISOLUZIONE DEL
PROBLEMA |
COMUNICARE
|
RAPPRESENTARE IN SCALA LO SPAZIO CONSIDERATO
USARE LA TERMINOLOGIA SPECIFICA RELATIVA AGLI ENTI GEOMETRIC
GIUSTIFICARE LE OPERAZIONI SVOLTE ,USANDO IL LINGUAGGIO
COMUNE E QUELLO SIMBOLICO DISEGNARE FIGURE GEOMETRICHE
|
ATTIVITA’:
-
Esplorazione e descrizione degli
ambienti interni ed esterni (cortile);
-
Riconoscimento delle figure solide e
piane;
-
Misura delle dimensioni delle figure;
-
Rappresentazione su carta millimetrata
delle figure piane;
-
Classificazione delle figure piane in
base a proprietà (realizzazione di un cartellone);
-
Determinazione delle misure del
perimetro e delle aree delle figure;
-
Confronto di perimetri ed aree per la
ricerca di figure equivalenti ed isoperimetriche;
-
Costruzione con l’uso di strumenti
adeguati delle figure considerate e sistemazione in un
-
cartellone di sintesi, mantenendo i rapporti spaziali e reali.
Dipartimento ANTROPOLOGICO
TERZA MEDIA UN QUADRO DI CIVILTA’: L’ITALIA NEGLI ANNI TRENTA
COMPETENZE
GENERALI |
COMPETENZE
GRADUATE A LIVELLO SCOLARE |
ATTIVITA' |
Formulare ipotesi/Selezionare il
campo d’indagine |
Individuare quattro categorie
generali che delimitino la prospettiva d’indagine. |
Scelta delle variabili: Economia,
Figure Sociali, Mentalità, Politica |
Leggere |
Analizzare i documenti, classificare le informazioni per
variabili di appartenenza; confrontarsi |
Lettura e scomposizione della
fonte; tabulazione delle informazioni; critica della fonte |
Generalizzare/Astrarre |
Trasformare le informazioni in
parole chiave; collocare le parole chiave nelle variabili di
appartenenza; discutere sul significato delle parole chiave; costruire un
glossario di parole chiave |
Discussione per attribuire le
parole chiave alle variabili. Definizione del significato delle parole
chiave |
Strutturare |
Collegare le parole chiave della
stessa variabile; collegare parole chiave di diverse variabili;
interpretare il significato generale del MODELLO |
Ricerca dei collegamenti tra le
parole chiave; discussione sul significato dei collegamenti;
elaborazione di una interpretazione generale |
Comunicare |
Elaborare un testo descrittivo; elaborare un semplice testo argomentativo;
raffigurare graficamente l’insieme delle relazioni del modello;
esporre oralmente le relazioni del modello |
Produzione di un cartellone di
sintesi dei collegamenti tra le parole chiave.
Elaborazione di testi individuali e collettivi di carattere
descrittivo e argomentativi |
Descrizione analitica dell’attività Nella progettazione di questo modulo didattico sono state affrontate dal
gruppo di lavoro le operazioni metodologiche, corrispondenti alle
competenze del SELEZIONARE IL CAMPO D’INDAGINE, del LEGGERE, del
GENERALIZZARE, dello STRUTTURARE, del COMUNICARE.
A causa della sua complessità e del ristretto tempo a disposizione il
gruppo non ha potuto completare e presentare tutta l’articolazione
dell’attività, ma ciò che presentiamo è più che sufficiente per farne
comprendere la logica didattica.
Selezionare il campo d’indagine Le prospettive d’osservazione individuate sono state le seguenti:
ECONOMIA, FIGURE SOCIALI, MENTALITA’, POLITICA. L’economia sarà affrontata dal punto di vista della “produzione”, della
“circolazione”, del “consumo”. Le figure sociali saranno analizzate dal
punto di vista della “composizione sociale” (contadini, operai, …) e
dell’”istituto famigliare” (famiglia allargata, famiglia nucleare). La
mentalità esaminerà i “valori dominanti”, la “circolazione delle
informazioni”, il “ruolo della donna”, l’ “istruzione”. Alla politica,
infine, spetterà il compito di mettere a fuoco l’“organizzazione
istituzionale”, la “relazione con gli altri stati sovrani”, la “formazione
del consenso”.
Leggere Il gruppo ha analizzato un documento amministrativo, redatto dal Prefetto
di … e inviato al Ministro dell’Interno sulla situazione sociale negli
anni Trenta. I criteri di lettura sono stati:
-
Riconoscere il quadro dei poteri (locali/nazionali) statali e
propriamente fascisti
-
Individuare le attività essenziali del controllo del territorio da parte
delle istituzioni fasciste.
-
Per consolidare la comprensione delle informazioni individuate sarà
necessario condurre qualche lezione dialogata e promuovere lo scambio di
opinioni tra gli alunni.
Lezione dialogata
SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI DEL TESTO:
“ [...] personalmente e quotidianamente seguo l’andamento di tutti i
servizi [...] ” “ [...] delle notizie e dei riferimenti che con senso di cameratesca
collaborazione mi vengono riportati dalla Federazione Fascista [...] ”
Generalizzare
A questo punto si procederà alla generalizzazione delle parole chiave
ricavabili dalle informazioni e che, vista la natura della fonte,
indicheranno gli ambiti di responsabilità del Prefetto nell’Italia
totalitaria degli anni ’30:
Lavoro di gruppo: strategia operativa Il lavoro di gruppo avrà anche funzione di verifica in itinere delle
conoscenze e delle competenze acquisite. I ragazzi verranno divisi in
gruppi e invitati a:
-
ricondurre le parole-chiave alle diverse variabili
-
identificare le gerarchie dei poteri
-
cogliere i collegamenti trasversali tra le parole-chiave ed eventuali
altre variabili rispetto a quella identificata inizialmente
-
socializzare i dati singolarmente raccolti e la loro concettualizzazione in parole chiave.
-
rappresentare graficamente su un cartellone l’insieme delle relazioni
tra le parole chiave.
Attraverso l’analisi di altre fonti, il gruppo di lavoro ha elaborato un
quadro più ampio delle variabili tematiche della mentalità e della
politica.
MENTALITA’:
> Ruralizzazione / Politica contro l’urbanesimo
> Deificazione del duce
> Orgoglio patriottico
> Militarizzazione della società/ fascistizzazione
> Organizzazione della scuola e della gioventù / differenziazione per
genere
> Culto della romanità
> Culto della rigida gerarchizzazione sociale
> Culto della virilità
> Culto della fecondità/ ruolo tradizionale della donna
> Circolazione controllata dell’informazione / censura
POLITICA :
> Rapporto fra le istituzioni: re / duce / parlamento
> Organizzazione del territorio: controllo (prefetti, podestà etc.)
> Partito unico / Eliminazione dell’opposizione
> Concordato tra Italia e Vaticano
> Relazioni con altri paesi: avvicinamento alla Germania Nazista,
conquiste coloniali
> Politica del consenso
Strutturare Di questa competenza si dà un piccolo esempio dimostrativo. Essa si
realizza attraverso lo stabilimento di connessioni tra le parole chiave
ricavate attraverso la competenza del GENERALIZZARE/ASTRARRE.
Il regime fascista cerca di consolidare il proprio potere attraverso due
strategie: la MILITARIZZAZIONE/FASCISTIZZAZIONE della società italiana e
attraverso la POLITICA DEL CONSENSO. Soprattutto a questa seconda
strategia si collega il CULTO DELLA ROMANITA’ volto a diffondere l’idea
della grandezza italiana. In realtà, il regime punta ad una politica di
potenza e per questo si AVVICINA ALLA GERMANIA NAZISTA, anch’essa
interessata a mettere in discussione l’ordine geopolitico disegnato a
Parigi dopo la prima guerra mondiale.
Tutte le parole chiave potrebbero connettersi reciprocamente a
dimostrazione che quel che si deve costruire è un modello descrittivo che
raffigura l’insieme della società che si vuole rappresentare. |