UN ATTIMO DI PAURA

 

Una sera stavo facendo i compiti in camera mia; la lampada posta sulla scrivania emanava una luce bianca, intensa sulle pagine dei miei libri, mentre il resto della stanza era immerso nella penombra.

All’improvviso è mancata la luce.

Avvertivo strani rumori che non sapevo decifrare: erano sibili, bisbigli e grida.

Sulla scrivania il portapenne mi sembrava un fantasma cilindrico che aveva per cappello strane lance appuntite che in realtà erano le matite e le penne.

Mi sentivo sbiancare, il cuore mi batteva forte.

Cercavo di calmarmi il più possibile mi alzavo per uscire dalla stanza per raggiungere gli altri che sentivo parlare nel salone.

Non riuscivo ad orizzontarmi, non trovavo neppure la porta.

Piano piano andavo avanti, scontravo qualcosa che doveva essere una scarpa ma… ecco la porta!

Ero nel corridoio, tutta la casa era al buio, riuscivo ad orientarmi a malapena attraverso la luce istallata in cucina che quando va via la corrente si accende.

Stavo per gridare e… finalmente tornava la luce.

Avevo avuto l’impressione di aver percorso un chilometro, mentre la cameretta era li a due passi precisamente dietro alle mie spalle.

Mi risedevo alla scrivania e, quando la mamma entrava chiedendomi se avevo avuto paura, sorridendo le rispondevo­: “Paura e di che cosa? ”.

 

NOEMI E ELEONORA 2A

 

 

TORNA A RACCONTI