PIANO DELLOFFERTA FORMATIVA A.S. 1999/2000
INDICE GENERALE
Premessa: P.O.F. come strumento dinamico
Caratteristiche del documento
1. CONDIZIONI GENERALI DI SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO SCOLASTICO
1.1. Contesto sociale, culturale, economico del territorio: Il territorio; La popolazione ; Lattività Economica; Altre iniziative del territorio; Rapporti fra situazione socio economica e bisogni formativi
1.2. Identità, struttura e servizi della scuola: identità; Strutture e servizi della scuola
1.3. Regole e statuti della scuola: Carta dei Servizi; Diffusione del P.O.F.
1.4. Strutture e servizi che gli enti mettono a disposizione della scuola
1.5. Strutture e servizi che la scuola mette a disposizione degli enti locali
1.6. Collegamenti e rapporti con il territorio e con lutenza
2. SCELTE CULTURALI E PERCORSI PER MIGLIORARE LOFFERTA FORMATIVA
2.1. Richieste/bisogni degli utenti e degli insegnanti
2.2. Finalità della scuola e obiettivi culturali - formativi generali: Le finalità primarie; Itinerari educazionali;
2.3. Curricoli, opportunità educative e percorsi didattici: Le discipline; I percorsi didattici e gli ambiti; Le attività integrative; Le attività opzionali; Le attività per favorire esperienze di educazione permanente;
2.4. Strategie per migliorare lofferta formativa
3. AZIONI PER LA REALIZZAZIONE DEL SUCCESSO FORMATIVO
3.1. I progetti accoglienza, continuità, orientamento
3.2. Attività di sostegno, recupero, promozione delle eccellenze: Linsegnante di sostegno come risorsa dellIstituto; Linsegnate di sostegno rispetto allintegrazione degli alunni con difficoltà; Obiettivi generali; Metodologie e modalità di lavoro dellinsegnante di sostegno
3.3. Tutoring
3.4. Interventi per la realizzazione dellelevamento dellobbligo
4. SCELTE DIDATTICO-ORGANIZZATIVE
4.1 Modello orario
4.2 Modelli organizzativi flessibili del tempo scuola: Articolazione flessibile dei gruppi classe; Ore a scambio materia su materia o fra discipline affini; Differenziazione delle tipologie di lezione; Moduli di studio guidato; Didattica modulare (Matematica, Scienze; educazione artistica; educazione musicale); Settimane intensive; Laboratori
5. VALUTAZIONE
5.1. La valutazione degli alunni: Premessa; Organi preposti (Il Collegio Docenti; i Consigli di Classe; Gli Insegnanti; Questioni aperte: la valutazione delle competenze);
5.2. Lautovalutazione: Il controllo dei processi interni: La valutazione dellofferta formativa e dei risultati ottenuti;
6. AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE
6.1. Finalità, ambiti e modalità organizzative: Finalità; Ambiti; Modalità organizzative
6.2. I corsi attivati nellanno scolastico 1998/99
6.3. I corsi attivati per lanno 1999/2000
7. GESTIONE DELLE RISORSE UMANE E VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONALITA
7.1 Lesperienza dellanno scolastico 1998/99 ( lo staff di supporto alla presidenza)
7.2. Lanno scolastico 1999/2000 e le figure obiettivo
Il PIANO DELLOFFERTA FORMATIVA
della Scuola Media Statale di Romagnano Sesia e della sezione staccata di Ghemme
A. Premessa: P.O.F. come strumento dinamico
Nel corso delle attività di questi primi mesi, durante le successive fasi di elaborazione del P.O.F., il Collegio Docenti ha maturato la consapevolezza che il Piano dellofferta formativa non potrà essere un documento rigido e immutabile nel tempo, andrà modificato ogni anno e costantemente aggiornato nel corso dellanno, sulla base della situazione e delle esperienze maturate, secondo il principio della ricerca- azione.
Sicuramente, se questa scuola sarà "verticalizzata", come ipotizzato dal piano di dimensionamento provinciale, il P.O.F. dovrà essere adeguato alle nuove condizioni e subirà ulteriori sostanziali modifiche nella prospettiva del riordino dei cicli.
La commissione di lavoro del Collegio ha redatto questo documento cercando di costruire uno strumento utile allorganizzazione del lavoro interno ma chiaro anche per leggere dallesterno la vita della scuola. Documento pensato per le famiglie ma anche da usarsi come riferimento per tutti gli insegnanti della scuola, in particolare per i nuovi colleghi che si devono confrontare con realtà scolastiche complesse dal punto di vista didattico - organizzativo, dopo lintroduzione dellautonomia.
Il P.O.F. è dunque uno strumento ulteriore per garantire la trasparenza nei rapporti con lutenza e una carta di identità dellistituto nei confronti delle istituzioni del territorio.
B. Caratteristiche del documento
Il P.O.F. Nasce dalla rielaborazione del progetto "Autonomia Pensante dellanno scolastico trascorso, primo anno di sperimentazione dellautonomia elaborazione della Carta dei Servizi e del P.E.I.
Le singole voci dellINDICE, capitoli, paragrafi e sotto paragrafi. sono "campi di possibilità e di progetto", in parte sviluppati nella presente stesura ed in parte da completare e aggiornare nel corso dellanno.
Gli ALLEGATI risultano essere occasioni dinamiche di conservazione della documentazione e spazi di confronto specifico intorno alle singole problematiche gestionali ed organizzative.
La presente copia è aggiornata al mese di novembre 1999.
1. CONDIZIONI GENERALI DI SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO SCOLASTICO
1.1. Contesto sociale, culturale, economico del territorio
1.1.1. Il territorio
Listituto è formato dalla sede centrale, di Romagnano e dalla sezione staccata di Ghemme.
Il bacino di utenza è costituito principalmente dagli abitanti del territorio dei comuni di Romagnano e di Ghemme ai quali si aggiungono Sizzano, Prato Sesia e in questi ultimi anni Cavallirio e Maggiora. Sono iscritti alla scuola inoltre alunni provenienti dai comuni di Grignasco, Gattinara.
Dal punto di vista delle comunicazioni si individua una direttrice principale, la strada statale Novara-Varallo che collega in direzione sud-nord Sizzano, Ghemme, Romagnano Prato Sesia.
Romagnano è collegata inoltre a Borgomanero e quindi al laghi, Orta e Maggiore e al Sempione attraverso la statale Biella- Arona.
La costruzione della autostrada Voltri - Sempione con lapertura del casello nel territorio comunale di Romagnano alla fine del 1988 ha dato nuovo impulso alla economia locale modificando anche lassetto urbanistico lungo la strada statale tra Ghemme e Romagnano con la costruzione di capannoni che ospitano attività legate allartigianato, al commercio e allindustria.
I collegamenti ferroviari non sono particolarmente efficienti, Romagnano tuttavia costituisce lo snodo di linee locali ; le direttrici principali sono la linea Novara - Varallo, perlopiù utilizzata da una utenza scolastica per raggiungere gli istituti superiori, e la linea che collega Romagnano e Borgomanero e Arona. ed a Santhià.
Sono presenti inoltre linee di autoservizi private che costituiscono una rete capillare di collegamento.
Il territorio servito dalla scuola copre una estensione di 6.957 ettari costituti per il 55% dai comuni di Romagnano e di Ghemme.
1.1.2.La popolazione
Esaminando la situazione territoriale già emerge che siamo in presenza di comuni di piccole dimensioni, se ne ha ulteriore conferma esaminando i dati forniti dalle amministrazioni comunali e relativi al censimento del 1991 riguardo la popolazione residente.
Ecco quanto risulta:
Comuni |
Numero abitanti |
Romagnano |
4.329 |
Ghemme |
3.816 |
Sizzano |
1.439 |
Prato |
1.922 |
Maggiora |
1.626 |
Cavallirio |
1.012 |
La densità di popolazione varia da comune a comune, mediamente è di 215 ab/Kmq, ed è più elevata per il comune di Romagnano.
I nuclei familiari sono prevalentemente di piccole dimensioni, variano da 1 a 3 unità, le famiglie con 4 componenti rappresentano circa il 17% del totale mentre le famiglie più numerose costituiscono una percentuale irrisoria. Lincremento demografico annuo medio, negli anni dai 1981 al 1991, presentava un indice negativo. Negli ultimi anni si è registrata una lieve controtendenza.
I giovani fino ai 24 anni costituiscono circa il 25% della popolazione, gli anziani oltre i 65 anni circa il 20%.
1.1.3. Lattività economica
Il sistema produttivo dei due principali comuni, fino a pochi anni or sono, ruotava attorno a poche grandi aziende (cartiera, pettinatura lane, tessitura, acetificio, distilleria ) che occupavano la maggior parte degli abitanti con continuità allinterno degli stessi nuclei familiari. La presenza del posto di lavoro entro il territorio comunale consentiva inoltre di mantenere il legame delle famiglie con il lavoro agricolo, che restava, quale seconda occupazione, una significativa fonte di reddito aggiuntivo.
Negli ultimi anni le imprese di maggiori dimensioni hanno mutato il loro assetto gestionale e produttivo, la cartiera è stata assorbita da una multinazionale, le altre ditte, in particolare la distilleria e la tessitura, hanno ampliato il loro raggio di azione a tutto il territorio nazionale e hanno rapporti commerciali significativi con il mercato estero.
Lintroduzione di una maggiore automazione nei processi produttivi ha generato una flessione dellofferta lavorativa . E comparso il fenomeno del pendolarismo e linstabilità della relazione con il lavoro ha favorito lo sviluppo di piccole e medie imprese legate allartigianato e al terziario. Gli addetti al settore agricolo sono notevolmente diminuiti anche a Ghemme nonostante la presenza di una agricoltura specializzata, la viticoltura, con la produzione dellomonimo vino a D.O.C.G.
1.1.4. Altre iniziative del territorio
Ognuno dei comuni che costituiscono il bacino di utenza della scuola è sede di scuola materna ed elementare.
A Romagnano sono presenti inoltre: il liceo Artistico Statale, e gli istituti privati Iviglia (Tecnico commerciale e professionale per il commercio), e Sacro Cuore ( elementare). Delle numerose associazioni presenti sul territorio, poche sono quelle che si occupano del tempo libero dei ragazzi.
ALLEGATO 1. ASSOCIAZIONI ATTIVE SUL TERRITORIO
Proprio in considerazione delle scarse opportunità di offerte di aggregazione per i giovani, il Comune di Ghemme, in collaborazione con il Servizio socio- assistenziale e di educativa territoriale e la scuola, che si è costituita parte attiva sia in fase di elaborazione sia in fase di realizzazione, sta attuando un progetto ai sensi della L.285/1997 ( Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per linfanzia e ladolescenza) denominato PROGETTO RAINBOW.
In ciascun comune sono inoltre presenti :
loratorio
la biblioteca comunale
strutture sportive
ALLEGATO 2. STRUTTURE PER I RAGAZZI PRESENTI SUL TERRITORIO
1.1.5. Rapporto tra situazione socio - economica del territorio e bisogni formativi
Dalla descrizione della situazione produttiva e dalla lettura dei dati forniti dalle amministrazioni comunali si può affermare che la qualità della vita è complessivamente soddisfacente: non sussistono problemi gravi legati alle condizioni strutturali delle abitazioni, nè a fenomeni di sovraffollamento o sotto utilizzo dei vani, il reddito familiare è generalmente adeguato ai bisogni nonostante il grado di istruzione sia medio- basso, laureati e diplomati rappresentano il 17% circa della popolazione totale.
Esistono tuttavia fattori che favoriscono situazioni di disagio e "sofferenza" per la fascia giovanile, ad esempio:
il cambiamento lento ma sostanziale nella configurazione del nucleo familiare entro il quale vanno mutando ruoli e funzioni, le donne rappresentano circa il 50 % degli occupati;
laumento sensibile dei casi di separazione e divorzio e, in misura minore,
un tasso di disoccupazione che si attesta intorno all8%
In conseguenza di questi fattori esistono situazioni familiari nelle quali i ragazzi non sempre sono adeguatamente seguiti dai genitori e si trovano a gestire spazi di autonomia eccessivi per la loro età trovando spesso riferimento solo nel gruppo dei pari.
Allinterno della scuola elementare e media il disagio si manifesta sostanzialmente con uno scarso successo scolastico, obiettivi cognitivi non pienamente raggiunti, e, in alcuni casi, difficoltà nei rapporti interpersonali con compagni e insegnanti. Non esiste invece il fenomeno dellabbandono.
1.2. Identità, struttura e servizi della scuola
1.2.1. Identità
La scuola è presente nelle due sedi in modo autonomo fin dall'istituzione della scuola media unica con la legge 1859/62. Fino all'anno scolastico 1994/95 le attuali sede centrale e sezione staccata erano due realtà autonome, in quellanno Ghemme divenne sezione staccata di Romagnano.
Dopo una iniziale fase di assestamento, non priva di difficoltà ma necessaria per integrare le diverse esperienze, negli ultimi anni il Collegio dei Docenti ha elaborato progetti comuni, che tuttavia permettono alle due sedi di conservare una propria fisionomia.
In particolare con la presentazione del progetto di sperimentazione dellautonomia le caratteristiche dellofferta formativa si sono sostanzialmente uniformate.
1.2.2. Struttura e servizi della scuola
Nelle due scuole esiste: un laboratorio multimediale, con connessione a Internet, un laboratorio audiovisivi e video, un laboratorio fotografico, aule speciali per Scienze, educazione musicale educazione artistica ed educazione tecnica, un aula di cucina
ALLEGATO 3: dotazione delle aule speciali ed aule di laboratorio
1.3. Regole e statuti della scuola
1.3.1. Carta dei Servizi
La carta dei servizi riassume l'insieme dei regolamenti, delle procedure, delle forme della partecipazione e della comunicazione, i percorsi decisionali e le modalità per la diffusione delle informazioni ivi comprese quelle relative al P.O.F.. L'aggiornamento ed adeguamento della Carta dei Servizi è fra i compiti affidati dal Collegio dei docenti alla Figure Obiettivo
ALLEGATO 4: Carta dei Servizi
1.3.2 Diffusione del P.O.F.
La diffusione dei diversi componenti del P.O.F. avviene:
illustrando attività e organizzazione del Piano nelle assemblee di classe per il rinnovo degli organi collegiali per la parte relativa a ciascuna classe interessata ( 27 ottobre 1999)
si procede
consegnando una sintesi del documento ad ogni famiglia entro i primi giorni di dicembre, all'atto della sottoscrizione del contratto formativo
( vedi cap. 5.1. VALUTAZIONE par. "Il Consiglio di Classe")
comunicando, sia verbalmente sia attraverso tale documento di sintesi, che il testo per intero del Piano dell'Offerta Formativa e la documentazione allegata sono depositati presso la sede e sono a disposizione delle famiglie
offrendo la disponibilità a fornire chiarimenti e spiegazioni da parte della Preside o di docenti appositamente delegati
( figure obiettivo vedere cap. 7. GESTIONE DELLE RISORSE UMANE)
aggiornando le pagine del sito web della scuola dedicate al P.O.F.
(http://corp.intercom.it/ghemme/) - web.tiscalinet.it/scuolaghemme
1.4. Strutture e servizi che gli enti mettono a disposizione della scuola
I comuni sede della scuola garantiscono il servizio di mensa.
Il comune di Romagnano assicura il servizio di trasporto per gli alunni residenti; gli alunni fuori sede fruiscono delle linee pubbliche di trasporto che garantiscono un servizio capillare.
Entrambe le sedi fruiscono del sevizio della biblioteca comunale con un orario di apertura privilegiato , così come vedono assicurata la connessione alla rete internet, il servizio di posta elettronica, nonché spazio nel sito web grazie all'intervento del comune di Ghemme.
1.5. Strutture e servizi della scuola messi a disposizione degli enti locali
Il supporto che la scuola fornisce riguarda la messa a disposizione sia dei locali (palestra, laboratorio di informatica ) sia di alcune attrezzature ( impianto audio, lavagna luminosa )
ALLEGATO 5: elenco delle attrezzature e strutture messe a disposizione degli enti e associazioni
1.6. Collegamenti e rapporti con il territorio e con lutenza
Considerate le caratteristiche del territorio costituito nella maggior parte da piccoli comuni, la scuola si propone di stimolare il più possibile la partecipazione dei ragazzi alle diverse attività che gli enti locali e le agenzie private propongono per potenziare da un lato il radicamento storico-culturale, dall'altro sviluppare l'educazione alla cittadinità.
L'attenzione che gli enti locali riservano alla scuola è la prova dell'apprezzamento e del riconoscimento di questa "presenza".
ALLEGATO 6: manifestazioni e collegamenti con il territorio
2. SCELTE CULTURALI E PERCORSI PER MIGLIORARE LOFFERTA FORMATIVA
2.1. Richieste/bisogni degli utenti e degli insegnanti
L'ampliamento, l'arricchimento e la diversificazione dell'offerta formativa della scuola tengono conto del polverizzarsi dei bisogni/desideri, della bassa offerta formativa, del bisogno di radicamento nel territorio e di apertura culturale/interculturale
Il Collegio Docenti, tenendo conto:
dellanalisi del contesto socio-economico
delle considerazioni avanzate dallUnione Industriale del Vercellese e della Valsesia. e dallUnione Artigiani durante gli incontri compresi nelle attività di orientamento,
delle rilevazioni attuate negli ultimi anni attraverso le osservazioni del Collegio Docenti,
degli interventi svolti e dai dati raccolti con lattuazione del progetto ai sensi della C. M. 257 lett. F/G
dellanalisi sociologica condotta dal Distretto Scolastico 49 e 50 sul Disagio giovanile nella scuola elementare, media di primo e di secondo grado,
ha sintetizzato una serie di richieste - bisogni degli alunni e delle rispettive famiglie, delle comunità e del territorio oltre che degli insegnanti componenti il Collegio stesso.
Eccone lelenco suddiviso per gruppi .
Gli alunni, che a causa della giovane età, spesso esprimono in modo inconsapevole o indiretto le proprie necessità chiedono di:
vivere serenamente la relazione con i docenti
socializzare con i compagni
essere "orientati ", nellaccezione più ampia del termine, cioè essere guidati e sostenuti nellaffrontare i compiti di crescita (soprattutto in presenza di situazioni familiari deboli )
sviluppare competenze di comunicazione ( anche per riuscire ad elaborare il proprio vissuto)
acquisire capacità logiche
poter vivere esperienze che valorizzino operatività e manualità
padroneggiare nuove tecnologie
Le famiglie chiedono che :
i figli abbiano una preparazione scolastica adeguata per affrontare con successo la scuola superiore
gli insegnanti sappiano motivare gli alunni rinnovando, se necessario, il modo di gestire la lezione
il tempo scuola sia adeguato alle esigenze degli orari di lavoro del nucleo familiare
lorganizzazione dei carichi di lavoro scolastici (compiti, lezioni) non sia troppo pesante per gli alunni e, di conseguenza, per le famiglie
Il territorio, inteso come realtà economica, in considerazione della molteplicità di tipologie produttive presenti e delle trasformazioni del mercato del lavoro chiede di formare giovani che abbiano:
una solida preparazione di base
una buona conoscenza delle lingue e degli strumenti informatici
capacità di lavorare in gruppo e di lavorare autonomamente
La comunità, intesa come rete delle relazioni umane, chiede alla scuola di:
contribuire a trasmettere "valori" attraverso leducazione alla cittadinità,
incrementare il senso di appartenenza al territorio con la conoscenza e la valorizzazione della storia e della cultura locale,
gestire, a completamento ed integrazione delle iniziative messe in atto dagli enti locali e dalle associazioni, interventi idonei ad esercitare unazione di prevenzione del disagio giovanile.
Gli insegnanti sentono lesigenza di creare condizioni che consentano loro di operare in modo più efficace :
migliorando la qualità delle relazioni in classe
incrementando il grado di raggiungimento degli obiettivi trasversali e disciplinari
disponendo di efficaci sistemi di registrazione dei dati su: situazioni in entrata, controlli periodici, valutazione dei percorsi
avendo le opportune occasioni organizzative per migliorare il proprio stile di insegnamento (Laboratori, flessibilità orarie, flessibilità dei gruppi classe)
sperimentando un assetto organizzativo che possa meglio attestare i percorsi di lavoro rendendo riproducibili le esperienze fatte
potendo lavorare in condizioni ottimali (rapporto numerico insegnanti - alunni; gruppi omogenei o eterogenei a seconda dellattività) per superare le difficoltà e valorizzare le eccellenze
Il P.O.F. di questo istituto, nato dal percorso di ricerca - azione di questi anni intende fornire una risposta adeguata a tale complesso di esigenze.
2.2. Finalità della scuola e obiettivi culturali-formativi generali
La scuola come finalità primaria si prone di qualificare la propria azione orientativa sviluppando nei ragazzi la capacità di misurarsi con se stessi, con la realtà, con i cambiamenti. Sviluppare, in ragione delle singole individualità, capacità di analisi e di uso dei linguaggi e degli strumenti della comunicazione, nell'ambito delle competenze disciplinari e delloperativizzazione dei saperi trasversali.
Il contesto culturale e gli utenti a cui si rivolge il nostro istituto, presentano caratteristiche proprie della società attuale, contraddistinta da crisi e contraddizioni profonde ma anche da significative aspettative di apertura verso le proposte di innovazione .
2.2.1. Le finalità primarie
Le finalità primarie di tutti gli interventi educativi articolate in chiave educativa e didattica sono pertanto:
Conoscenza di sé come Consapevolezza
Capacità di lettura/interpretazione della Realtà
Capacità di interazione con i cambiamenti
CONOSCENZA DI SÉ COME CONSAPEVOLEZZA:
di sé come individuo
delle proprie potenzialità;
delle personali modalità di apprendimento;
del proprio stile cognitivo;
dei propri interessi;
dellevolversi della propria individualità;
del ruolo che si vuole assumere nella società;
di eventuali disagi.
delle relazioni sociali
CAPACITA DI LETTURA/INTERPRETAZIONE DELLA REALTÀ
che richiede:
saperi di base utili per nuovi apprendimenti;
saperi che siano spendibili concretamente;
strumenti culturali sempre più raffinati ed operativi;
abilità linguistiche multimediali e multi direzionali;
abitudine alluso di nuove tecnologie;
confidenza con problematiche complesse.
CAPACITÀ DI INTERAZIONE CON I CAMBIAMENTI:
assumendosi responsabilità;
lavorando in équipe;
prendendo decisioni o seguendo indicazioni altrui;
sviluppando il senso critico;
modificando il proprio ruolo nella società;
utilizzando abilità creative;
esercitando la propria volontà per superare ostacoli;
modificando eventualmente modelli proposti;
adattando le proprie esigenze alle sollecitazioni ambientali.
La scuola, con il proprio Piano dellOfferta Formativa, intende:
formulare proposte in grado di ovviare alla vacuità di apprendimenti appena sfiorati, che, non interiorizzati, non si trasformano in reali competenze.
Intende quindi privilegiare la qualità rispetto alla quantità, usando al meglio il proprio tempo e puntando:
al recupero dei valori;
allo sviluppo del senso critico;
allo sviluppo della selezione di informazioni e offerte;
alluso adeguato degli strumenti multimediali.
Ponendo attenzione lattenzione
a tutti i linguaggi verbale - gestuale - dell'immagine - musicale - grafico/tecnico - tecnologico intesi quale occasione dellindividuo di relazionarsi con il mondo che lo circonda. Si ritiene inoltre fondamentale il possesso di alcuni contenuti irrinunciabili che siano fruibili al di fuori della scuola, investimento sicuro per il futuro.
2.2.2. Itinerari educazionali
Tale finalità generali trovano applicazione in un insieme specifico di obiettivi culturali formativi organizzati attorno ad altrettanti itinerari educazionali generali:
alla socializzazione
alla autonomia
alla comunicazione
alla operatività/manualità EDUCAZIONE
al pensiero critico
alla creatività
alla conoscenza di sé
all'Autovalutazione
EDUCAZIONE ALLA SOCIALIZZAZIONE:
intesa come sviluppo di capacità comportamentali ed intellettuali di collaborazione con i pari e gli adulti anche attraverso lassunzione di responsabilità
EDUCAZIONE ALLA AUTONOMIA:
intesa come processo guidato che renda il preadolescente consapevole dei processi di conoscenza (capacità di comprendere ed elaborare) e lo avvii allautonomia dellapprendimento avvicinandolo al principio delleducazione permanente.
EDUCAZIONE ALLA COMUNICAZIONE:
intesa come necessità di dotare gli allievi di competenze verbali e non verbali che li rendano capaci di decodificare e produrre messaggi nel rispetto delle forme e delle funzioni utilizzando le tecniche più opportune
EDUCAZIONE ALLA OPERATIVITAE MANUALITA:
intesa come percorso guidato che partendo da situazioni ludiche conduca alla capacità di comprensione di concetti di tecniche e tecnologie attraverso il saper fare.
EDUCAZIONE AL PENSIERO CRITICO ED ALLA CREATIVITA:
intesa come sviluppo di capacità logiche e di pianificazione per la soluzione di problemi nonché la lettura del "fatto" artistico ( letterario, pittorico, grafico, musicale) e creazione di opportunità per favorire esperienze di produzione
EDUCAZIONE ALLA CONOSCENZA DI SE ED ALLA AUTOVALUTAZIONE:
intesa come introduzione nel curricolo di momenti specifici dedicati allorientamento scolastico ed alla valorizzazione della potenzialità orientativa delle discipline sia per i contenuti specifici sia per le metodologie che da essi derivano, conoscenza degli obiettivi e dei criteri di valutazione e conseguente comprensione ed accettazione della valutazione disciplinare.
A partire dalle finalità e dagli obiettivi culturali - formativi sopra elencati, il Collegio ha elaborato ed approvato graduandoli per ogni classe:
gli obiettivi educativi in ordine al grado di maturazione affettivo- relazionale e allo sviluppo di strategie di apprendimento
ALLEGATO 7: Obiettivi di Istituto
gli obiettivi cognitivi in ordine ad abilità e conoscenze
ALLEGATO 8: Obiettivi di Istituto graduati per fasce di livello
Intende inoltre elaborare nel corrente anno criteri di valutazione generale da definire in termini di standard di istituto coerenti con finalità primarie e obiettivi culturali formativi. Si sta inoltre lavorando, con compiti affidati alle Figure Obiettivo ed allo Staff, per adeguare e rendere maggiormente coerenti gli strumenti di valutazione come finalità e obiettivi come formulati dal presente P.O.F.
2.3. Curricoli, opportunità educative e percorsi didattici
Alla costruzione dei curricoli di apprendimento al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi contribuiscono:
le discipline
i percorsi didattici che si organizzano intorno a quattro ambiti fondamentali
ambito della comunicazione e dei linguaggi
ambito della tecnologia e delle scienze
ambito delle radici culturali e storiche
ambito della persona e della società
ed inoltre:
le attività integrative
le attività opzionali
le attività per favorire esperienze di educazione permanente
2.3.1.Le discipline
Tutte le discipline, raggruppate in aree affini, sulla base di riflessioni e di elaborazioni successive legate allanalisi del "Documento dei Saggi sulle conoscenze fondamentali della formazione di base" e tenendo conto della realtà territoriale hanno definito:
conoscenze ( sapere) e competenze ( saper fare) degli alunni in termini di risultati attesi al termine di ogni anno
metodologie
tipologia di verifica
percentuale indicativa di tempo scuola dedicato al perseguimento di ciascun obiettivo.
ALLEGATO 9 : Schede di sintesi delle discipline
2.3.2 I percorsi didattici e gli ambiti
Le discipline perseguono il raggiungimento degli obiettivi specifici e generali anche attraverso percorsi didattici che tendono allattuazione della trasversalità dei saperi mediante lintegrazione di conoscenze e competenze privilegiando lorganizzazione laboratoriale delle attività e la metodologia della ricerca.
ambito della comunicazione e dei linguaggi
ambito delle tecnologie e delle scienze e storiche
ambito delle radici culturali
ambito della persona e della società
Ad ogni ambito sono collegati i singoli progetti/percorsi cui si collegano le singole attività (Es: Ambito della comunicazione e dei linguaggi: Progetti: Segno, suono, gesto e parola: Attività: Laboratorio fotografico, Laboratorio Video, Coro e orchestra della scuola )
Ogni attività è collegata poi alle singole discipline che costituiscono riferimento fondamentale di ogni progetto ed ambito.
ALLEGATO 10: grafo circolare degli ambiti, progetti, attività e discipline e tabella delle relazioni fra discipline ed ambiti e interpolazione ambiti/percorsi/discipline
Le esperienze maturate allinterno degli ambiti hanno portato anche alla sperimentazione di nuovi modelli organizzativi di alcuni insegnamenti curricolari
2.3.3. Le attività integrative
Le attività integrative sono costitutive del curricolo di formazione, non sono opzionali e sono soggette a valutazione, comprendono:
settimane intensive
visite e i viaggi di istruzione
studio di una lingua comunitaria aggiuntiva vedere PROGETTO LINGUE 2000
attività sportive
laboratori che costituiscono parte integrante del curricolo disciplinare e trasversale
partecipazione degli alunni alle manifestazioni civili e culturali (con opportuna preparazione) e la partecipazione alle varie occasioni offerte dal territorio (feste civili, religiose, carnevale, mostre e convegni)
2.3.4. Le attività opzionali
Le attività opzionali costituiscono la parte elettiva del curricolo, nella quale gli alunni e le famiglie possono esercitare
una libera scelta ad esempio:
la seconda o terza lingua straniera comunitaria
i laboratori opzionali (scelti sulla base delle preferenze espresse dagli alunni)
2.3.5. Le attività per favorire esperienze di educazione permanente
Rientrano nelleducazione permanente
per gli alunni :
attività disciplinari, trasversali ed integrative volte a stimolare la curiosità ad apprendere, ad individuare gli interessi e a sviluppare le attitudini a vivere esperienze che mettano in relazione scuola ed extra-scuola in coerenza con gli itinerari educazionali riportati più sopra.
per gli adulti:
attivando esperienze che vedano i genitori coinvolti insieme ai propri figli, in orario coltivando interessi comuni, favorendo il dialogo e la costruzione di un diverso rapporto interpersonale e una diversa relazione con la scuola
ALLEGATO 11: Elenco/prospetto delle diverse attività / progetti
2.4. Strategie per migliorare lofferta formativa
Per migliorare l'offerta formativa la scuola dispone attualmente delle seguenti strategie:
il lavoro per progetti e il forte impegno nella ricerca di fonti finanziarie che hanno consentito e che consentono di attribuire risorse in modo più significativo agli ambiti e agli obiettivi considerati prioritari, impegnandosi su tematiche che vengono proposte da enti/committenti diversi ( M.P.I., enti locali, associazioni culturali ) e mettendo i connessione diretta finalità generali e scelte didattico organizzative.
I progetti, elaborati da commissioni di lavoro interne al Collegio, sulla base della disponibilità e delle competenze professionali dei docenti che ne fanno parte, vengono sottoposti a valutazione da parte dell'ente proponenti.
A titolo esemplificativo, negli ultimi anni sono stati ottenuti fondi impiegati per introdurre innovazione e modificare la metodologia anche attraverso lacquisto di strumenti e ausili didattici con lelaborazione e lattuazione dei seguenti progetti:
maggio 1997, Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche del M.P.I. ( progetti 1 B)
maggio 1998, Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche M.P.I. ( progetto 1A)
settembre 1998, progetto di sperimentazione dellautonomia scolastica " Autonomia Pensante"
riconosciuto dal nucleo di supporto tecnico del Provveditorato progetto di particolare complessità
gennaio 1999, Educazione alla salute "Gustando si impara"
dalla.s.1995 con cadenza annuale Progetti di sperimentazione metodologica e didattica finalizzati allintegrazione scolastica degli alunni portatori di handicap
Progetti di attività legati allambiente svolti su richiesta di collaborazione degli enti locali
100 prodotti multimediali per la scuola ( prossimamente verrà comunicato se approvato o no)
ALLEGATO 12: Elenco dei progetti con finanziamento esterno
la formazione e laggiornamento dei componenti il Collegio e del personale ATA
(vedi capitolo 6 AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE)
le scelte didattico organizzative che competono al Collegio Docenti e che hanno permesso di attuare innovazioni recuperando risorse umane interne, valorizzare le competenze dei docenti sia in ambito disciplinare, sia in ambito laboratoriale
Sono inoltre stati elaborati entro il mese di novembre 1999:
progetto musica (C.M.198/ 99)
progetto Perseus
progetto lingue 2000 M.P.I. (C.M. 197/ 99)
3. AZIONI PER LA REALIZZAZIONE DEL SUCCESSO FORMATIVO
Linnalzamento del successo formativo rimane ambito di intervento implicito sotteso a tutto il P.O.F. e risulta attuato sia attraverso una maggiore individualizzazione dei curricoli e delle offerte, sia attraverso lattenzione alla costruzione di relazioni interpersonali positive. Tuttavia al proprio interno il P.O.F individua alcuni spazi specifici di realizzazione del successo formativo individuabili in:
3.1. progetti accoglienza, continuità, orientamento nell'ambito del progetto "Dispersione -Orientamento" che prevede lutilizzo di docenti ai sensi del D.I. 132/94 punti F e G art.3, e viene attuato nelle due sedi dall'anno scolastico 1995/1996
3.2 le attività di sostegno, recupero, promozione delle eccellenze condotte dagli insegnati di sostegno che operano come risorsa di Istituto in relazione stretta con l'insieme delle attività di ciascun consiglio di classe e dagli insegnati delle diverse discipline con modalità definite nel capitolo 4. SCELTE DIDATTICO ORGANIZZATIVE
ALLEGATO13: Programmazione e modalità di conduzione delle attività di Sostegno
3.3. il tutoring Come risorsa atta ad individualizzare gli interventi finalizzando risorse e sforzi intorno a singoli alunni, gruppi di alunni in fasi specifiche del lavoro didattico lungo l'anno.
3.4. gli interventi per la realizzazione dellelevamento dellobbligo, legati al lavoro di orientamento condotto in questa scuola dalla classe prima come attività di conoscenza di sé, del rapporto con gli altri ed infine come occasione di confronto delle scelte, attività aggiornata a partire dallo scorso anno in relazione all'elevamento dell'obbligo scolastico.
ALLEGATO 14: Attività per l'orientamento e la realizzazione
dell'elevamento dell'obbligo scolastico
4. SCELTE DIDATTICO-ORGANIZZATIVE
Il modello organizzativo che una scuola propone alla sua utenza potrebbe sembrare in prima analisi secondario rispetto al delicato rapporto insegnamento - apprendimento e poco influente sulla metodologia e sulla didattica. In realtà i due aspetti sono strettamente interdipendenti e spesso il modello orario e la sua concreta articolazione, strumento fondamentale dellorganizzazione di una scuola, possono essere più eloquenti delle enunciazioni degli obiettivi o delle indicazioni teoriche metodologiche e didattiche.
Elaborando il progetto di sperimentazione dellautonomia si era constata la rigidità dei modelli di scuola imposti, Tempo Normale e Tempo Prolungato, creavano disorientamento nelle famiglie e negli alunni generano difficoltà a volte nel raggiungimento degli obiettivi nella misura attesa. In relazione agli obiettivi attesi e risultati in particolare questa scuola, ha raccolto una serie di dati e documentazione grazie alle attività del docente utilizzato sul progetto "Dispersione -orientamento " ( D.I.132/94) quali ad esempio: comparazione di risultati per materie e classi parallele, rilevazione dati in uscita, indagine su successi/insuccessi ex alunni nel biennio post -obbligo.
Il Collegio Docenti pertanto nellutilizzare le possibilità offerte dallautonomia suggerite dalla nuova normativa
ha puntato in particolare a :
differenziare percorsi ed obiettivi,
introdurre loperatività reale in tutte le discipline,
personalizzare i curriculi,
attraverso una maggiore flessibilità dellorario che consenta:
articolazione flessibile dei gruppi classe
ore a scambio materia su materia o fra discipline affini
differenziazione delle tipologie di lezione
moduli di studio guidato
didattica modulare
settimane intensive
laboratori
4.1. Modello Orario
Il modello applicato prevede unità di lavoro di 50 minuti nella mattinata dal lunedì al venerdì, con rientri pomeridiani di due unità da 60 minuti, al fine di garantire 30 moduli alle classi a tempo normale e 36 a quelle a tempo prolungato al fine anche di offrire curricoli personalizzati attraverso una articolazione opzionale dei rientri pomeridiani, da definire, nel contratto formativo di ciascun alunno, in ragione dei desideri/bisogni.
Questa scelta di tempo- scuola risponde a precise esigenze dellutenza, che interpellata attraverso un questionario ha optato quasi allunanimità per questo modello.
Le flessibilità orarie dei docenti risultano completamente utilizzate (comprese quelle degli insegnanti di sostegno): ogni docente infatti svolge un numero di unità di lavoro settimanali corrispondenti alle 18 ore di servizio, attuando in qualche caso la gestione plurisettimanale dellorario, ivi comprese le sostituzioni e supplenze.
Le risorse "liberate" da tale modello organizzativo consentono
di intensificare l'insegnamento attraverso interventi individualizzati e su piccolo gruppo
di avviare progetti di partecipazione extra orario a manifestazioni, eventi avvenimenti
di realizzare settimane intensive di attività
Tale complesso di iniziative garantisce nel complesso il rispetto del monte ore annuo degli alunni.
In tal modo ogni docente recupera mediamente 3 unità di lavoro settimanali investite come risorse e tempi per tutte le attività di seguito descritte.
In questo modo la flessibilità oraria dei decenti permette una differenziazione ed una intensificazione degli interventi consentendo una organizzazione complessiva delle attività della scuola maggiormente legata ai bisogni didattico/educativi dei ragazzi come risulta dal quadro orario seguente.
Tempo Prolungato |
|
Lezione disciplinare frontale |
50% |
Lezione disciplinare non frontale |
15% |
Studio guidato |
15% |
Attività integrative obbligatorie |
10% |
Settimane intensive/apertura al territorio |
7% |
Interscuola |
3% |
Tempo Normale: |
|
Lezione disciplinare frontale |
75% |
Lezione disciplinare non frontale |
10% |
Studio guidato |
10% |
Settimane intensive/apertura al territorio |
5% |
ALLEGATO 15: prospetto orario delle due scuole
4.2. Modelli Organizzativi flessibili del tempo scuola
4.2.1. Articolazione flessibile dei gruppi classe
In tale ambito si attua la conduzione delle attività (spiegazioni, recupero, approfondimenti) a classi aperte in orizzontale per gruppi (di livello, di interesse ecc.) ed in verticale.
Per la formazione dei gruppi di livello si considerano normalmente tre fasce, recupero, consolidamento approfondimento che vengono formate tenendo conto dei seguenti criteri:
grado di acquisizione degli obiettivi disciplinari, globalmente o in riferimento a specifiche discipline
grado di acquisizione degli obiettivi educativi
ritmi e stili di apprendimento
acquisizione di competenze
vedi cap 5 VALUTAZIONE
Ogni alunno nel corso di ciascuna attività e dellintero anno scolastico potrà essere inserito in fasce di livello diverse a seconda della rilevazioni nelle diverse fasi della valutazione.
La prima fascia raccoglie gli alunni che devono recuperare contenuti, abilità, competenze non pienamente acquisite a causa del ritmo di apprendimento lento.
La seconda fascia comprende alunni che devono consolidare contenuti, abilità, competenze indispensabili al possesso consapevole delle conoscenze
La terza fascia è composta da alunni che possono e debbono approfondire contenuti e abilità, affinare competenze, e hanno ritmi di apprendimento più veloci.
4.2.2. Ore a scambio materia su materia o fra discipline affini;
Le prime prevedono la compresenza di insegnanti della stessa disciplina, per il consolidamento delle abilità e la valorizzazione delle eccellenze, permettendo di operare su piccoli gruppi in caso di necessità.
Le seconde prevedono attività laboratoriali con la presenza contemporanea di due insegnanti che consenta sempre di lavorare a piccoli gruppi trattando temi pluridisciplinari e interdisciplinari per contribuire al superamento effettivo della visione settoriale dei saperi.
4.2.3. Differenziazione delle tipologie di lezione
Alternare lezioni disciplinari frontali e non frontali, formare gruppi di apprendimento, favorire loperativizzazione delle discipline, incentivare in modo diffuso l'utilizzo dei supporti multimediali nella conduzione delle lezioni/attività, valorizzare le competenze professionali legate alle discipline ma anche alle esperienze nell'uso delle strutture laboratoriali.
Sono finalizzati allacquisizione di abilità trasversali: imparare a studiare, ad eseguire le consegne.
La loro attuazione si differenzia nelle tre classi in ragione dei diversi bisogni/necessità degli alunni:
classi prime: avvio allo studio, uso dei libri, diario, compiti organizzazione del tempo casa/scuola
classi seconde: messa in atto di abilità /conoscenze/competenze in attività diverse, anche non strettamente di studio (laboratoriali/operative) finalizzate a "consapevolizzare" i saperi/saper fare; attenzione particolare al saper essere
Classi terze: approfondimento di alcune conoscenze/abilità, preparazione di elaborati per lesame, sintesi di percorsi triennali.
Vengono attuati con la presenza, a rotazione, degli insegnanti di tutte le discipline quando sono finalizzati allo studio ed alla applicazione individuale e quando si strutturano appositi percorsi o attività volte sia al recupero sia allapprofondimento e alla valorizzazione delle eccellenze.
Da questanno con limpiego del lettore di madrelingua verranno svolte atttività di approfondimento della lingua straniera (PROGETTO LINGUE 2000)
4.2.5. Didattica modulare
4.2.5.1 MATEMATICA
formazione dei gruppi
suddivisione degli alunni delle classi parallele in 3 gruppi omogenei per livello di apprendimento e stili cognitivi, rotazione settimanale dei gruppi. E importante segnalare che lappartenenza ai diversi livelli non è rigidamente predeterminata, sulla base delle verifiche al termine del modulo di lavoro ogni alunno potrà passare dal terzo al primo livello o viceversa;
articolazione dellorario
1 ora settimanale curricolare di tipo frontale (spiegazioni di carattere generale) rapporto 1 insegnante / intero gruppo classe
3 ore settimanali curricolari di tipo modulare rapporto 3 insegnanti / 2 classi ( una delle ore per il gruppo con maggiori potenzialità è dedicata allapprofondimento);
valorizzazione delle competenze degli insegnanti
I gruppi di approfondimento sono sempre affidati allinsegnante che per quel segmento di lavoro possiede, per la sua formazione, le maggiori competenze;
verifiche
Sono predisposte dallinsegnante di classe sulla base di quanto svolto effettivamente dal gruppo, concordate con le colleghe, proposte al termine del lavoro del gruppo di livello, indipendentemente dagli altri gruppi;
valutazione degli alunni
per la valutazione resta responsabile il docente titolare sulla classe
programmazione
richiede riunioni periodiche a scadenza mensile e brevi incontri settimanali che consentono di regolare lazione didattica, a seguito del confronto per il controllo del processo di insegnamento/apprendimento.
4.2.5.2. SCIENZE
formazione dei gruppi
gruppi fissi di alunni misti non omogenei
articolazione dellorario
1 ora settimanale curricolare di tipo modulare rapporto 3 insegnanti / 2 classi per il percorso disciplinare;
1 ora settimanale curricolare di compresenza rapporto 3 insegnanti / 2 classi per leducazione ambientale;
utilizzo costante del laboratorio;
verifiche
predisposte dallinsegnante che conduce il gruppo, indipendentemente dalla titolarità
valutazione
linsegnante che conduce il gruppo è responsabile anche della valutazione indipendentemente dalla titolarità sulla classe
programmazione
richiede riunioni periodiche a scadenza mensile e brevi incontri settimanali che consentono di regolare lazione didattica, a seguito del confronto per il controllo del processo di insegnamento/apprendimento.
4.2.5.3 EDUCAZIONE ARTISTICA/MUSICALE
formazione dei gruppi
gruppi fissi di alunni per livelli/abilità/interessi
articolazione dellorario
Primo quadrimestre:
classi seconde, (nel primo quadrimestre in ragione del bisogno di consolidare una serie di abilità/competenze fondamentali presentate ma non completamente acquisite nel corso della classe prima) utilizzando le due ore di Educazione Musicale e le due ore di Educazione Artistica, dividendo la classe, lavorando in piccoli gruppi che svolgono attività differenziate in ragione dei diversi livelli di abilità. Conduce il gruppo sempre linsegnate della disciplina
Secondo quadrimestre:
la stessa cosa sulle classi prime che, costruito il gruppo classe nel primo quadrimestre e definito un quadro comune di competenze di base, iniziano un percorso di sviluppo delle abilità anche differenziando offerte/richieste
verifiche/valutazione
predisposte dallinsegnante della disciplina
4.2.6. Settimane intensive
Dedicate a tematiche/progetti specifici, come indicato dal Ministero (ambiente, beni culturali, sicurezza, educazione alla salute, sport .) o su iniziativa autonoma della scuola.
Ogni "settimana" viene programmata prevedendo attività intensive sulla tematica con modifiche allorario settimanale delle lezioni. Le attività possono essere comuni a tutte le classi o coinvolgere in modo differente a seconda delle esperienze e del curricolo già percorso dagli alunni .
In alcuni casi cè stato il coinvolgimento delle famiglie e degli Enti Locali
4.2.7 Laboratori
Per semplificare possiamo dire che possono essere sostanzialmente di due tipi:
disciplinari o interdisciplinari, comunque parte integrante del curricolo formativo a cui partecipa la classe intera o gruppi di alunni scelti dallinsegnante in ragione di specifiche esigenze didattiche o educative
opzionali, quelli sui quali alunni e famiglie possono esercitare la scelta in base ad interessi specifici e che integrano comunque il curricolo ad esempio: lo studio della lingua comunitaria aggiuntiva e i laboratori del venerdì pomeriggio. In questo ultimo caso si tratta di laboratori aperti in orizzontale e in verticale.
Per lanno scolastico in corso :
Romagnano: chitarra, cucina, atletica, nuoto, videocamera, falegnameria, giornalino;
Ghemme: bricolage, fotografia, murales, nuoto, scacchi, coro - orchestra.
5. VALUTAZIONE
Per questo Collegio Docenti la valutazione attiene principalmente due ambiti:
La valutazione degli alunni, per la quale si espliciteranno modalità, criteri, tempi, strumenti, organi preposti alla valutazione stessa
L'autovalutazione, come controllo e monitoraggio dei processi interni, valutazione dell'offerta e dei risultati ottenuti per la quale si elencheranno modalità strumenti, tempi e organi preposti alla valutazione stessa
5.1. La valutazione degli alunni
5.1.1. Premessa
Il collegio docenti, consapevole delle molteplici variabili che interagiscono nel determinare i successi o gli insuccessi del processo di insegnamento- apprendimento, non tutte controllabili dalla scuola, ritiene comunque che la valutazione degli apprendimenti non sia solo un obbligo istituzionale con valore certificativo, ma sia una fase necessaria e importante della professionalità docente.
La valutazione è indispensabile:
agli insegnanti:
per pianificare i curricoli determinando la scelta dei contenuti, delle metodologie, della scansione temporale delle proposte didattiche che devono adeguarsi alle situazioni,
per monitorare i processi,
per apportare gli eventuali e necessari correttivi alla pianificazione dei curricoli
agli alunni:
per la forte valenza orientativa ed autovalutativa
alle famiglie:
per conoscere la situazione scolastica del figlio sotto il profilo evolutivo e cognitivo
per collaborare con la scuola nel compito educativo da entrambi condiviso con ruoli diversi.
Come diffusamente spiegato nel capitolo SCELTE DIDATTICO-ORGANIZZATIVE il P.O.F. prevede lutilizzo dellarticolazione flessibile dei gruppi classe e della didattica modulare, questo concretamente si traduce :
nel rompere, in alcune fasi, lunità - classe per lavorare con gruppi omogenei per difficoltà/abilità di apprendimento o per interessi/bisogni ma dinamici nel tempo;
nel far interagire insegnanti di classi parallele con alunni di classi diverse dalla propria
perciò particolare attenzione andrà posta alla:
valutazione in ingresso o diagnostica dellintero gruppo classe
per formare adeguati gruppi di livello dal punto di vista degli apprendimenti ma anche
per conoscere gli stili cognitivi e relazionali e di conseguenza operare scelte metodologiche adeguate.
valutazione finale
per consentire il passaggio degli alunni a moduli di apprendimento successivi.
5.1.2. Organi preposti
5.1.2.1. Il collegio Docenti
sulla base della programmazione di Istituto ha scelto di suddividere l'anno scolastico quadrimestri, a loro volta divisi in due tappe valutative con comunicazione alle famiglie
ha predisposto, attraverso la propria commissione valutazione, gli obiettivi educativi e cognitivi di istituto, nonché le ipotesi dei criteri di valutazione
ha predisposto, attraverso il confronto degli insegnanti per aree disciplinari, schede riassuntive per ciascuna disciplina e ciascuna classe relativamente a saperi, competenze, metodologie, strumenti di verifica, indicazione di massima dei tempi dedicati ad ogni attività ha indicato i quattro ambiti fondamentali di appartenenza delle diverse discipline e i possibili percorsi educativi ad integrazione del curricolo
5.1.2.2. I Consigli di classe,
tenendo conto delle indicazioni e degli strumenti predisposti dal Collegio:
nel periodo settembre-ottobre, raccolgono dati sulla situazione di partenza degli alunni in entrata ( classi prime) attraverso gli strumenti predisposti dalla commissione continuità - orientamento, il confronto con gli insegnanti elementari, lincontro con le famiglie
ALLEGATO 16: SCHEDA PER IL PASSAGGIO DELLE INFORMAZIONI
individuano nella prima seduta, generalmente ad ottobre, gli obiettivi educativi e cognitivi da perseguire per ogni classe scegliendoli nel repertorio di istituto ( allegato 2) in base alle caratteristiche e ai bisogni di ciascuna.
Approvano le tipologie di strumenti da adottare per la rilevazione di tali obiettivi, sia a livello di consiglio di classe che a livello personale
ALLEGATO 17: SCHEDA RIASSUNTIVA DEL CONSIGLIO DI CLASSE
ALLEGATO 18 : SCHEDA RIASSUNTIVA PER LINSEGNANTE
Individuano e progettano le attività più idonee al conseguimento degli obiettivi nel rispetto dei programmi di insegnamento ministeriali, della programmazione di istituto e delle caratteristiche della classe ( vedere capitolo SCELTE CULTURALI E PERCORSI PER MIGLIORARE LOFFERTA FORMATIVA).
Stilano il contratto formativo per ciascun allievo da proporre a famiglia ed alunno entro la prima settimana di dicembre
ALLEGATO 19: CONTRATTO FORMATIVO
Aggiornano, nelle sedute successive, le rilevazioni e le osservazioni su ciascun alunno modificando se necessario le strategie di intervento
Nelle sedute di scrutinio (chiusura quadrimestre), sulla base degli strumenti citati, delle osservazioni verbalizzate, delle valutazioni disciplinari, compilano il giudizio globale della scheda di valutazione ministeriale. A chiusura dellanno scolastico decidono lammissione degli alunni alla classe successiva.
Tutti gli strumenti citati e allegati sono parte integrante dei verbali del Consiglio di classe e del registro personale degli insegnanti.
5.1.2.3. Gli insegnanti
Sulla base dei programmi ministeriali, della programmazione di istituto, degli obiettivi del Consiglio di classe, degli obiettivi concordati per aree, della caratteristiche degli alunni:
redigono la propria programmazione annuale, ( allegata al registro dei verbali)
predispongono le prove di ingresso disciplinari se possibile per classi parallele ( entro ottobre)
predispongono e somministrano le verifiche se possibile per classi parallele per poter comparare i risultati
valutano gli apprendimenti disciplinari (nei casi di sperimentazione di didattica modulare con decisione del Consiglio di Classe la valutazione può essere affidata, per alcune unità di lavoro, ad un collega della stessa disciplina non titolare di classe)
Le tipologie di verifica sono legate alla programmazione e alle specificità disciplinari, nonché alle scelte dellinsegnante
5.1.3. Questioni aperte: la valutazione delle competenze
Dalla rilevazione e analisi dei dati in uscita relativi agli esami di licenza, dalle osservazioni e riflessioni del gruppo IRRSAE di monitoraggio dellautonomia proposte durante i tre incontri avvenuti nella.s.1998/99, è emerso che lattuale sistema di valutazione e gli strumenti imposti a livello nazionale sono strutturati per rilevare il "sapere" e in parte il "saper fare" disciplinare, non riescono invece a fare emergere le "competenze" acquisite.
Queste osservazioni e riflessioni sono state riprese allinterno del corso di formazione avviato questanno dalla nostra scuola in forma consorziata con altre due scuole medie
( vedere cap. AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE)
La valutazione delle competenze rimane pertanto un problema aperto e come tale oggetto di riflessione, motivo di formazione e aggiornamento nonché di ricerca progettuale.
5.2. Lautovalutazione ovvero la scuola valuta se stessa
Nell'ottica del miglioramento della qualità del servizio e avendo scelto quale area forte di qualità il rapporto insegnamento/apprendimento, il Collegio ha cercato e cerca strumenti che gli permettano di condurre riflessioni sulla qualità degli insegnamenti e sull'adeguatezza degli interventi educativi in relazione alle finalità e ai bisogni individuati.
Le finalità sono:
valorizzare i punti di forza,
circoscrivere e intervenire con correttivi sui punti di debolezza del proprio operato.
5.2.1. Il controllo dei processi interni
Durante lanno scolastico 1998/99 la scuola aveva aderito ad una iniziativa del gruppo NOVE dellOPPI attraverso la somministrazione a tutti i suoi membri di un questionario sulla qualità della lezione, la tabulazione dei dati è disponibile presso listituto ed è stata discussa in una apposita seduta del Collegio dei Docenti.
Il Collegio dei docenti ha inoltre dedicato alcune sedute alla valutazione complessiva del progetto autonomia individuandone aspetti positivi e negativi
Le osservazioni emerse sono state utilizzate nella progettazione delle attività di questo anno scolastico.
5.2.2. La valutazione dellofferta formativa e dei risultati ottenuti
Spetta sempre al Collegio Docenti e al Consiglio di Istituto, misurare:
lefficacia per lutenza delle proposte didattiche e delle metodologie adottate,
lefficienza dellorganizzazione complessiva della didattica.
Riguardo le scelte didattico organizzative attuate vi è stato un ritorno significativo e positivo da parte dellutenza coinvolta con modalità diverse:
un questionario;
incontri con le famiglie avvenuti in diverse;
confronto nei Consigli di Classe con i rappresentati dei Genitori .
Nel corrente anno scolastico si sono inoltre iscritti alla nostra scuola alunni provenienti da comuni che normalmente non costituivano tradizionale bacino di utenza .
5.2.3 Strumenti e documentazione
Una organizzazione scolastica flessibile come quella adottata dalla nostra scuola impone controlli costanti dei processi di apprendimento degli alunni ma anche delle attività e dei progetti, si di quelli disciplinari che di quelli diversamente connessi agli "ambiti di intervento" definiti più sopra. Per questo, come si dirà più avanti, il Collegio ha deciso di assegnare alle due "Funzioni obiettivo" compiti di coordinamento centrati in particolare al controllo delle coerenze didattiche e progettuali complessive. Le singole funzioni obiettivo, allinterno delle attività dello Staff definiscono periodicamente i propri compiti ed attività che al momento attuale sono:
Incrocio delle tabelle delle discipline
tabelle dei progetti
schede personali degli alunni per il controllo incrociato di attività/apprendimenti
questionario alunni/insegnati/genitori sul gradimento della offerta formativa
Questionario agli alunni delle classi quinte in entrata
tenuta sotto controllo/incrocio di Finalità/obiettivi/attività
6. AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE
Laggiornamento e la formazione sono state citate, in questo P.O.F., al primo posto tra le strategie di cui il Collegio Docenti dispone per migliorare lofferta educativa.
Negli anni precedenti, il Collegio ha progettato e realizzato iniziative autonome o consorziate di aggiornamento a cui ha sempre partecipato un numero congruo di docenti. Naturalmente a queste si aggiungevano le partecipazioni a corsi esterni proposti da diversi enti e/o organizzazioni culturali.
Con lanno scolastico 1998/99 e la sperimentazione dellautonomia il Collegio ha stabilito sia le finalità cui devono rispondere aggiornamento e formazione, sia gli ambiti di contenuto prioritari.
ALLEGATO 20: ELENCO CORSI DI AGGIRONAMENTO E RIMANDI
6.1. Finalità, ambiti e modalità organizzative
6.1.1. Finalità
Promozione della cultura dellinnovazione e sostegno ai progetti di sperimentazione
Arricchimento professionale e approfondimento dei contenuti dellinsegnamento ( saperi essenziali, costruzione del curricolo, trasversalità)
Valorizzazione della collegialità
6.1.2. Ambiti
Focalizzazione sullarea delle relazioni
Modelli organizzativi e mappe delle competenze
Conoscenza e uso delle nuove tecnologie
6.1.3. Modalità di organizzazione
La metodologia adottata dal Collegio prevede in genere la delega della partecipazione ad un gruppo di insegnati che si impegnano poi a gestire momenti di ricaduta interni all'istituto.
6.2. Corsi attivati nellanno scolastico 1998/99
Corso di secondo livello legato al Progetto Multimedialità denominato" Corso Mallory" e realizzato in forma consorziata con la scuola media di Borgomanero e con il Circolo didattico di Borgomanero. Il corso è stato in parte dedicato alla progettazione ed organizzazione delle attività scolastiche in rapporto a contesti didattici multimediali, flessibili e rinnovati e alluso di SW per la costruzione di Ipertesti.
6.3. Corsi attivati per lanno scolastico 1999/2000
Intervento formativo collegato con il progetto autonomia, realizzato in forma consorziata con le scuole medie di Oleggio e Galliate. Per il nostro istituto è prevista la partecipazione di docenti del collegio con particolare attenzione per le Figure Obiettivo e lo Staff.
7. GESTIONE DELLE RISORSE UMANE E VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONALITA
7.1. Lesperienza dellanno scolastico 1998/99
Nellanno scolastico 1998/99 con lattuazione del progetto di sperimentazione dellautonomia
era parso evidente che gli elementi di flessibilità e di innovazione introdotti avrebbero reso più complesso il controllo dei processi. Si era sperimentata quindi una struttura gestionale e organizzativa che, tenendo conto anche del disegno di legge di riforma degli organi collegiali a livello di istituto, aveva previsto:
una maggior valorizzazione della funzione dei coordinatori di classe, scelti all'interno di ogni consiglio, con nomina della Preside, con l'assegnazione di compiti e deleghe specifiche, in ordine alla raccolta, alla tenuta e messa a disposizione dei dati relativi a tutta la "vita" della classe.
la costituzione di uno staff per rendere più efficace la gestione degli aspetti relativi allutilizzo del personale, allorganizzazione e alla didattica che fosse di supporto alla presidenza; questo staff era così formato:
collaboratore vicario del preside, con funzione di supporto alle decisioni in ordine agli
aspetti di ordinaria amministrazione e di collegamento con i coordinatori dei consigli di classe della sede
- secondo collaboratore del preside con le stesse funzioni del primo per la sezione staccata della quale era anche il responsabile;
- due referenti, uno per sede, con la funzione di curare gli aspetti relativi all'orario, alla gestione dei laboratori, all'intersecarsi delle attività e i rapporti con i docenti "nuovi", ai fini del loro inserimento nelle attività della scuola;
un referente per gli aspetti didattici, con la funzione di rapporto collegamento e interrelazione con i gruppi di disciplina/area ai fini della raccolta delle necessarie indicazioni per la predisposizione di tutti gli strumenti di valutazione delle attività didattiche ed educative;
un referente del progetto DI.OR. ( Dispersione- Orientamento ai sensi della C.M.257 lett. F/G) con la funzione di predisporre strumenti e tabulare dati relativamente alla valutazione degli alunni e alla autovalutazione del Collegio, nonché per avviare una raccolta ragionata degli strumenti di lavoro e delle esperienze significative elaborate dalla scuola negli ultimi anni.
- responsabile amministrativo dell'Istituto, come referente per gli aspetti gestionali amministrativi.
Le riunioni di staff non avvenivano secondo una periodicità prefissata, ma flessibilmente, in relazione alle esigenze verificate.
7.2. Lanno scolastico 1999/2000 e la determinazione delle figure obiettivo
Lesperienza gestionale prima descritta è risultata molto utile allinizio di questo anno scolastico quando nelle prime sedute di Collegio ci si è confrontati sulle "Figure Obiettivo" previste allart.37 del C.C.N. integrativo del 3/8/ 1999.
Il Collegio ha così nominato una commissione che sulla base della normativa di riferimento, dei bisogni dellistituto e dellesperienza dellanno precedente :
ha definito le due figure obiettivo da attribuire, precisamente quella di coordinatore didattico e quella di coordinatore delle attività di piano,
ha indicato per ciascuna i ruoli fondamentali,
ha ipotizzato le competenze da indicare per aspirare a ricoprire lincarico
ha indicato i termini di presentazione delle domande
Il Collegio Docenti nella seduta del 29/10/99 ha così designato:
come collaboratore vicario la prof. Renolfi Raffaella
come responsabile della sezione staccata per la parte organizzativa la prof. Cottura Daniela
funzione di coordinatore delle attività di piano il prof. Lovatto Alberto
funzione di coordinatore didattico la prof. Fagnani MariaPatrizia
Dai lavori della commissione e dal dibattito interno al Collegio è tuttavia emerso che, vista la complessità dei compiti attribuiti, in modo particolare alle funzioni obiettivo, sarà indispensabile la costituzione di una rete di collaboratori.
Durante il Collegio si sono raccolte le seguenti disponibilità:
collaboratore per la didattica nellambito continuità - orientamento e documentazione dei processi la prof. Fortina Piera (utilizzata su progetto ai sensi della C.M. 257 /94 art.3 D.I.132 lett. F/G)
collaboratore organizzativo per la sezione visite e viaggi di istruzione prof. Iviglia Fabrizio
collaboratori organizzativi per la gestione dei laboratori di informatica :
-a Romagnano prof. Fornara Maura e Renolfi Raffaella
-a Ghemme prof. Lovatto Alberto e Gabellieri Mino
referenti per la Protezione Civile:
-a Romagnano prof. Didò Norberto
-a Ghemme prof. Gabellieri Mino
collaboratore organizzativo per la gestione della biblioteca
-a Romagnano prof. Ferrari Barbara
La preside
Professoressa
Albertina Motta