La classe III B presenta:

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Nel XVI secolo la chiesa di San Fabiano era semplicemente una cappella votiva situata fuori dal paese, sulla strada che porta a Cavaglio.

La facciata, sormontata da un campaniletto, è di uno stile architettonico in uso dal 1600 al 1800.

Come risulta dalle descrizioni ricavate dalle  visite episcopali compiute a partire dal 1500, la cappella votiva si presentava con tetto di tegole a vista, senza l’altare e con la parte frontale affrescata, con una cisterna per l’acqua nel mezzo.
In essa non si celebrava, ma si teneva solamente la processione delle rogazioni per propiziare il buon esito delle semine e dei raccolti.

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La chiesa è a una sola navata del tipo a volta, con pilastri di sostegno intermedi.

Nel costruire la chiesa si incorporarono le parti murarie della vecchia cappella, tanto che nella nuova struttura si può notare la sagoma del muro antico e la conservazione dell’affresco originale.

La vecchia cappella viene ricordata fino al 1675: infatti nella visita pastorale compiuta da monsignor Visconti  il  giorno 22 aprile 1698  viene  già menzionata  l’attuale  chiesa edificata dalla comunità di Ghemme tra il 1680 e il 1690.

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L'affresco dipinto all'interno della cappella rappresenta un momento particolare della crocifissione di Cristo e Santi del tardo ‘ 400.

Alla destra di San Giovanni è raffigurato San Fabiano papa con casola   rossa simbolo del martirio e pallio, segno della sua dignità.

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Alla sinistra della Madonna, c'è S. Cristoforo con Bambino sulle spalle che tiene un cartiglio con scritta a caratteri gotici "Ego sum lux mundi.
Via, veritas et vita ".
Io sono la luce del mondo. La via, la verità e la vita.
Molto significativi sono i tratti che si   possono notare sul corpo di Cristo; infatti sono messe in evidenza le costole e sul viso si possono leggere la sofferenza e la tristezza.

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Il tema di questa cappella è uno dei più diffusi del ‘400 mentre i Santi San Cristoforo e San Fabiano appartengono  alla  schiera  dei   santi   Ausiliatori allora molto invocati.

 

Nel 1904 un "dilettante" (come egli stesso si firma), un certo Groppetti di Romentino, organista, dipinse su un grezzo intonaco fatto sul luogo del crocifisso, una nuova stereotipata figura di San Fabiano e furono allora coperti con una mano di calce i restanti personaggi dell’affresco quattrocentesco.

 

 

 

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Dall’inizio del secolo fino al dopoguerra 1940-1945 la chiesa era molto trascurata e solo negli anni 80 è stata restaurata dai fedeli, apportando modifiche alle strutture murarie e al tetto.

Nel 1988 l’apposito comitato dispose l’inizio del restauro dell’affresco togliendo l’effigie del San Fabiano del Groppetti e ritoccando le parti rovinate dell’affresco.

A.S. 1998/99   Compresenza: 
Lettere Prof. S. Zaninetti;  Ed. Tecnica Prof. M. Ambrosoli;  Ed. Artistica Prof. M. Gabellieri

© 1999 - S.M.S. "M.Crespi" Ghemme (No) .    This website was created & designed by Prof. Marco Ambrosoli










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