SA BARDUNFULA

Nome del gioco: Sa bardunfula

Abilità richiesta: Concentrazione, manualità, destrezza

Dove si gioca: Sia in casa che all’aperto purché il pavimento sia piano, liscio, privo di ostacoli e

sufficientemente esteso

Numero dei partecipanti: Almeno due

Età dei partecipanti Oltre i 5 anni

Sesso dei giocatori Sia femminile che maschile

Strumento o giocattolo: Per giocare occorre "sa bardunfula". Questo giocattolo si costruisce con un pezzo di legno al quale si dà la forma di un cono con l’estremità superiore larga e tondeggiante. La base de "sa bardunfula ha una scanalatura con una punta in ferro all’estremità; partendo dalla punta di ferro, lungo la scanalatura, si avvolge sa bardunfula con un pezzo di spago.

Descrizione del gioco: Si traccia un cerchio sul pavimento e, dopo aver avvolto "sa bardunfula " con lo spago, ogni giocatore lancia sa bardunfula tenendo una estremità dello spago e liberando nel contempo sa bardunfula in modo che questa giri su se stessa

Regole del gioco: Vince il giocatore che riesce a far ruotare sa bardunfula più a lungo senza farla uscire dal cerchio.

Durata: Il gioco dura finché i giocatori non si stancano

Varianti Si rilevano diversità nel lancio de sa "bardunfula": il lancio de sa bardunfula effettuato dai maschi è perpendicolare al pavimento, mentre quello delle femmine è obliquo.

 

 

 

Sa bardunfula

A prima , e imoi puru, totus is piciocheddus teniant una bardunfula e nci passant su tempus in donnia dia de s’annu. Sa bardunfula fut unu giogu apreziau de totus is piciocheddus mascus e feminas. Sa bardunfula dda faiat su maistu de linna cun d’unu tancu de linna tostada: ddi donat sa forma de unu "Cono" cun sa parti de pizzus tunda e lada e sa parti de asuta chi finiat cun d’una punta de ferru. A ingiriu fuat trobia cun d’unu tancu de funi.

Po giogai tocat a fai po primu unu circu in terra, agoa totus is piciocheddus pigant sa bardunfula insoru e dda scudint facias a su circu e dda fain girai. Bincit su piciocheddu chi tenit sa bardunfula chi si frimat a urtima. Sa bardunfula chi bincit pinzolat is atras.

 

 

 

 

 

 

 

 

Apustis chi si fait su circu in terra, s’ingiriat sa bardunfula cun su spagu

 

 

 

 

Donnia giogadori scudit a terra sa bardunfula cosa sua e apoderat in manus su spagu

Bincit sa bardunfula chi si frimat a urtima

 

 

 

Culu o punta

Nome del gioco: Culu o punta

Abilità richiesta: Intuito, fortuna

Strumento o giocattolo: Un pugno di fave secche

Dove si gioca: Dovunque: sia dentro casa che all’esterno e in strada.

Numero dei partecipanti: Almeno due

Sesso dei giocatori: Maschile o femminile

Età dei giocatori: Dai 4 ai 10 anni

Descrizione del gioco: Ogni giocatore mette in tasca un numero uguale di fave. Il primo giocatore infila una mano in tasca e sulla mano chiusa a pugno tiene stretta una fava. Rivolgendosi all’altro giocatore pronuncia la seguente formula:"Culu o punta?" L’avversario risponde o"Punta" oppure "Culu". Se l’avversario indovina la posizione della fava all’interno del pugno, prende la fava dell’avversario e la mette in tasca. Se sbaglia perde una delle sue fave

Regole del gioco: Non si deve barare cambiando la posizione della fava all’interno del pugno.

Durata: Il gioco dura sintanto che un giocatore non si impadronisce di tutte le fave.

Varianti : Nessuna

Notizie e curiosità: Era il gioco più praticato perché era possibile attuarlo in tutte le condizioni.

 

 

Culu o punta

Po giogai a "Culu o punta " tocat a essi assumancu in dus giogadoris e a tenni una busciaca prena de fai peromini. Su chi incumenzat su giogu si ponit sa manu in busciaca e serrat a intru de su punnigosu una fai apumpiendi-dda o cun sa punta o cun su "culu" in s’oru de su didu mannu.

Su giogadori chi portat sa fai domandat a s’atru:-Culu o punta?

Su cumpangiu depit inzertai comenti est posta sa fai aintru de su punnigosu e arrespundit o "Culu" o "Punta". Chi inzertat ndi pigat sa fai. Bincit su piciocheddu chi ndi scoat totus sa fai a is atrus.

 

 

 

 

Chi su su giogadori at arrespustu: "Culu" at inzertau e ndi pigat sa fai a su cumpangiu.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAVALLERI IN PORTA

Nome del gioco: Cavalleri in porta

Abilità richiesta: Intuito e azzardo

Dove si gioca: Ovunque

Numero dei partecipanti: Due o più di due

Sesso: Maschile e femminile

Età: Da 6 a 10 anni

Strumento o giocattolo: Monete o fave secche

Descrizione del gioco: Un giocatore tiene tra le due mani congiunte una certa quantità di monete e, mentre le agita chiede :"Cavalleri in porta?" uno del gruppo risponde " Fai-mì intrai" . " In cantu ? risponde il primo . Il secondo giocatore dice il numero delle monete che pensa siano nella mano del primo giocatore.

Regole del gioco: Non si deve guardare quando il primo giocatore nasconde le monete. Vince chi indovina il numero delle fave e si prende tutto ciò che ha in mano il primo giocatore. Se non indovina deve pagare tante fave quanto è la differenza tra il numero detto e il numero delle fave in mano al primo giocatore.

Durata: Il gioco dura fintanto che tutti rimangono senza fave tranne uno: il vincitore

Varianti Si possono utilizzare o le fave secche oppure le monete

Notizie e curiosità: Le fave vinte venivano barattate con le ciliegie quando "is zius" venivano da Seui per barattare i prodotti della terra.

 

Cavalleri in porta

Po giogai a "Cavalleri in Porta" serbiat a tenni sceti una farrancada de fai, assumancu unu cumpangiu e gana bona de giogai. A custu giogu si podiat giogai in donnia logu e in donnia tempu. Po incumenzai isgiogadoris si ponint sa fai in busciata , si faiat "pillas o gruxis" e unu incumenzat su giogu: nci ghettat i manus a busciaca ndi bogat unas cantus fais e ddas poderat tra is duas manus giuntas, agoa domandat a su cumpangiu:

E su piciocheddu cicat de inzertai cantus fais s’amigu portat in is manus; chi inzertat ndi-ddi pigat totus is fais candu chi nou ddi donat tanti fais de is suas cantu funt is chi non at inzertau. Su giogu acabat candu unu de is giogadoris ndi scoat totu sa fai a is atrus

 

 

 

 

 

  • Cavalleri in porta?
  • Fai-mì intrai
  • In cantu?
  • In cuatru
 

 

 

 

 

 

 

FORRISCA

Nome del gioco: Forrisca

Abilità richiesta: Mira, , destrezza, senso dello spazio.

Dove si gioca: In spazi aperti e piani e in terra battuta

Numero dei partecipanti: Almeno quattro

Età dei partecipanti: Dai sei ai dodici anni

Sesso dei partecipanti: Maschile

Strumento o giocattolo 5 fave secche o biglie di diverso colore oppure pietre tonde di quarzo

Descrizione del gioco: Si fa un buco sulla terra profondo 5 centimetri , ci si allontana di circa due metri e si lancia la biglia dentro il buco. Il tiro preliminare indicherà il turno di intervento dei giocatori in base alla vicinanza delle biglie al buco stesso. Il giocatore di turno misurerà col palmo la distanza dalla biglia avversaria dopo di che lancerà la propria biglia in modo da colpire (sdongiai)la biglia dell’avversario e impadronirsene. Per lanciare la biglia una mano rimane poggiata a terra mentre l’altra si dispone in prossimità della biglia poggiata sul dorso con il pollice poggiato sull’indice che funge da catapulta.

Regole del gioco: Vince chi riesce a centrare il buco con più biglie. Chi vince prende tutte le biglie.

Ogni biglia mancata, comporta il passaggio di mano all’avversario. Vince chi riesce e colpire più biglie avversarie e a far entrare la sua biglia dentro la buca. Il vincitore prende tutte le biglie.

Durata: Il gioco dura fintanto che i giocatori non perdono tutte le biglie

Varianti Si può giocare o con pietre o con biglie o con fave secche Quando si gioca con le fave, cambiala modalità di lancio: si lancia a "tabacus" cioè facendo schioccare l’indice o il medio, trattenuti dal pollice.

Notizie e curiosità: Quando si giocava con le fave, soprattutto se queste erano fresche, le si mangiava subito; se invece erano secche, per esempio quando erano appena trebbiate, le si conservava per scambiarle con "is zius de sa cerexa" ( i venditori di ciliegie che arrivavano dal capo di sopra per barattare le ciliegie con i cereali).

Forrisca

A forrisca si giogat cun sa fai , candu chi nou cun is arroleddas o cun is pallinas de birdi. A priminziu unu piciochedu fait unu stampu in terra agoa assettiat sa terra. Si giogat assumancu in tres piciocheddus. Po biri chini depit incumenzai si puntat su stampu, chini lompit prus acanta incumenzat. Chini incumenzat cicat de sdongiai is fais de is cumpangiu: candu ddas sdongiat ndi-ddas pigat. Bincit chini ndi scoat prus fais a is cumpangius.

 

 

 

 

Punta beni sa fai de s’amigu , chi dda sdongias ndi-dda pigas.