Sagra di san Giovanni
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Le tipiche imbarcazioni nel giorno di festa

La SAGRA DI SAN GIOVANNI nacque come festa religiosa in onore del Santo ma anche per ottenere "grazie" propizie al raccolto. Dal 1600 ogni anno, nella domenica successiva al giorno di San Giovanni, vengono riportate sull'Isola, le Reliquie dei Martiri donate nel V° secolo da Sant'Abbondio, ora conservate nella Parrocchiale di Isola. In quell'epoca la Sagra doveva essere molto diversa da oggi. Secondo la tradizione, ai paesani di Sala toccava mettere in scena la "nascita del Battista", a quelli di Ossuccio spettava il compito più ingrato di rappresentare l'episodio della "decollazione".In quell'epoca la cerimonia era accompagnata dagli spari di 24 archibugi lungo le rive della frazione di Spurano e sull'Isola. Dopo la Rivoluzione Francese le scene mimate sull'Isola furono proibite da Monsignor Carlo Rovelli,essendosi trasformate da sacre in profane. Così gli spari furono sostituiti da musiche e canti.Nel '900 la sera precedente la Sagra le case della sponda cominciarono ad essere illuminate da molte fiammelle che, fino agli anni '60, erano ottenute da lumicini ad olio ricavati da gusci di lumache. L'idea dei "lumaghitt" nacque nella consuetudine locale di cucinare lumache in umido con polenta la sera della vigilia di San Giovanni. Questi "lumaghitt" erano posti sui davanzali e sul tratto di lago fra la terra e l'Isola, dove galleggiavano sull'acqua. Con questa illuminazione serale si voleva ricordare l'incendio dell'Isola del 1169. A partire dagli anni '50, alla manifestazione si aggiunse lo spettacolo pirotecnico con fuochi artificiali lanciati dall'Isola, un suggestivo "incendio del lago" e illuminazione multicolore delle coste. A questo spettacolo, assistevano tante barche e battelli illuminati, addobbati e carichi di gente. Agli aspetti positivi si accompagnarono però situazioni problematiche soprattutto legate alle manifestazioni folcloristiche della vigilia,denunciate anche dalla stampa locale. In un articolo del giugno 1958 si lamentava la mancanza di fondi per la manifestazione, però nello stesso articolo si riscontrava una numerosa affluenza di visitatori e di turisti alla vigilia della Sagra, ma ciò comportava un forte ingorgo di auto e moto sulla strada provinciale. In un articolo del giugno '68 si fa presente l'inconveniente dei vari natanti che la sera della vigilia occupavano il bacino della "Zoca de l'Oli", distruggendo i lumini sull'acqua e rovinando lo spettacolo. Negli ultimi anni la Sagra ha subito alcuni cambiamenti che però non hanno alterato il carattere religioso originario della festa, ma che hanno riguardato l'aspetto folcloristico.

"L'incendio" dell'Isola

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